Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Coronavirus, l'Oms rilancia l'allarme: "Il peggio deve ancora arrivare"

Superati i 500mila morti nel mondo, oltre 10 milioni di contagi. America Latina, situazione si aggrava in Perù e Cile. Brasilia dichiara lo stato di calamità. Regno Unito, Leicester in lockdown: chiusi negozi e scuole

Assistenza di pazienti Covid in Amazzonia (Ansa)

Assistenza di pazienti Covid in Amazzonia (Ansa)

Roma, 29 giugno 2020 - Sono più di 500mila i decessi per il Coronavirus nel mondo dall'inizio della pandemia. Secondo l'ultimo aggiornamento della Johns Hopkins University si contano 501.893 morti, di cui 125.803 solo negli Stati Uniti, il paese più colpito dalla pandemia. Qui si sono registrati 288 decessi in 24 ore. A livello globale i contagi hanno superato i 10 milioni e sono 10.145.791 i casi finora accertati, ben 2.548.996 dei quali negli Stati Uniti. In Cina registrati altri 12 casi, di cui 7 a Pechino legati al focolaio partito dal mercato di Xinfadi. In Brasile altri 30.476 nuovi casi di nelle ultime 24 ore, i morti sono 552. Sempre alto l'allarme in America Latina: soprattutto in Perù e Cile la pandemia continua ad avere un livello di pericolosità particolarmente elevato.

L'Oms: "Il peggio deve arrivare"

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) rilancia l'allarme: "Il peggio deve ancora arrivare. Mi dispiace dirlo ma con questo ambiente e in queste condizioni, noi temiamo il peggio. Un mondo diviso aiuta il virus a diffondersi". Lo ha detto il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel consueto briefing sul Covid-19. "Sin dall'inizio abbiamo detto di mettere in quarantena la politicizzazione della pandemia e di restare uniti perchè il virus è veloce e uccide e può sfruttare le divisioni tra di noi. Il nostro messaggio non riguarda nessun Paese in particolare ma riguarda tutto il mondo", ha ribadito il direttore. "Vogliamo tutti che finisca. Vogliamo tutti andare avanti con le nostre vite. Ma la triste realtà è che la pandemia è ben lontana dalla fine". Il direttore generale ha ricordato che "domani sono sei mesi da quando l'Oms ha ricevuto le prime notizie di focolai di polmonite dalla causa sconosciuta in Cina. Sei mesi fa nessuno di noi avrebbe potuto immaginare come la nostra vita sarebbe stata stravolta. La pandemia ha tirato fuori il meglio e il peggio dell'umanità".

Stati Uniti

Gli Stati Uniti hanno registrato altri 288 decessi per in 24 ore, secondo il conteggio della Johns Hopkins University. La più grande economia del mondo è il Paese più colpito dalla pandemia con 125.768 morti su oltre 2,5 milioni di casi, secondo i dati dell'università con sede a Baltimora. A Los Angeles e in altre sei contee californiane è stato ordinato di chiudere di nuovo, mentre parti del Paese reintroducono le misure restrittive per cercare di arginare il recente nuovo balzo di contagi. Negli Stati Uniti, intanto c'è da segnalare che solo 4 Stati stanno registrando un declino nei nuovi casi di Covid-19.

Cina

Pechino ha registrato altri sette casi di Covid-19 a trasmissione domestica legati al focolaio partito dal mercato all'ingrosso Xinfadi: la Commissione sanitaria municipale, fornendo i dati di domenica, ha indicato anche un nuovo asintomatico, oltre a quattro casi sospetti. Dall'11 al 28 giugno le infezioni accertate nella capitale sono salite a 318, a fronte di 26 asintomatici. Ieri è stato disposto il lockdown per quasi mezzo milione di persone ad Anxin, area distante circa 60 a sud di Pechino, nell'Hebei, dopo il rilevamento di 11 contagi. Xu Hejian, portavoce della municipalità della capitale, ha descritto la situazione epidemica ancora "grave e complessa" dopo il recente rimbalzo. Intanto, la Commissione sanitaria nazionale ha citato 12 nuovi casi registrati domenica nel Paese, tra i 7 a Pechino e i 5 importati. Nel complesso, le infezioni si sono portate a 83.512: 418 pazienti sono ricoverati, di cui 8 in gravi condizioni. Sono 78.460 finora i guariti, a fronte di 4.634 decessi.

Giappone, contagi ripartono

Il Giappone ha registrato ieri 112 nuove infezioni, il più alto aumento giornaliero dal 25 maggio quando il paese ha revocato lo stato di emergenza, come ha annunciato oggi il ministero della Sanità. Il ministero ha affermato di aver registrato anche un'ulteriore morte correlata al coronavirus. I nuovi casi sono aumentati costantemente in Giappone negli ultimi giorni, con oltre 100 nuovi casi quotidiani registrati per la seconda volta negli ultimi tre giorni. La capitale del Giappone, Tokyo, ha registrato il suo più alto aumento giornaliero di nuovi casi in circa due mesi, annunciando 60 nuovi casi domenica. Tokyo ha riportato un totale di 6.114 casi. Il Giappone ha registrato un totale di 18.366 casi, inclusi 972 decessi, secondo un conteggio della Johns Hopkins University.

