Washington, 28 febbraio 2025 - Un colloquio che sembrava tranquillo quello tra Volodymyr Zelensky e Donald Trump nello Studio Ovale e all’improvviso diventato un duro scontro come mai si era visto prima in diretta tv, di fronte ai media americani. Ma perché i toni sono diventati così aspri, tanto che il presidente Usa ha iniziato a urlare contro il suo omologo ucraino fino a congedarlo?
La temperatura è salita quando Zelensky ha ricordato ai presenti che quando Vladimir Putin occupò una "gran parte dell'Ucraina nel 2014 nessuno lo ha fermato". Il presidente americano è intervenuto notando che si trattava del 2015, ma è stato corretto da Vance. "Nel 2019 ho firmato l'accordo di cessate il fuoco con Macron e Merkel. Ma dopo Putin ha infranto il cessate il fuoco. Di che tipo di diplomazia parli?", ha chiesto Zelensky a Vance. La replica è stata dura: "Parlo del tipo di diplomazia che metterà fine alla distruzione del tuo Paese. Penso che sia una mancanza di rispetto venire qui nello Studio Ovale e cercare di litigare di fronte ai media americani. Al momento vai in giro e costringi i coscritti in prima linea perché hai problemi di uomini. Dovresti ringraziare il presidente", ha controreplicato Vance. Zelensky quindi gli ha chiesto se era mai stato in Ucraina a "vedere i problemi che abbiamo. Dovresti venire una volta". Il vicepresidente ha risposto piccato: "Ho visto che portate chi è in visita in un tour di propaganda. Non sei d'accordo sul fatto che avete dei problemi a reclutare soldati?", ha chiesto a brutto muso al leader ucraino, che ha avuto solo il tempo di dire "abbiamo dei problemi" prima di essere interrotto.
"Pensi che sia rispettoso venire nello Studio Ovale e attaccare l'amministrazione che sta cercando di fermare la distruzione del tuo Paese?", lo ha incalzato ancora Vance. "Mi hai fatto molte domande - ha replicato Zelensky -. Durante la guerra tutti hanno problemi, anche voi che avete un bell'oceano di mezzo, non lo sentite e ora ma lo sentirete nel futuro". Parole, queste ultime, che hanno irritato chiaramente Trump. "Non dirci sentiremo. Stiamo cercando di risolvere un problema, non ci dirci come ci sentiremo", ha commentato il presidente.
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Zelensky ha quindi cercato di chiarire che non stava dicendo cosa gli Stati Uniti dovessero sentire o meno ma Trump ha rispeso subito la parola: "Non dirci cosa sentiremo. Non sei nella posizione di dettarlo. Al momento non sei in una buona posizione. Non hai le carte", ha insistito il tycoon visibilmente arrabbiato. Zelensky ha avuto modo solo di precisare che non era lì per giocare a carte, prima che Trump lo interrompesse di nuovo. "Stai giocando con la terza guerra mondiale. Quello che stai facendo è una mancanza di rispetto per il nostro Paese", ha aggiunto il presidente americano. "Hai mai ringraziato?", si è intromesso Vance. "Sì molte volte", ha replicato il leader ucraino. "Non lo hai fatto in questo riunione. Sei andato in Pennsylvania per fare campagna per l'opposizione. Offri almeno qualche parola di apprezzamento per gli Usa e per il presidente che sta cercando di salvare il tuo Paese", ha rincarato la dose Vance. Zelensky a questo punto ha osservato che il vicepresidente stava alzando troppo la voce. "Non sta parlando ad alta voce. Il tuo Paese ha molti problemi. Non stai vincendo. Hai una buona chance di emergere bene grazie a noi. Vi abbiamo dato, con quello stupido presidente, 350 miliardi", ha detto Trump riferendosi a Joe Biden. "Voi votate il vostro presidente", ha osservato Zelensky. "Senza le nostre armi la guerra sarebbe finita in due settimane", ha continuato Trump. "In tre giorni, l'ho già sentito da Putin", ha provocato a questo punto Zelensky. "Sarà difficile trattare così ma è un bene che gli americani vedano cosa accade, penso che sia molto importante. Devi essere riconoscente, non hai le carte. La tua gente sta morendo. Ci dici che non vuoi il cessate il fuoco, che vuoi questo o quello. Se puoi ottenere un cessate il fuoco lo prendi, così le pallottole smettono di volare", ha spiegato Trump. "Ovviamente vogliamo fermare la guerra. Quello che ti ho chiesto sono garanzie", ha osservato Zelensky. "Io voglio un cessate il fuoco. Io vi ho dato i javelin. Devi essere più riconoscente perché non hai le carte", ha incalzato ancora Trump. Poi i media e le telecamere sono stati allontanati dalla stanza.
La visita di Zelensky era stata preceduta da settimane di tese trattative, l'Ucraina ha respinto le due bozze di proposta iniziali, chiedendo più impegno a Washington in materia di sicurezza per Kiev.
Lo scontro tra i due presidenti è andato avanti per circa 20 minuti nello Studio Ovale e un certo punto il presidente americano ha anche insultato il leader ucraino dicendogli che "non è tanto intelligente".
"Il vostro Paese è in guai grossi, non state vincendo, non state vincendo questa guerra. Stiamo cercando di risolvere un problema: non diteci cosa dobbiamo fare perché non siete nella posizione di dettarlo", ha insistito Trump. "Il problema è che io vi ho dato il potere di mostrarti un duro, e non credo che lo saresti senza gli Stati Uniti, e la vostra gente è molto coraggiosa, ma o farete un accordo o ce ne tiriamo fuori, e se ne saremo fuori dovrete combattere. Non penso che sarà bello, combatterete ma non avete in mano le carte per farlo. Una volta firmato quell'accordo, sarete in una posizione molto migliore, ma non state dimostrando alcuna gratitudine, e questa non è una bella cosa", ha concluso.
Trump ha poi messo la parola fine all’incontro scrivendo su Truth. "Può tornare quando sarà pronto per la pace", ha scritto accusando il leader ucraino "di aver mancato di rispetto agli Stati Uniti". E ha chiesto a Zelensky di lasciare la Casa Bianca. Saltata – è scontato – la firma dell’accordo sulle terre rare. “Mi hai ricevuto per umiliarmi”, sarebbero state le parole di Zelensky una volta via da Washington.