Mercoledì 18 Dicembre 2024
MARTA FEDERICA OTTAVIANI
Esteri

Israele attacca il Vaticano. "Reazione sproporzionata? Deplorevole Parolin su Gaza"

Martedì il segretario di Stato aveva chiesto al governo Netanyahu di fermare la guerra. Dura la risposta dell’ambasciata: "Sbagliato giudicare senza considerare tutti gli aspetti"

Roma, 15 febbraio 2024 – Israele contro tutti, adesso anche contro il Vaticano. Una serie di crisi diplomatiche che rischiano di isolare Gerusalemme perché quella di ieri è solo l’ultima in ordine temporale. Tutto è partito da una dichiarazione del Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, che, a margine dell’anniversario dei Patti Lateranensi, rispondendo alle domande dei giornalisti ha parlato di "risposta sproporzionata" da parte di Tel Aviv in seguito al massacro operato dai terroristi di Hamas il 7 ottobre scorso.

Posizione condivisa anche dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha espresso posizioni simili. "Da una parte – ha puntualizzato Parolin – una condanna netta e senza riserve di quanto avvenuto il 7 ottobre, e qui lo ribadisco, una condanna netta e senza riserve di ogni tipo di antisemitismo, ma nello stesso tempo anche una richiesta perché il diritto alla difesa di Israele che è stato invocato per giustificare questa operazione sia proporzionato e certamente con 30mila morti non lo è".

Le parole del porporato hanno suscitato le ire dell’Ambasciata d’Israele presso la Santa Sede, che in una lunga nota non ha risparmiato critiche al capo della diplomazia vaticana, portando avanti la versione di Israele e puntualizzando che non tenere conto di tutte le circostanze porta anche inevitabilmente a una conclusione errata. "È una dichiarazione deplorevole – ha esordito l’Ambasciata nella sua nota –. Giudicare la legittimità di una guerra senza tenere conto di tutte le circostanze e i dati rilevanti porta inevitabilmente a conclusioni errate".

Secondo la sede diplomatica israeliana, l’aspetto da tenere presente per primo è che la Striscia di Gaza "è stata trasformata da Hamas nella più grande base terroristica mai vista". L’ambasciata ha sottolineato come tutte le strutture civili siano utilizzate dall’organizzazione terroristica per i suoi piani, inclusi ospedali, scuole e luoghi di culto. Un progetto che viene attivamente sostenuto dalla popolazione civile, che ha avuto una parte importante anche negli attacchi del 7 ottobre sul territorio israeliano.

"Qualsiasi osservatore obiettivo – si legge ancora nella nota – non può non giungere alla conclusione che la responsabilità della morte e della distruzione di Gaza sia di Hamas e solo di Hamas. Questo viene dimenticato troppo spesso. Non è sufficiente condannare il massacro genocida del 7 ottobre e poi puntare il dito contro Israele riferendosi al suo diritto all’esistenza e all’autodifesa solo come un semplice atto dovuto e non considerare il quadro generale".

La replica della Santa Sede è arrivata attraverso il suo principale organo di stampa, l’Osservatore Romano. "Per la Santa Sede la scelta di campo è sempre quella per le vittime. E dunque per gli israeliani massacrati in casa nei kibbutz mentre si accingevano a celebrare il giorno della Simchat Torah, per gli ostaggi strappati alle loro famiglie, come per i civili innocenti, un terzo dei quali bambini, uccisi dai bombardamenti a Gaza" si legge in prima pagina. "Il diritto alla difesa – continua l’editoriale –, il diritto di Israele di assicurare alla giustizia i responsabili del massacro di ottobre, non può giustificare questa carneficina".