Giovedì 31 Ottobre 2024

Coronavirus Germania: la Merkel prepara lockdown duro dopo Natale

La Danimarca in lockdown, la Francia fallisce obiettivo 5.000 casi. Anche San Pietroburbo è sull'orlo della chiusura. Barcellona: infettati 4 leoni dello zoo. In India 140mila morti, in Messico 110mila

Angela Merkel (Ansa)

Angela Merkel (Ansa)

Berlino, 8 dicembre 2020 - Mentre in Inghilterra parte la somministrazione del vaccino anti Covid,  i casi di coronavirus nel mondo hanno superato la soglia dei 67 milioni e in Asia ci si prepara a una terza ondata di coronavirus. L'Europa fatica a uscire dalla seconda ondata: le misure anti-Covid prese nelle ultime settimane non stanno dando i risultati sperati e con l'avvicinarsi delle feste di Natale alcuni Paesi hanno deciso di dare un'ulteriore stretta. 

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Merkel, lockdown in salsa tedesca

Tirare il fiato per Natale prima di entrare in lockdown. La ricetta di Angela Merkel per prevenire la terza ondata di Coronavirus in Germania si gioca su due tempi. Il primo riguarda le feste: il piano della cancelliera - svelato dalla Bild - consiste nell'anticipare di una settimana le vacanze di Natale che sarebbero poi prolungate di altri 7 giorni. Una pausa che difficilmente trova precedenti, ma che, di fatto, vedrebbe la svolta il 27 dicembre. Da questa data fino al 3-10 gennaio, infatti, la maggior parte dei negozi verrebbe chiusa (fatta eccezione per i supermercati) e il Paese entrerebbe in una sorta di 'zona rossa'. Tutti a casa dal lavoro, quindi, ma forte disincentivo agli spostamenti. Un lockdown duro, probabilmente anche più di quelli fatti nei mesi scorsi. E' così che la Merkel punta a ridurre i contagi Covid in Germania, arrivati a un livello troppo alto a dispetto delle restrizioni finora adottate. Ieri si sono registrati altri 14mila casi di Coronavirus, stamattina il computo totale dei contagi ha superato quota 1,2 milioni (a fronte di 19.434 decessi).

Il tabloid di Alex Springer riferisce retroscena della riunione dell'Unione (CDU-CSU) tenutasi ieri. La Cancelliera non avrebbe nascosto la sua frustrazione di fronte agli sviluppi della pandemia. Ed è convinta che senza un giro di vite convinto l'inverno rischia di scoperchiare nuovamente, e forse in maniera ancor più devastante, il vaso di Pandora del Covid. "Col principio della speranza non andiamo avanti", avrebbe detto Frau Angela secondo alcuni testimoni. La Merkel deve ora fare i conti con i Laender che non sembrano affatto favorevoli alle nuove misure.

Francia: lontani dai 5mila casi al giorno

Preoccupazione e frustrazione anche in Francia, dove le autorità sanitarie hanno avvertito che l'obiettivo dei 5.000 nuovi contagi al giorno è ancora lontano. La quota era stata fissata dal presidente Emmanuel Macron per consentire la riapertura del Paese il 15 dicembre dopo un lockdown cominciato a fine ottobre e alleggerito a fine novembre. "Grazie agli sforzi di tutti abbiamo ottenuto il più forte calo in Europa di contagi. Ma se le condizioni non cambieranno sarà difficilissimo raggiungere l'obiettivo dei 5.000 contagi quotidiani", ha detto il direttore generale della Sanità, Jerome Salomon, mettendo in guardia sul fatto che la circolazione del virus è ancora forte in Europa.

Danimarca: nuovo lockdown

Dopo aver alleggerito le misure contro il Covid a ottobre e novembre anche la Danimarca si trova a fare i conti con un continuo aumento dei contagi e prova a correre ai ripari con un nuovo lockdown. Fino al 3 gennaio resteranno chiuse le scuole medie e superiori, cinema, teatri, bar, ristoranti, palestre e biblioteche. Le riunioni di Natale saranno limitate a un massimo di dieci persone. "Il tasso di contagi è troppo alto, la situazione è preoccupante", ha detto la premier Mette Frederiksen.  Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 2.046 nuovi casi, tra i quali il figlio 15enne del principe ereditario Frederik, e il timore delle autorità sanitarie di arrivare a 4.000 a al giorno sotto le feste. Intanto domani in Gran Bretagna inizia la campagna di vaccinazioni, mentre l'Oms spiega di ritenere improbabile che qualche Paese possa imporre l'obbligo del vaccino. 

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San Pietroburbo sull'orlo del lockdown

Alle prese con un numero record di morti da coronavirus, San Pietroburgo è sull'orlo di un imminente lockdown: le autorità locali per ora hanno deciso la chiusura dei ristoranti per le vacanze di Capodanno. La seconda città russa è alle prese con una grave crisi sanitaria, con gli ospedali sopraffatti dal numero di malati di Covid-19 ma con molti residenti che si fanno beffe del distanziamento sociale e di altre misure di protezione. La città, la più colpita dopo Mosca, ha registrato oggi 3.734 nuovi casi e 86 morti, un record dall'inizio della crisi. Mosca, epicentro dell'epidemia, ha visto 5.232 nuovi casi e 71 decessi.

Barcellona: positivi 4 leoni dello zoo

Quattro leoni sono risultati positivi al Covid-19 nello zoo di Barcellona: è il secondo caso noto di felini che contraggono il coronavirus, dopo i casi rilevati nello zoo del Bronx ad aprile. Tre femmine - Zala, Nima e Run Run - e un maschio - Kiumbe- sono stati testati dopo che i custodi hanno notato che mostravano lievi sintomi del virus. S'indaga sulle cause dell'infezione. I leoni hanno ricevuto ''cure veterinarie per la loro condizione clinica lieve - simile a una condizione influenzale molto lieve - attraverso un trattamento antinfiammatorio e un attento monitoraggio, e gli animali hanno risposto bene''.  Il maschio di quattro anni e le femmine, che hanno tutte 16 anni, non hanno avuto contatti con altri animali dello zoo, che rimane aperto ai visitatori nonostante siano risultati positivi anche due membri del personale.

Stati Uniti: meno dosi di vaccino

Dagli Usa rimbalza la notizia che alcuni responsabili dell'amministrazione Trump la scorsa estate avrebbero rinunciato all'offerta di Pfizer di vendere agli Usa ulteriori dosi di vaccino anti-Covid, riferisce il New York Times, spiegando che ora il colosso farmaceutico, per gli impegni presi con gli altri Paesi, rischia di non essere più in grado di fornire agli Usa quantitativi aggiuntivi di farmaco fino a giugno prossimo.

India, 140mila morti

Il bilancio dei morti da coronavirus in India ha superato quota 140mila: secondo la Johns Hopkins University ad oggi nel Paese sono decedute 140.958 persone a fronte di un totale di 9.703.770 casi di contagio. L'India è il secondo Paese al mondo per numero di infezioni in termini assoluti dopo gli Stati Uniti ed il terzo per numero di decessi dopo Usa e Brasile. 

Messico: 110mila morti

 Il bilancio dei morti provocati dal coronavirus in Messico ha superato quota 110mila, emerge dai dati della Johns Hopkins University. Ad oggi nel Paese sono decedute 110.074 persone a fronte di un totale di 1.182.249 casi di contagio. Il Messico è il dodicesimo Paese al mondo per numero di infezioni in termini assoluti e il quarto per numero di decessi dopo Usa, Brasile e India.