Roma, 17 novembre 2020 - Contatto e l'emozionante abbraccio tra astronauti! La storia dell'uomo alla conquista dello spazio si arricchisce di una nuova pagina. Questa mattina (ora italiana) infatti il portello che collega la Stazione Spaziale alla capsula Crew Dragon alla fine è stato aperto. E i quattro astronauti della missione Crew-1 hanno potuto abbracciare i colleghi della Expedition 64: un atto dal forte saporwe simbolico che marca l'inizio di una nuova epoca nella storia spaziale. L'epoca in cui anche i privati svolgono un ruolo di primo piano al fianco delle agenzie governative. Il comandante della missione Crew-1, Mike Hopkins, è ora a bordo della Stazione Spaziale con Victor Glover e Shannon Walker, tutti e tre della Nasa, con Soichi Noguchi, dell'agenzia spaziale giapponese Jaxa. A riceverli il comandante della Stazione Spaziale Sergey Ryzhikov, con Sergey Kud-Sverchkov, entrambi russi, e l'americana Kate Rubins, che si è occupata dell'apertura del portello.
Erano circa le 5 del mattino in Italia quando le agenzie battevano la notizia che la capsula Crew Dragon si era agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale nel suo primo volo operativo con un equipaggio di quattro astronauti. La missione Crew-1, del veicolo della SpaceX (l'azienda di pro prietà di Elon Musk) per conto della Nasa, segna il successo della capacità degli Stati Uniti di portare nuovamente uomini nello spazio dall'epoca dello Space Shuttle. La capsula si è agganciata al modulo Harmony della Stazione Spaziale, lo stesso al quale si agganciava lo Shuttle.
Gli astronauti erano decollati domenica sera dal Kennedy Space Center in Florida. Alla partenza avevano assistito il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence ("una nuova era dell'esplorazione umana dello spazio"), mentre il successo del lancio era stato salutato da Donald Trump ("grande!") e dal presidente eletto Joe Biden ("la testimonianza del potere della scienza e di ciò che possiamo realizzare sfruttando la nostra innovazione, l'ingegno e la determinazione").
Il razzo Vega
Il razzo "Vega" dell'agenzia spaziale europea Esa che trasportava il satellite spagnolo "Ingenio" e il francese "Taranis" ha deviato dalla traiettoria prevista appena otto minuti dopo il decollo. Lo ha reso noto l'Esa che ha dunque dichiarato persa la missione. Il razzo era stato lanciato nella notte italiana dalla base di Kourou in Guyana francese: con la missione VV17 doveva portare in orbita due satelliti, Seosat-Ingenio per l'Agenzia spaziale europea (Esa) e la Spagna, e Taranis per l'agenzia spaziale francese CNES.