Messico, altri 256 morti

Il Messico ha registrato ieri 4.050 nuovi casi e 267 ulteriori decessi: lo ha reso noto il ministero della Sanità. I nuovi dati portano il bilancio complessivo dei contagi a quota 216.852 e quello dei morti a 26.648. Il Messico è il settimo paese al mondo con il più alto numero di morti provocati dal virus. Nonostante la situazione non accenni a migliorare, il presidente Andrés Manuel Lpez Obrador ha annunciato che da oggi le misure restrittive nella capitale Città del Messico verranno abolite gradualmente.

Brasile

Il Brasile ha 30.476 nuovi casi nelle ultime 24 ore e altri 552 morti, ha annunciato il ministero della Salute. In totale, le vittime del coronavirus nel Paese sono 57.622 e i casi accertati 1.344.143. ll governo della capitale Brasilia ha decretato oggi lo stato di calamità pubblica di fronte all'aggravarsi della crisi dovuta alla pandemia di Covid-19, che, secondo il sindacato dei medici, ha provocato il collasso del sistema sanitario locale.

America Latina, situazione grave in Perù e Cile

Frena il Brasile, soprattutto per i morti, ma non il Perù ed il Cile, per cui la pandemia mantiene la sua pericolosità in America Latina dove nelle ultime 24 ore i contagi sono saliti a 2.474.632 (+53.586) e i morti hanno raggiunto quota 111.934 (+1.477). È quanto emerge oggi da una elaborazione statistica realizzata dall'Ansa sulla base di dati ufficiali di 34 paesi e territorio latinoamericani. Prima fra le nazioni della regione, il Brasile ha confermato 1.344.143 contagi (+30.476) e 57.622 morti, con un incremento odierno di 'solè 552 unità. Il gigante sudamericano è seguito da Perù (279.419 e 9.317) e Cile (271.982 e 5.509) e da altri sette paesi con più di 20.000 contagi: Messico (216.852 e 26.648), Colombia (91.769 e 3.106), Ecuador (55.255 e 4.429), Argentina (59.933 e 1.232), Repubblica Dominicana (31.373 e 726), Panama (30.658 e 592) e Bolivia (30.676 e 970).

Filippine

Baby boom all'orizzonte per le Filippine. Le previsioni dell'Istituto per la Popolazione dell'Università delle Filippine e del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfa) indicano che il prossimo anno potrebbero nascere 214.000 bambini in più, 'figli' del lockdown imposto dall'emergenza coronavirus, che ha avuto gravi ripercussioni anche sull'accesso ai servizi di pianificazione familiare, che si rivolgono in particolare alle comunità più vulnerabili, figli di gravidanze non pianificate in un Paese cono 107 milioni di abitanti. Come si legge in un articolo del Guardian, così si potrebbe arrivare al numero più alto di nascite in 20 anni: nel 2021 potrebbero infatti registrarsi fino a quasi 1,9 milioni di nascite, ben più che in qualsiasi anno dal 2000.

Russia

In Russia nelle ultime 24 ore si sono registrati 6.719 nuovi casi, si tratta del dato più basso dal 29 aprile. Inoltre, per il quarto giorno di fila i nuovi contagi sono meno di 7.000. Stando al centro operativo russo anticoronavirus, i casi totali di Covid-19 accertati dall'inizio dell'epidemia in Russia sono ora 641.156 e i decessi 9.166, di cui 93 nel corso dell'ultima giornata. I guariti, sempre stando ai dati ufficiali, sono 403.430 in totale e 4.343 nelle ultime 24 ore.

Gran Bretagna

Il governo britannico ha annunciato misure di lockdown più severe per Leicester dopo un aumento di casi di coronavirus nella città, che diventa così la prima a essere sottoposta a misure di restrizione locali. Il ministro della Salute, Matt Hancock, ha detto che gli esercizi "non essenziali", che avevano riaperto a metà giugno, dovranno chiudere di nuovo a partire da domani e le scuole da giovedì. Le nuove misure saranno valutate tra due settimane. 

Germania

La Germania conferma 262 nuovi casi, con il totale che sale a 193.761 dall'inizio dell'emergenza sanitaria. L'Istituto Robert Koch segnala 8.961 decessi, quattro in più rispetto a ieri, mentre sono circa 178.100 le persone guarite dopo aver contratto l'infezione.  La Baviera resta la regione più colpita con 48.344 contagi e 2.592 morti. Berlino registra 8.176 casi e 213 decessi.

Iran

 L'Iran ha registrato un numero record di decessi: nell'ultima giornata, come hanno annunciato le autorità sanitarie, si tratta di 162 vittime, per un totale di 10.508. In tutto, dall'inizio dell'epidemia i contagi accertati nel paese da 82 milioni di abitanti sono 222.669. L'aumento, ha sottolineato la portavoce del ministero della Salute di Teheran, dipende "dalla nostra performance complessiva, in termini di riaperture e di rispetto delle norme sanitarie".

India

L'India, quarto Paese al mondo per numero di contagi, ha registrato ieri 19.459 nuovi casi e il totale è schizzato a 548.318. Stamani il ministero della Sanità ha anche confermato un bilancio di 16.475 morti a causa della pandemia, 380 in più rispetto al precedente bollettino. Secondo i dati riportati dal Times of India sono più di 321.000 i pazienti guariti dopo aver contratto l'infezione nel gigante asiatico con una popolazione di oltre 1,3 miliardi di persone. Lo stato di Maharastra, con 164.626 casi, resta il più colpito.

Grecia

La Grecia ha deciso di vietare fino al 15 luglio i voli dalla Gran Bretagna e dalla Svezia, due Paesi considerati ancora a rischio coronavirus.