Roma, 25 giugno 2024 – Sergei Shoigu e Valery Gerasimov sono considerati responsabili di una serie di attacchi contro obiettivi civili in Ucraina. Questo è quanto decretato dalla Corte penale internazionale, che ha emesso due mandati d’arresto nei confronti rispettivamente dell’ex ministro della Difesa russo e del suo capo di stato maggiore militare.
Il comunicato della Cpi e la reazione di Mosca
“Il 24 giugno 2024 – si legge nel dispositivo – la Camera preliminare della Corte penale internazionale, composta dal giudice Rosario Salvatore Aytal, presidente del giudice, dal giudice Sergio Gerardo Ugalde Godinez e dal giudice Haikel Ben Mahfoud, ha emesso mandati di arresto per due persone, Serhiy Kuzhugetovich Shoigu e Valery Vasiliovych Gerasimov, nel contesto del conflitto in Ucraina per presunti crimini internazionali commessi almeno dal 10 ottobre 2022 almeno al 9 marzo 2023”. Secondo la Cpi “vi sono ragionevoli motivi per ritenere che i presunti attacchi fossero diretti contro obiettivi civili e che, per installazioni che avrebbero potuto essere considerate obiettivi militari all'epoca degli eventi, i danni civili collaterali messi nel conto sarebbero stati chiaramente eccessivi in termini di relazione al vantaggio militare che si sarebbe potuto ipotizzare”. La Cpi ha inoltre ribadito, all’interno del comunicato stampa ufficiale, che “l’obiettivo principale del diritto internazionale umanitario è proprio la protezione dei civili nei conflitti armati”. Immediata la reazione del Cremlino, che ha subito emesso dei mandati di cattura per i giudici.
Le reazioni ucraine
Dall'Ucraina arrivano le prime reazioni alla decisione della Corte penale internazionale, che ha emesso mandati d'arresto nei confronti dell'ex ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, e del capo di Stato Maggiore, Valery Gerasimov. Si tratta di una "decisione importante" per Andriy Yermak, capo dell'Ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Shoigu e Gerasimov hanno responsabilità individuali” scrive sui social. “Saranno ritenuti responsabili per il male che hanno compiuto".
La risposta di Zelensky
Anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è espresso sulla sentenza emanata dalla Corte penale internazionale. “Ogni criminale coinvolto nella pianificazione e nell'esecuzione degli attacchi in Ucraina deve sapere che sarà fatta giustizia. Speriamo di vederli dietro le sbarre”, afferma il capo di Stato. La decisione indica che la giustizia per i crimini russi contro gli ucraini è inevitabile” e che “nessun grado militare o nessun gabinetto può proteggere i criminali russi dalle loro responsabilità”, ha aggiunto spiegando di aspettare “ulteriori mandati di arresto”.