Giovedì 26 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Coronavirus, più di 290mila morti nel mondo. Europa la più colpita: 160 mila vittime

Russia: "A luglio avremo il vaccino". Boom in Brasile: 881 decessi in 24 ore. La Germania riaprirà i confini a metà giugno, l'Austria frena. Usa, nuovo scontro Trump-Fauci, altre 1.900 vittime in 24 ore

Coronavirus, operazioni di sepoltura a Rio de Janeiro (Ansa)

Roma, 13 maggio 2020 - Un bilancio pesantissimo. Hanno superato quota 290mila i morti nel mondo legati al Coronavirus. Il Paese più colpito restano gli Stati Uniti, che ieri hanno fatto registrare un nuovo balzo di quasi 1.900 vittime in un giorno, a circa 83mila. Ieri nel Paese sono stati registrati 18.962 nuovi contagi. I casi totali da inizio epidemia sono oltre 1,36 milioni. Il Brasile ha registrato nelle ultime 24 ore 881 morti per Covid-19, il numero più alto dall'inizio della pandemia: sale così a 12.400 il totale dei decessi. Il ministero della Salute ha riferito di altri 9.258 casi, che portano a 177.589 il totale dei contagi. Un dato che fa del Brasile il settimo Paese al mondo per numero di infezioni.

I morti di Coronavirus in Europa

La pandemia di Covid-19 ha ucciso oltre 160 mila persone in Europa, tre quarti delle quali tra Regno Unito, Italia, Spagna e Francia, secondo il conteggio dell'Afp basato su fonti ufficiali. Con 160.455 morti (e 1.798.209 casi), l'Europa è il continente più colpito dal nuovo coronavirus. Gran Bretagna (33.186 decessi) e Italia (30.911) sono i Paesi europei più colpiti, seguiti da Spagna (27.104) e Francia (26.991). 

Russia: vaccino a luglio

La Russia auspica di avere un vaccino contro il Coronavirus verso la fine di luglio, ha detto il ministro della Salute Mikhail Murashko Ria Novosti.  "A giugno ci aspettiamo di avviare i trial clinici. Capiremo quanti candidati per il vaccino avremo come risultato dei trial" con l'auspicio di avere il vaccino stesso verso l'ultima settimana di luglio, ha detto Murashko, aggiungendo che si tratta di date stimate dagli scienziati che stanno lavorando sul tema.

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Mosca, a fuoco ventilatori

Intanto sempre in Russia è stato sospeso l'uso dei ventilatori Aventa-M dopo che dispositivi di questo tipo si sono incendiati mentre erano in funzione in sostegno della respirazione di pazienti Covid-19 in due ospedali, a Mosca e a San Pietroburgo.  I due incidenti hanno provocato nei giorni scorsi la morte di sei persone e costretto all'evacuazione centinaia di altre. La decisione dell'autorità nazionale per la sanità riguarda solo i ventilatori prodotti dopo il primo aprile. Aperta un'inchiesta per spiegare le cause degli incendi. Ieri mattina, all'ospedale San Giorgio di San Pietroburgo, che il mese scorso ha ordinato 237 ventilatori Aventa-M, sono morti cinque pazienti connessi ai ventilatori incendiati e sabato un episodio simile, è avvenuto all'ospedale Spasokukotsky di Mosca, dove è morta un'altra persona.   

Germania, confini aperti a metà giugno

La Germania punta a riaprire tutti i confini da metà giugno, revocando le misure restrittive adottate per contrastare il Coronavirus. Il ministro dell'Interno, Horst Seehofer, precisa che Berlino, come Parigi, Vienna e Berna, ha "il chiaro obiettivo della libera circolazione in Europa da metà di giugno", mentre allentamenti dei controlli su alcune frontiere sono già previsti per questa settimana.

