Mercoledì 13 Novembre 2024

Darya Dugina: chi era la figlia di Alexander Dugin morta nell'attentato a Mosca

Nata nel 1992, giornalista e politologa, aveva fin dall'inizio sostenuto apertamente la guerra della Russia in Ucraina

Darya Dugina, figlia di Alexander Dugin

Darya Dugina, figlia di Alexander Dugin

Roma, 21 agosto 2022 - Dasha. Era questo il vezzeggiativo con cui veniva comunemente chiamata Darya Dugina, la figlia di Alexander Dugin, riconosciuto a livello internazionale come l'ideologo del presidente russo Vladimir Putin, morta a Mosca dopo l'esplosione dell'auto su cui era alla guida. Classe 1992, Darya Dugina sia era laurata in filosofia presso l'Università statale di Mosca, approfondendo poi gli studi in neoplatonismo. Diceva di avere come riferimenti culturali figure come Antonio Gramsci, Martin Heidegger e il sociologo francese Jean Baudrillard.

Giornalista e politologa, aveva fin dall'inizio sostenuto apertamente la guerra della Russia in Ucraina. Appare tra gli autori di un libro in uscita in autunno proprio sul tema del conflitto: il titolo è 'Libro Z' dalla lettera diventa simbolo del sostegno all'invasione. Aveva lavorato, tra gli altri, per le emittenti filo-Cremlino Russia Today e Tsargrad Tv con lo pseudonimo di Daria Platonovna. A giugno, Dugina era entrata nella blacklist del Regno Unito per "avere espresso appoggio o promosso politiche favorevoli all'aggressione russa dell'Ucraina". A maggio, in un'intervista, aveva descritto la guerra come uno "scontro di civilta'" ed espresso orgoglio per il fatto che sia lei che suo padre fossero finiti nelle liste nere dell'Occidente.

Filosofo e politolo, Alexander Dugin viene considerato come 'il Rasputin di Putin', anche se questa considerazione, così come la sua vicinanza al leader del Cremlino, è messa in discussione da molti in Russia. Il padre di Daria Dugin è esponente della corrente eurasista del nazionalismo russo, che promuove la creazione di una superpotenza attraverso l'integrazione della Russia con le ex Repubbliche sovietiche. I suoi lavori sul 'mondo russo' e l'Eurasia sono considerati tra quelli che hanno ispirato in parte l'ideologia ultranazionalista a cui aderiscono molti al Cremlino e che ufficialmente giustifica l'invasione russa dell'Ucraina.