Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Coronavirus, Cina: "Trovati due farmaci efficaci". Ma l'Oms frena

Li avrebbe individuati un team guidato da Li Lanjuan, tra i massimi scienzati schierati nella lotta al nuovo virus. Ma gli esperti: "Al momento nessuna terapia". Record di contagi nelle ultime ore, 560 morti. Pechino vieta le cene di gruppo

Coronavirus, le analisi

Coronavirus, le analisi

Pechino, 5 febbraio 2019 - Due farmaci "efficaci" contro il Coronavirus. Li avrebbe individuati un team di ricerca cinese guidato da Li Lanjuan, tra i massimi scienziati schierati nella lotta al nuovo virus. Ed è stata proprio la professoressa della Zhejiang University ad annunciare "un'importante scoperta". A tambur battente, però, l'Oms frena sulla notizia: "Non ci sono terapie efficaci conosciute contro questo 2019-nCoV", ha detto un portavoce dell'Oms al Financial Times. Dubbiosi anche gli esperti dello Spallanzani, che alla domanda se per curare la coppia di cinesi malati vengono utilizzati l'Arbidol e/o il Darunavir replicano: "Non usiamo questi farmaci, ma quelli autorizzati dall'Oms".

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Oms: record di contagi

Il numero di morti causati dal Coronavirus in Cina è salito a 560. Lo ha comunicato il governo cinese. Nelle ultime 24 ore "c'è stato il più alto numero di contagi in un giorno da quando è scoppiata l'epidemia", ha dichiarato il direttore generale dell'Organizzazione, Tedros Adhanom, durante il briefing a Ginevra. 

Pechino vieta le cene di gruppo

Nuovo giro di vite nel paese asiatico, per limitare la diffusione del morbo: Pechino ha messo al bando le cene e gli eventi di gruppo a causa del coronavirus. Oggi, Chen Yankai, vicedirettore del'Ufficio di vigilanza sui mercati municipali, ha illustrato l'ordinanza "tassativa" che vieta "agli operatori di catering - ristoranti inclusi - di organizzare cene di gruppo durante la fase di prevenzione e di controllo dell'epidemia". Pechino è l'ultima città a prendere una misura del genere dopo il contagio che ha colpito su vasta scala due quartieri di Wuhan per la partecipazione di migliaia di persone a un grande banchetto.

Ricciardi: cruciali le prossime due settimane

Walter Ricciardi, ex presidente dell'Istituto superiore di sanità e ordinario di Igiene dell'Università Cattolica di Roma, dice all'Ansa che "le prossime due settimane saranno cruciali per gestire e contenere l'epidemia di coronavirus in Cina. La cosa importante però è prendere decisioni basate sulle evidenze scientifiche e la solidarietà". Secondo l'esperto infatti misure come "il blocco degli aerei sono inutili".

I due farmaci 

Attualmente non esistono farmaci specifici contro il nuovo coronavirus e si sta verificando la possibilità di utilizzare vecchi farmaci nati per combattere altri virus. È proprio questo il caso dei due farmaci che il gruppo di ricerca diretto da Li Lanjuan, della Commissione cinese per la Sanità e la Medicina ha annunciato essere efficaci in vitro contro il coronavirus 2019-nCoV. Il primo si chiama Abidol è un farmaco utilizzato contro i più comuni virus dell'influenza stagionale, quelli del tipo A e B, e potrebbe essere efficace anche contro altri virus che aggrediscono le vie respiratorie; funziona impedendo al virus di attraversare la membrana delle cellule e di penetrare al loro interno per replicarsi. Il secondo farmaco si chiama Darunavir ed era stato messo a punto per combattere il virus Hiv responsabile dell'Aids; funziona impedendo all'enzima del virus chiamato proteasi, fondamentale per la replicazione del virus.

I dubbi in Italia

Il fatto che gli scienziati cinesi abbiano individuato due farmaci efficaci "ovviamente ci dà speranza, anche perché essendo antivirali già in uso si possono tranquillamente usare subito 'off label', senza aspettare tutti i test di sicurezza che servirebbero in caso di farmaci nuovi". Lo sottolinea Giorgio Palù, professore ordinario di Microbiologia e virologia all'università di Padova. Che però precisa: "Dobbiamo ricordare che il fatto che questi farmaci, come sembra, riescano a inibire il virus in vitro non vuol dire che sicuramente ci riescano in vivo, cioè riescano davvero a guarire i malati". Ma, aggiunge, "è comunque una buona notizia".

Virologo Galli: "Cura ancora molto lontana" 

Anche Massimo Galli, esperto di malattie infettive e primario dell'ospedale Sacco di Milano, tiene a sottolineare: "Una cura contro il coronavirus è ancora lontana: si sta lavorando con farmaci già noti, ma i test in vitro non sono sufficienti per trarre alcuna conclusione". E aggiunge: "In una situazione così critica si lavora con quello che si ha".