Milano, 19 gennaio 2025 – “Impianti come quello sui Pirenei dove si è verificato l’incidente sono soggetti a norme stringenti sulla sicurezza e a controlli giornalieri, mensili e annuali. I collassi sono molto rari, e sarà importante accertare le cause: ogni incidente è sempre un monito, anche se in questo caso non abbiamo ancora elementi certi in mano per avere un’idea sulla dinamica”. Antonello De Luca, professore di Tecnica delle costruzioni all’Università Federico II di Napoli, ha firmato la super perizia che ha portato alla luce quelle carenze nella manutenzione tra le cause del disastro della funivia del Mottarone. Incidente che il 23 maggio 2021 provocò la morte di 14 persone a bordo della cabina precipitata nel vuoto dopo la rottura della fune traente. Si è occupato, tra gli altri casi, del crollo del ponte Morandi di Genova, dovuto sempre a gravissime lacune nella manutenzione.
Quali considerazioni si possono fare dopo l’incidente in Spagna?
“In primo luogo l’aumento del numero degli impianti in funzione può accrescere, ovviamente, il rischio di incidenti. Ogni sistema, anche un impianto considerato sicuro come una seggiovia, può avere i suoi punti deboli e possono verificarsi dei guasti. Per questo sono previsti controlli giornalieri, ogni mattina prima dell’apertura, e monitoraggi mensili e annuali. Le norme sulla manutenzione sono molto stringenti, e oramai gli standard sono internazionali, comuni tra i vari Paesi almeno in Europa. Ogni collasso ci porta a imparare qualcosa di più in un territorio ancora in parte inesplorato, è un monito a investire non solo sulla sicurezza ma anche sulla conoscenza. Le funi sono oggetti più complessi di quanto si possa pensare a un primo sguardo”.
Perché?
“La fune dell’impianto del Mottarone conteneva 115 fili, quelle del ponte Morandi addirittura 3.340. Sono sistemi soggetti a fatica e usura. Per questo la manutenzione è fondamentale, così come i controlli”.
Carenze nella manutenzione che, nel caso del Mottarone, sono state tra le cause dell’incidente.
“Le norme sono stringenti e rispettarle ha un costo. Poi c’è chi non segue le regole anche per banali questioni di risparmio economico. Nel caso del Mottarone – uno degli accertamenti più impegnativi che mi sono trovato a svolgere – ci sono stati 14 morti. Fare la massima chiarezza sulle cause è utile anche per evitare tragedie”.