Mercoledì 25 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Coronavirus, l'Oms: "Unica ondata, non è un virus stagionale"

La dottoressa Harris: "Non si comporta come l'influenza, va un po' su e un po' giù". Ranieri Guerra invita alla cautela

Coronavirus, tornano le mascherine a Hong Kong. La pandemia non è stagionale (Ansa)

Roma, 28 luglio 2020 - Mentre la pandemia da Coronavirus infuria nel mondo (e in Italia invece per ora procede col freno tirato), dall'Organizzazione mondiale per la Sanità arriva un chiarimento prezioso sul Covid che gli scienziati stanno ancora studiando. Ovvero: il virus non è paragonabile all'influenza, non è stagionale. Quindi inutile aspettare l'ondata d'autunno, si tratta di un'unica ondata, che va un po' su e un po' giù. L'Oms sollecita l'applicazione di misure per rallentare la trasmissione, che si sta diffondendo attraverso raduni di massa.

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Unica ondata, non stagionale

La pandemia di Covid-19 sarà "una grande ondata non stagionale che andrà su e giù", sottolinea l'Oms. "La gente sta ancora pensando alle stagioni. Ciò di cui tutti abbiamo bisogno è comprendere che si tratta di un nuovo virus che si comporta in modo diverso", ha dichiarato la dottoressa Margaret Harris nel corso di un briefing virtuale a Ginevra, sollecitando l'applicazione di misure per rallentare la trasmissione che si sta diffondendo attraverso raduni di massa.  La portavoce dell'Oms - riferisce il Guardian - ha messo in guarda dal pensare alla pandemia in termini di ondate, perché il Covid-19 non si comporta come l'influenza che tende a seguire l'andamento delle stagioni: "Sarà una grande ondata. Andrà un po' su e un po' giù. La cosa migliore è appiattirla e trasformarla in qualcosa che sfiori appena i nostri piedi".

Guerra: dobbiamo essere pronti

Da parte sua Ranieri Guerra, assistant director-general for Strategic Initiatives dell'Oms, invita alla cautela: "Dobbiamo prepararci ora e continuare a essere cauti, per evitare che in autunno ci sia una ripresa epidemica". "In Italia - ha spiegato Guerra - non siamo stati investiti dalla ondata di ritorno della prima fase epidemica, quella che vediamo in Spagna, e non solo, in questi giorni. La capacità del servizio sanitario di identificare e tracciare casi e contatti è migliorata enormemente come la competenza clinica e la disponibilità di equipaggiamenti, farmaci e presidi. Mi auguro che continui così, anche se guardando alla situazione globale, non possiamo essere così ottimisti come altri colleghi in Italia, che giustamente osservano solo il proprio contesto, innegabilmente soddisfacente". 

Questo, ha aggiunto Guerra, "è il bimestre a bassissima circolazione del virus in cui dobbiamo lavorare di più per prepararci all'arrivo dell'autunno, il periodo delle elezioni regionali, dell'inizio delle scuole e dell'influenza stagionale, oltre che, naturalmente, della ripresa auspicata delle attività ordinarie".   Attualmente "si registra una diminuzione dell'età media dei ricoverati, in questo momento intorno ai 50 anni. Questo non ci porta necessariamente a un aumento della letalità, ma ci preoccupa ugualmente perché la malattia è in grado di causare danni multi-organo prolungati, con attacchi evidenti anche sul sistema nervoso: sarà opportuno osservare levoluzione clinica nel tempo per capire meglio come prevenire anche complicanze tardive", conclude.

Depressione e stress da Covid

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Ranieri Guerra tocca poi il tema della depressione e di una vera sindrome da stress post-traumatico tra gli operatori sanitari, especifica che "dobbiamo soffermarci anche sull'induzione del serio disorientamento dell'opinione pubblica, che la comunicazione di questi mesi ha creato, seminando incertezze dovute talora a opinioni amplificate senza controlli e non basate sull'evidenza e su quanto la scienza e la ricerca sono riuscite a generare in brevissimo tempo, lasciando tuttavia ancora zone poco conosciute della dinamica di un virus completamente nuovo".