Austria

Più prevenuta nei confronti dell'Italia è l'Austria, che frena sull'apertura dei confini. "Ci vorrà ancora un po' più di tempo per recarsi liberamente nella vicina Italia e in altre destinazioni classiche come Spagna e Grecia", ha detto questa mattina durante la trasmissione Oe1-Morgenjournal, il ministro del Turismo austriaco Elisabeth Koestinger (OeVP). "Il traffico aereo continuerà ad essere limitato", ha aggiunto. Questo significa che in una prima fase le possibilità di viaggio saranno possibili in auto o in treno. La circolazione tra Austria e Germania, chiusa da metà marzo, dovrebbe invece ripartire dal 15 giugno.

Londra, ampliati i marciapiedi per il distanziamento

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Usa, nuovo scontro Trump-Fauci

Mentre il numero dei morti negli Stati Uniti di persone contagiate dal coronavirus ha superato quota 82 mila, il presidente Donald Trump starebbe facendo pressione sulle autorità sanitarie perché rivedano il sistema con cui vengono conteggiati i decessi. Lo riporta The Daily Beast, spiegando che nei giorni scorsi Trump avrebbe sollevato, in incontri privati, le sue perplessità sui dati secondo cui gli Stati Uniti sono il Paese più colpito al mondo, con il 28% del totale dei deceduti.  La coordinatrice della task force, Deborah Birx, ha chiesto di escludere dai dati quelli che non hanno ricevuto conferma ufficiale del contagio o di pazienti che risultavano già affetti da altre patologie. Le autorità sanitarie avrebbero respinto la richiesta, ma la Casa Bianca sembra decisa ad andare avanti: il costante superamento di soglie "psicologiche", ultima quelle delle 80 mila vittime, avrebbe un impatto negativo sugli americani. E il raggiungimento delle 100 mila vittime rappresenterebbe un altro colpo.  A rendere più tesa la situazione, la dichiarazione rilasciata dall'immunologo Anthony Fauci,  voce scientifica più ascoltata d'America e membro della task force: per Fauci le vittime "sono molto più delle oltre 80 mila" risultate fino a ora. "Molti - ha spiegato - muoiono in casa senza neanche passare dall'ospedale, e non vengono conteggiati". La dichiarazione segna una presa di distanza dalla nuova linea della Casa Bianca, che potrebbe raffreddare ulteriormente i rapporti tra Trump e Fauci, già considerati "fragili" dai media americani.  Intanto Nelle ultime 24 ore, nello Stato di New York, il numero dei morti per coronavirus è diminuito, passando da 195 a 166. In leggero aumento invece il numero dei ricoveri: da 401 a 416. Lo ha riferito il governatore Andrew Cuomo nel suo briefing quotidiano.

Francia

In Francia sono state presentate ben 63 denunce contro esponenti del governo presso la Corte di Giustizia della Repubblica per la gestione del Coronavirus. Intanto all'Eliseo il presidente Emmanuel Macron e i ministri con il premier Edouard Philippe approveranno oggi una luna serie di disegni di legge destinati ad abilitare le decine di ordinanze adottate nel momento di massima urgenza in numerosi settori della vita pubblica, dall'economia alla Giustizia passando per l'istruzione e il lavoro.

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Cina, test di massa

Si balla, rigorosamente in mascherina, a Wuhan, sulle rive del fiume Yangtze; scene di vita "quasi" normale mentre la città cinese dove per la prima volta è emerso il nuovo Coronavirus a gennaio 2020, inizia a temere che si stia sviluppando un nuovo focolaio d'infezione. Le autorità hanno deciso quindi di effettuare un test anti-Covid-19 su circa 14 milioni di persone, tra residenti e popolazione mobile.  Uno screening di massa per correre ai ripari, nel caso, nel minor tempo possibile.  Secondo i media cinesi la campagna diagnostica durerà circa dieci giorni in ognuno dei 13 distretti, con più di un milione di test quotidiani.  Negli ultimi giorni a Wuhan si sono registrati sei nuovi casi di contagio, dopo che dal 3 aprile non se ne erano registrati. In città lo stretto lockdown era durato 11 settimane, le prime riaperture con un lento ritorno alla normalità risalgono all'8 aprile.  

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I dati del contagio nel mondo: la mappa

FOCUS Il link per il download della app AutoCert19 per chi possiede un dispositivo mobile Apple: https://onelink.to/autocert19