Martedì 24 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Coronavirus, Usa: "La Cina ha nascosto Wuhan". Francia: "Un caso a fine dicembre"

Il segretario di Stato americano attacca Pechino. Il premier britannico Johnson parle della sua malattia: "C'erano piani nel caso fosse andata male". Germania: riaprono le scuole. La mappa del contagio nel mondo

Parigi, la stattua d'oro del Trocadero con la mascherina (Ansa)

Roma, 3 maggio 2020 - Gli Stati Uniti registrano altri 1.435 decessi in 24 ore per Coronavirus, un aumento in calo rispetto ai giorni scorsi. Il totale dei morti supera così quota 66.300. I casi totali rilevati nel Paese sono 1,13 milioni. Appello all'unità da parte dell'ex presidente Geroge W. Bush. In un video di tre minuti, l'ex presidente repubblicano invita a mettere da parte le divisioni: "Ricordiamoci quanto sono piccole le nostre differenze di fronte a questa minaccia condivisa. Non siamo dei combattenti di parte. Siamo esseri umani, ugualmente vulnerabili agli occhi di Dio". Intanto una quarantina di stati Usa riaprono. E in quelli ancora chiusi scoppiano le proteste.

Intanto il segretario di Stato Mike Pompeo è tornato a puntare il dito contro la Cina. "Ci sono enormi indizi del fatto che è lì che è iniziato", ha risposto a una domanda sulla presunta origine all'interno del laboratorio di Wuhan. "Abbiamo detto fin dall'inizio che questo virus ha avuto origine a Wuhan, in Cina - ha dichiarato intervenendo su AbcNews - Ricordate che la Cina ha una storia di infezioni propagate nel mondo e ha una storia di laboratori al di sotto degli standard. E ancora: "Credo che vi sia ancora molto da sapere. Ma posso dire questo: abbiamo fatto del nostro meglio per cercare di rispondere a queste domande. Abbiamo cercato di inviare un team, l'Oms ha cercato di inviare un team. Ma nessuno è stato autorizzato ad entrare in quel laboratorio o in altri, ce ne sono molti in Cina. Il rischio rimane".

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VIDEO Usa, gli aerei militari omaggiano chi combatte il coronavirus

Francia, un caso (il paziente zero?) il 27 dicembre

In Francia il coronavirus era presente già alla fine di dicembre, sostiene il professore Yves Cohen, a capo della rianimazione in due ospedali nella regione parigina, in un'intervista a BfmTv. "Abbiamo ripreso tutte le Pcr testate su pazienti affetti da polmonite a dicembre e gennaio i cui risultati erano negativi. Le Pcr non sono state fatte per Covid-19, ma per influenza e altri coronavirus. E su 24 pazienti, abbiamo avuto un caso positivo al Covid-19, il 27 dicembre, quando è stato ricoverato in ospedale da noi, all'ospedale Jean Verdier" a Bondy, ha riferito.  Ufficialmente, i primi contagi di coronavirus in Francia sono stati registrati alla fine di gennaio ma il caso del dottor Cohen anticipa di un mese l'apparizione della malattia. Il paziente è stato interpellato dal medico per ricostruire la catena del contagio: "Ha contagiato i due figli ma non la moglie, che lavora in un supermercato al banco del pesce", accanto a un punto vendita di sushi presso il quale sono impiegati lavoratori di origine cinese. C'è la possibilità che sia stata contagiata anche lei, ma in maniera asintomatica.  "Potrebbe essere il paziente zero - ha aggiunto Cohen - ma forse ce ne sono altri in altre regioni. Tutte le Pcr negative per la polmonite devono essere ritestate. Il virus probabilmente circolava", ha affermato il medico, aggiungendo che il paziente e i suoi due figli sono guariti.

Gran Bretagna, il racconto di BoJo

"Mi hanno dato una maschera per il viso e ho ricevuto litri e litri di ossigeno. E' stato un momento difficile, non lo nego". Così il premier britannico Boris Johnson, scampato al Covid-19, che l'ha costretto al ricovero in terapia intensiva, ripercorre in un'intervista al Sun i momenti più complicati della sua malattia: "Ero consapevole - dice - che c'erano piani di emergenza in atto. I medici avevano tutti i tipi di accordi su cosa fare se le cose fossero andate male". E continua: "Era difficile credere che in pochi giorni la mia salute si fosse deteriorata a tal punto. Ricordo di essermi sentito frustrato. Non riuscivo a capire perché non stavo migliorando. Ma il momento brutto è arrivato quando le probabilità erano 50-50 se mettermi un tubo nella trachea". Ora, dice Johnson, "sono guidato da un desiderio travolgente di rimettere in piedi il nostro paese, di nuovo in salute, e sono molto fiducioso che ci arriveremo".

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Germania, riaprono le scuole e le chiese

La Germania continua il suo piano di riaperture. Capitolo scuole: lunedì toccherà ai ragazzi di fine ciclo delle elementari e a quelli delle superiori tornare tra i banchi mentre il 6 maggio si deciderà il piano per far tornare in classe e negli asili anche i bambini più piccoli. Sempre lunedì riprenderanno a lavorare anche parrucchieri e estetisti. Capitolo messe: le chiese hanno riaperto le porte ai fedeli, anche se sono state introdotte regole severe per prevenire le infezioni da coronavirus: limitato il numero dei partecipanti, persone distanti almeno 2 metri. Vietato il canto, che secondo i funzionari sanitari può contribuire a diffondere il virus nell'aria. I sacerdoti dovranno indossare una mascherina quando danno la comunione.

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Per il resto la Romania si conferma il Paese dei Balcani con il bilancio più alto in termini di contagi e decessi per Covid-19. Gli ultimi dati danno conto di 431 nuovi contagi nelle ultime 24 ore, per un totale di 13.163. I decessi sono 790. Salgono a 522 i casi nei territori palestinesi. Ma il dato, reso noto dall'Autorità nazionale palestinese, include anche quelli della parte est di Gerusalemme occupata, controllata da Israele. Ancora 17 i casi dichiarati a Gaza. In Francia intanto ci sono stati 135 morti in sole 24 ore, in tutto ora i decessi ammontano a 24.895. 

Giappone

In Giappone sale a più di 500 il bilancio totale delle vittime, secondo quanto riportato dai media locali. Secondo l'emittente NHK, 530 persone sono morte di Covid-19 nel Paese del Sol Levante dall'inizio dell'epidemia, mentre i contagiati sono più di 15.500 secondo i dati ufficiali. Il primo ministro giapponese Shinzo Abe deciderà lunedì se prolungare lo stato di emergenza nazionale di circa un mese, in scadenza il 6 maggio prossimo.

La mappa del contagio nel mondo