Mercoledì 13 Novembre 2024

Coronavirus, allarme Oms: "Sempre più giovani si ammalano o muoiono"

"Nessuno è invulnerabile", è l'appello. "Uscire dal lockdown per poi tornarci sarebbe un circolo vizioso"

Città deserte per l'emergenza Coronavirus (Ansa)

Città deserte per l'emergenza Coronavirus (Ansa)

Ginevra, 4 aprile 2020 - Nuovo allarme dell'Oms sulla pandemia da  Coronavirus. Un crescente numero di persone giovani o comunque sotto i 60 anni si sta ammalando gravemente o sta morendo a causa del coronavirus.

A fornire  il preoccupante dato è Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma per le emergenze dell'Oms, secondo quanto riporta l'Independent. "Stiamo vedendo un maggior numero di persone più giovani gravemente malate", ha affermato l'esperta. Poi ha precisato: "Nel complesso gran parte delle persone affette gravemente da questa malattia e ricoverate nei reparti di terapia intensiva sono più anziane e sono persone con malattie pregresse. Ma in alcuni Paesi stiamo vedendo individui sulla trentina, la quarantina e la cinquantina che vengono ricoverati in terapia intensiva e muoiono".

Come è noto, il virus non risparmia nemmeno i bambini. Finora, tra gli altri, un bimbo è morto negli Usa, uno nel Regno Unito e una bambina in Belgio. Inoltre, un neonato è morto nello Stato dell'Illinois e sono decine i bambini nel mondo risultati positivi ai test.

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Coronavirus, nessuno è invulnerabile

"Nessuno è invulnerabile - ha aggiunto il coordinatore dell'emergenza coronavirus dell'Oms Michael Ryan - inizialmente in molti, forse per rassicurarsi, hanno pensato che questo virus attacchi solo le persone deboli e molto anziane ma non è così. E bisogna capire una cosa: anche chi ha la malattia in forma lieve, comunque ha una forma di polmonite e dunque queste persone devono rimanere in quarantena ed evitare di diffondere il contagio".

"E' importante - ha concluso Ryan - che non si passi da situazioni di lockdown a situazioni di scarso controllo per poi tornare a lockdown in un ciclo vizioso. Il lockdown sta funzionando e ci ha permesso di guadagnare tempo prezioso per preparare una risposta aggressiva al virus. Se sfruttiamo bene queste tempo possiamo tornare a una vita simile a quella di prima, forse con maggiore giustizia sociale e cure sanitarie universali. E non sarebbe male tornare a una società del genere".