Giovedì 9 Gennaio 2025
Piero Graglia
Esteri

Se si ingolfa il motore dell’Europa

Anche Berlino ha il fiato corto. Il voto contro il primo ministro Barnier è un voto che non tocca Macron, ma di fatto lo indebolisce

Roma, 6 dicembre 2024 – L’articolo 9 della Costituzione francese, approvata nel 1958 e fortemente voluta da Charles de Gaulle per inaugurare il modello “semi-presidenziale”, è molto chiaro: “Il presidente della Repubblica presiede il Consiglio dei ministri”. Il voto contro il primo ministro Barnier è quindi un voto che non tocca Macron, ma di fatto lo indebolisce, rendendolo un’anatra zoppa. Non è la prima volta che destra e sinistra si trovano a votare insieme nell’Assemblea nazionale francese. Il primo voto espresso insieme contro il governo fu il 30 agosto 1954: comunisti e gollisti insieme votarono contro il progetto di una “Comunità europea di difesa”, che morì ancora in fasce.

FRANCE ARMISTICE DAY
Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro Michel Barnier

Dopo settanta anni, incontriamo un nuovo voto che vede unite sinistra e destra estreme, improbabile connubio fatto in nome dell’antieuropeismo, del superamento di quel Dna europeo che, nel bene e nel male, ha fatto la fortuna della Quinta repubblica, le ha dato un profilo e, di fatto, anche la speranza di un ruolo di guida del continente. Aspirazione che dopo de Gaulle ha animato ogni presidente francese: da Pompidou a Macron. Il voto in questione interrompe, in maniera netta e mai vista prima, l’illusione di Macron di essere la guida del processo europeo: è un voto che unisce sovranisti di destra e nazionalisti di sinistra, in uno scenario che vede anche la Germania col fiato corto per il rallentamento del suo sistema produttivo e l’Italia in pieno flirt con i nazionalisti dell’Est europeo.

Se pure destra e sinistra estrema si incontrano nel voto francese, restano comunque incapaci di esprimere una progettualità condivisa: possono solo distruggere senza nulla costruire. È il limite più grande dello scenario politico francese (ed europeo): come i topolini della favola di Esopo destra e sinistra hanno paura del gatto (la sovranazionalità europea), lo vogliono controllare, ma non sanno come mettergli al collo la campanella.