Mercoledì 13 Novembre 2024

Regno Unito, David Cameron e la videochiamata col deepfake di Poroshenko. Il ministro vittima dell’Ai

Il responsabile degli Esteri di Londra si sarebbe insospettito alla richiesta di informazioni di contatto. Il Foreign Office: “Aumentare sforzi per combattere disinformazione”

David Cameron (Ansa)

David Cameron (Ansa)

Londra, 8 giugno 2024 – Clamore nel Regno Unito per l’insidioso tranello in cui è caduto il ministro degli Esteri ed ex premier David Cameron, vittima di una videochiamata da parte di un deepfake dell’ex presidente ucraino Petro Poroshenko. L’identità dell’artefice dell’imbroglio e i dettagli sul come sia stata possibile una vicenda del genere non sono stati resi pubblici.

Da quanto emerge dalla dichiarazione di un portavoce del ministero degli Esteri di Londra, sembra che Cameron si sia “insospettito” piuttosto velocemente, sebbene la videochiamata “sembrasse chiaramente riguardare Poroshenko”. In particolare, i dubbi dell’esponente conservatore sarebbero cominciati alla richiesta di dettagli di contatto: a quel punto il ministro avrebbe smesso di rispondere.

Secondo il Foreign Office, "la manipolazione dell'ambiente informativo è sempre più presente. Anche se Cameron si rammarica del suo errore, il ministro ritiene che sia importante denunciare questo comportamento e aumentare gli sforzi per combattere questa disinformazione".

I deepfake ricreano le fattezze di una persona realmente esistente, spesso ricalcandone il modo di parlare e le movenze. L’intelligenza artificiale gioca un ruolo cruciale nella loro riuscita. A pochi giorni dall’inizio della guerra in Ucraina, la propaganda russa aveva fatto circolare un deepfake del presidente Volodymyr Zelensky, che invitava la popolazione ad arrendersi. Visto gli avanzamenti dell’ia, non è sempre semplice riconoscere un inganno del genere.

Petro Poroshenko è stato presidente dal 2014 al 2019, quando è stato sconfitto al ballottaggio per la sua rielezione da Zelensky. Nel periodo della sua amministrazione, ha coltivato un rapporto stretto con David Cameron, allora primo ministro, con cui ha avuto numerosi scambi e che ha incontrato in diversi meeting internazionali.