Minsk, 4 aprile 2023 – Un’altra giornata di tensioni alte sul palcoscenico diplomatico internazionale. Mentre la Finlandia è entrata ufficialmente nella Nato, Mosca annuncia il trasferimento di un sistema missilistico Iskander in Bielorussia. Il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha dichiarato che le truppe di Minsk hanno già cominciato l’addestramento ieri “per proteggere lo Stato dell’Unione”, entità sovranazionale e intergovernativa formata dai due Paesi. “Alcuni aerei d’attacco bielorussi ora sono in grado di colpire strutture nemiche con armi nucleari”, ha sottolineato Shoigu, citato dall’agenzia russa Tass.
Cosa i sono i missili Iskander
Gli Iskander sono sistemi missilistici balistici tattici ipersonici a corto raggio, progettati per eludere le difese anti-missile del nemico. Oggi in Bielorussia è arrivata la versione pensata per il ‘mercato domestico’ russo, Iskander-M, che ha una gittata dichiarata di circa 400-500 km e un ampio ventaglio di testate disponibili, tra cui anche quelle nucleari tattiche. In realtà, Minsk aveva già comprato un numero non dichiarato di missili Iskander nel maggio del 2022, di cui sarebbe diventato operatore autonomo a partire da febbraio 2023. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, il comandante delle forze missilistiche e di artiglieria bielorusse ha dichiarato che fino ad allora Minsk non disponeva di razzi con una gittata superiore a 300 km.
I nuovi missili Iskander, invece, arrivano con facilità in Ucraina e in Polonia, ad esempio, e verrebbero posizionati lungo il confine occidentale, vicino ai paesi della Nato. Tuttavia, il think tank statunitense Institute for the Study of War ritiene che sia “estremamente improbabile” che Minsk deciderà di lanciare un attacco all’Ucraina settentrionale, per lo meno in questo periodo.
Lukashenko: “Affrontiamo minacce serissime”
Il trasferimento è avvenuto in un contesto ricco di dichiarazioni e gesti simbolici. “Le minacce che dobbiamo affrontare sono serissime, a volte incredibili”, ha affermato il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, a margine del suo incontro con il capo dei servizi di intelligence russo, Sergei Naryshkin. “L’operazione militare speciale della Federazione russa ci ha spinto ad agire, a dare uno sguardo scrupoloso alle nostre forze armate”, ha aggiunto Lukashenko, che giustifica le mosse di Minsk con la “lotta al terrorismo”. Il presidente, citato dall’agenzia Belta, ha ricordato il sabotaggio compiuto da partigiani bielorussi contro un aereo radar russo nella base militare di Machulischi, vicino a Minsk. I presunti “terroristi” potrebbero essere condannati a morte, in quanto la Bielorussia è l’unico paese del continente europeo che applica ancora la pena capitale.
Naryshkin, a sua volta, ha avvertito che l’Occidente sta spingendo la Georgia per entrare nella guerra. “Vediamo tentativi persistenti da parte di Washington, Bruxelles e Londra di convincere la leadership georgiana della necessità di aprire un cosiddetto secondo fronte”, ha affermato secondo quanto riporta l’agenzia Belta. “L’intenzione dell’Occidente è aiutare così l’Ucraina, dato che l’attuale situazione sul campo di battaglia non è favorevole a Kiev”, ha aggiunto. Per coincidenza, il sistema Iskander ha ricevuto il battesimo del fuoco proprio durante la breve guerra russo-georgiana nel 2008.