Venerdì 22 Novembre 2024
GIOVANNI SERAFINI
Esteri

Covid, Francia snobba la seconda ondata. "La vita deve pur continuare"

Giornali e televisioni mettono in secondo piano il boom di contagi. In Italia aumentano i ricoveri

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La situazione è grave, ma non desta allarme: è il paradosso della Francia, dove la progressione del Coronavirus con ritmo esponenziale denunciata da ‘Santé Publique’ non sembra preoccupare più di tanto i poteri pubblici e gli organi di stampa. Esattamente il contrario di quanto avviene in Italia, dove il numero dei contagi è cinque volte inferiore a quello francese, e il livello di apprensione molto più elevato.

Secondo gli ultimi dati sono 8.550 le persone risultate positive nelle ultime 24 ore (contro 8.975 il giorno precedente). In totale i casi confermati di Covid-19 nel territorio nazionale sono 309.156. I pazienti attualmente ospedalizzati sono 4.671, di cui 292 nelle ultime 24 ore. I malati in rianimazione sono 473, di cui 46 ammessi nelle ultime 24 ore. In 19 dipartimenti – in particolare nelle zone di Parigi, Marsiglia, Lilla e Bordeaux – il numero delle persone ricoverate è in crescita, con una progressione significativa di giovani; ma siamo ben lontani dalle cifre registrate durante la prima ondata della pandemia, quando si arrivò (il 14 aprile scorso) al picco di 32mila ospedalizzati e 1.437 morti.

Di qui la relativa tranquillità ostentata dal governo e dai responsabili delle amministrazioni locali: tranquillità dovuta soprattutto alla convinzione che i medici siano oggi in grado di rispondere meglio agli attacchi del virus, e gli ospedali in condizione di accogliere senza affanno nuovi pazienti per le terapie intensive. Significativo a questo proposito l’atteggiamento di stampa e televisioni, che nonostante gli annunci di Santé Publique sulla "progressione esponenziale" del Covid-19 evitano di dare spazio eccessivo all’argomento. Prendiamo ad esempio Le Monde di ieri: in prima pagina l’annuncio sulla "gravità" della situazione: ma per trovare un articolo esplicativo bisognava andare a pagina 13, dopo tutta una serie d’inchieste e reportages su politica interna, delinquenza e criminalità, politica estera e via dicendo.

Il Parisien ha toccato il tema a pagina 10, ma solo per annunciare che la quarantena potrebbe essere ridotta a 10 o anche 5 giorni. A sua volta il Figaro ha parlato di Covid a pagina 8, ma solo per rivelare che Israele ha il record mondiale di contagi per numero di abitanti…

Mercoledì 2 settembre la presidente del Consiglio regionale dell’Ile-de-France, Valérie Pécresse, ha invitato a riprendere il lavoro utilizzando treni e metropolitane, benché strapieni nelle ore di punta. Sabato 5 settembre il prefetto della regione di Marsiglia, Christophe Mirmand, ha autorizzato bar e ristoranti a rimanere aperti fino a mezzanotte e mezza (dieci giorni prima aveva imposto il coprifuoco a partire dalle 23). La riapertura delle scuole non ha avuto le conseguenze drammatiche evocate da alcuni: su 60 mila istituti soltanto una ventina hanno chiuso temporaneamente, dopo aver accertato casi di ragazzi positivi. A Parigi praticamente tutti rispettano l’obbligo d’indossare la mascherina all’aperto, ma ne sono esentati (chissà perché) i ciclisti e chi fa jogging. Intanto si discute su come organizzare, fra il 23 settembre e l’11 ottobre, i tornei di tennis di Roland Garros. La vita deve pur continuare...