Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Coronavirus, Francia e Italia unite nella lotta. Frontiere aperte

A Napoli il "vertice del rilancio". Macron: "Il virus non si ferma alla frontiera". I due Paesi ribadiscono la cooperazione anche su Libia, Ue e migranti

Macron e Conte in un bar a Napoli (Imagoeconomica)

Macron e Conte in un bar a Napoli (Imagoeconomica)

Parigi, 27 febbraio 2020 - Adesso anche la Francia ha paura dell'epidemia di coronavirus che sta attraversando anche l'Europa e guarda con apprensione all'Italia. Questa mattina il presidente francese Emmanuel Macron ha visitato l'ospedale parigino de La Pitié Salpétrière dove è deceduto il primo francese vittima del Covid-19, un docente di 61 anni che non ha aveva mai viaggiato in Cina o in Italia. E il capo reparto degli infettivi dell'ospedale parigino, Éric Caumes è stato chiaro: "La Francia si avvia ad una situazione simile a quella italiana". I casi sono saliti a 38, ha reso noto il ministro della Salute, Olivier Véran che ha parlato di "un aumento significativo" legato all'insegnante dell'Oise morto. Oltre a lui è deceduto anche un turista cinese di 80 anni.

Dalla Francia al Regno Unito i provvedimenti per chi arriva dall'Italia

Macron: "In Francia arriva un'epidemia"

Durante la visita in ospedale anche Macron, arrivato nel pomeriggio a Napoli per il summit italo-francese con il presidente del consiglio Giuseppe Conte, è stato chiaro: "In Francia arriva un'epidemia. Conto su di voi come potete contare su di me", ha detto rivolgendosi ai medici in prima fila. E ha insistitito su un concetto, la necessità di avere "un'informazione trasparente dinanzi a un'epidemia che arriva".

La visita, tenuta segreta fino all'ultimo momento, arriva mentre l'esecutivo e il governo francese cominciano ad affrontare la situazione legata al coronavirus. I leader dei partiti rappresentati in Parlamento, i presidenti dei gruppi parlamentari e i presidenti delle assemblee sono stati invitati dal premier, Edouard Philippe, per fare il punto della situazione. 

MAPPA LIVE I dati dell'epidemia aggiornati

Le Pen: "Chiudere le frontiere con l'Italia"

La leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha dichiarato che la "situazione in Italia è quella di un'epidemia fuori controllo" ed è tornata a dire che se fosse stato per lei avrebbe già chiuso le frontiere tra Francia e Italia. A lei però risponde il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: "Siamo rimasti molto colpiti dalle dichiarazioni di Marine Le Pen, che ha detto che dovremmo chiudere le frontiere. Mentre lei ha sempre affermato la sua vicinanza nei nostri confronti, e in particolare con un certo partito (la Lega di Matteo Salvini, ndr). Noi siamo nella posizione di un paese vittima di sovranisti di un altro Stato".

Macron: "Non chiuderemo le frontiere"

Ma, da Napoli, Macron ribadisce il "no" alla chiusura delle frontiere con l'Italia rilanciando quindi la cooperazione tra i due Stati. "Dopo un periodo difficile, all'inizio del 2019, grazie al premier Giuseppe Conte e al presidente Sergio Mattarella siamo stati in grado di ritrovare una strada comune" e il vertice di oggi a Napoli "è davvero il vertice del rilancio" dei rapporti tra Italia e Francia. "Questo virus ci preoccupa tutti e la situazione può essere gestita solo con una cooperazione europea e internazionale", ha aggiunto Macron. Roma e Parigi "sono partner irrinunciabili l'una dell'altra. I nostri Paesi hanno delle economie complementari", ha detto il premier Conte rimarcando che il nostro "Paese non si può paralizzare" per il contagio. "Per la chiusura delle frontiere, bisogna fare riferimento alle raccomandazioni degli scienziati perché pare che il virus non si fermi ai confini. Purtroppo così è e talvolta gli isolamenti sono utili", ha ribadito Macron.

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Coronavirus, Libia, migranti, Ue

Nella dichiarazione finale è stato dunque sottolineato che "Italia e Francia collaborano in stretto raccordo per fronteggiare l'emergenza derivante dal virus COVID 19, a tutela della salute dei propri cittadini e di tutti i cittadini europei". "A questo scopo" i due Paesi "convengono sull'opportunità di mantenere l'apertura delle frontiere in questo momento, di condividere le informazioni relative ai viaggiatori di ritorno o diretti ad aree a rischio, condividere le conoscenze scientifiche e le informazioni sulle misure di contrasto adottate, uniformare le informazioni rivolte ai professionisti e al pubblico, mantenere costanti contatti a livelli di esperti, nonché riunioni periodiche a livello ministeriale e, infine, non cancellare aprioristicamente eventi di rilievo, riservandosi di valutare nella specificità dei casi concreti le misure da adottare". 

Tra i temi oggetto del bilaterale anche la Libia, per la quale - hanno concordato i due Paesi - "non vi può essere una soluzione militare al conflitto in corso", ma bisogna seguire "il percorso definito dalla Conferenza di Berlino, per una soluzione pacifica, guidata dalle Nazioni Unite e nel rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale del Paese". Sui migranti hanno concordato che "è urgente creare al livello europeo un efficace sistema di rimpatri degli irregolari anche attraverso la firma di accordi di riammissione e di politiche di incentivazione e disincentivazione con i Paesi terzi". Con la Francia è stata "condivisa la necessità di una gestione strutturale e non più emergenziale dei flussi", ha chiarito Conte.

 I due Paesi vogliono insistere per poter dotare l'Ue di un budget all'altezza delle sue ambizioni. Italia e Francia hanno poi "riconfermano il loro interesse strategico per lo sviluppo della mobilità passeggeri e merci nel rispetto dell'ambiente, con un'attenzione particolare alle nuove infrastrutture transalpine" come la Tav. Sono stati infine firmati tre accordi nei settori della Difesa (Naval Group e Fincantieri), dell'economia (Cassa Depositi e presiti e Bpi France) e della cultura (Università).