Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Covid, in Spagna crescono i contagi tra i giovani. La curva torna a salire in Europa

Notevole l'incremento tra i 12 e i 29 anni. Aumentano i casi più del previsto in Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Norvegia, Portogallo, Regno Unito

Covid, festa sulla spiaggia a Barcellona (Ansa)

Covid, festa sulla spiaggia a Barcellona (Ansa)

Madrid, 5 luglio 2021 - Torna a salire la curva dei contagi da Covid in Italia e in altri 9 Paesi europei. E mentre la Gran Bretagna, nonostante i 25mila casi quotidiani, decide di riaprire praticamente tutto, in Spagna le autorità sono molto preoccupate per il forte aumento dei contagi da Coronavirus tra i giovani.

La situazione in Spagna

Rispetto a venerdì scorso, nella fascia delle persone di età compresa tra i 20 e i 29 anni, l'incidenza dei casi registrati nei 14 giorni precedenti è passata in Spagna da quasi 450 ogni 100.000 abitanti a 640. Un incremento simile è stato registrato anche nella fascia 12-19 anni, nella quale l'incidenza attuale è arrivata a 584 casi ogni 100.000 abitanti.  "I dati non sono per niente buoni", ha ammesso in conferenza stampa Fernando Simón, epidemiologo a capo del team di risposta alla pandemia del governo. In termini generali, l'incidenza media nel Paese è di 204 casi ogni 100.000 abitanti, 52 punti più alta rispetto a venerdì. Le autorità sanitarie affermano però che in questa "nuova fase" della pandemia — con buona parte degli over 40 almeno parzialmente vaccinati, mentre al di sotto di quest'età gran parte della popolazione è ancora sprovvista della protezione vaccinale — vanno considerati anche altri aspetti, visto che i più a rischio sono i giovani, che generalmente sono attaccati con meno forza dal Coronavirus: in particolare, il tasso di protezione vaccinale completa (ancora inferiore al 10% tra gli under 30), il tasso di occupazione degli ospedali (per adesso al 2,2% per quanto riguarda i reparti generici e al 6,7% nelle terapie intensive, secondo i dati mostrati da Simón), o la pressione sulle Asl, in aumento in diverse regioni, come la Catalogna. 

Il resto d'Europa

In 10 Paesi europei, Italia compresa, la curva è dunque in crescita: una crescita che nella maggior parte dei casi è di tipo lineare e che nel nostro Paese ha cominciato a dare alcuni segnali negli ultimi cinque giorni, dopo che per altri cinque era stata in stasi. Se le stime degli esperti indicano che sta avvenendo quanto si cominciava a temere da tempo, i numeri dell'epidemia restano bassi, ottimali per riprendere il tracciamento e per fare il sequenziamento, ossia le contromisure che, con i vaccini, permetterebbe di bloccare la diffusione del virus. 

Previsioni disattese

Nell'ultima settimana, osserva il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), i casi di Covid-19 sono aumentati più del previsto in Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Irlanda, Norvegia, Portogallo, Regno Unito e Spagna, mentre per i decessi la variazione rispetto alle attese è molto più contenuta. In particolare, secondo le stime del centro previsionale Covid dell'Ecdc, tra il 26 giugno e il 3 luglio in Spagna avrebbero dovuto esserci 21.743 casi, invece ce ne sono stati oltre il doppio, 51.405. In Italia, 5.222 invece di 3.909. In Belgio, le previsioni dell'Ecdc davano per la stessa settimana 1.960 nuovi casi, ce ne sono stati oltre 4.000. 

La variante Delta

L'aumento dei casi, in Italia come in Europa, è probabilmente dovuto alla circolazione della variante Delta, che ovunque si prepara a prendere il sopravvento sulla variante Alfa, attualmente la più diffusa. In Italia il sorpasso potrebbe avvenire e metà luglio, secondo le stime del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Picone' del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). Saranno invece i dati della settimana in corso, ha detto ancora Sebastiani, a confermare la tendenza all'aumento appena riscontrata.  "I dati di questa settimana - ha rilevato - saranno utili per capire se si tratta degli aumenti osservati da tre settimane in decine di province italiane, che si sono rivelati transitori e tipici di focolai circoscritti, o se invece si tratta di una vera e propria ripresa della diffusione non circoscritta". Sorvegliate speciali sono cinque province che negli ultimi sette giorni "mostrano un trend di crescita lineare dell'incidenza, con consistenti valori medi del tasso di aumento settimanale", ha proseguito il matematico riferendosi alle province di Napoli,  Lodi, Verona, Caltanissetta, e Ascoli Piceno. 

La situazione in Italia

In Italia, intanto, l'aggiornamento del ministero della Salute segnala che nelle ultime 24 ore i nuovi casi positivi sono stati 480, contro gli 808 del giorno precedente. Sono stati identificati per mezzo di 74.649 test, fra tamponi molecolari e antigenici, contro i 141.640. Il tasso di positività è allo 0,6%, sostanzialmente stabile rispetto allo 0,57% di 24 ore prima. In calo di 6 unità i ricoverati per Covid-19 in terapia intensiva, con 2 nuovi ingressi giornalieri contro i 7 del giorno prima. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 1.337, in calo di 27 unità in 24 ore. I decessi sono stati 31 (12 il giorno prima), ma il ministero avverte che 10 sui 16 della Campania si riferiscono al periodo dicembre-giugno scorsi, secondo e che in Toscana 4 su 8 si riferiscono anch'essi a periodi pregressi non meglio specificati. I numeri dell'epidemia di Covid-19 in Italia sono sostanzialmente bassi, quindi, per agire adesso con misure che permettano di contenere la diffusione del virus. "Si sta verificando quello che ci si immaginava: se una variante più contagiosa inizia a diffondersi ed è destinata a diventare predominante, è normale che i casi aumentino", ha osservato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. "Se le Regioni effettuano il tracciamento, fanno il sequenziamento e se si proteggono anziani e fragili con due dosi di vaccino noi vedremo un aumento dei contagi nelle prossime settimane, ma non di ricoveri e decessi".