Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Corea del Nord, Kim invita Papa Francesco. "Pronto ad accoglierlo ardentemente"

Lo riferisce un portavoce della Presidenza sudcoreana che riporterà l'invito di persona al pontefice

Kim Jong Un (Ansa)

Kim Jong Un (Ansa)

Pyongyang, 9 ottobre 2018 - Papa Francesco invitato ufficialmente in Corea del Nord. E' la mossa del leader di Pyongyang Kim Jong-Un che si è detto pronto "ad accoglierlo ardentemente".  Questo per lo meno, quanto riferito da Kim Eui-kyeom, portavoce della Presidenza sudcoreana, in un briefing coi media sul viaggio in Europa del presidente Moon Jae-in che passerà anche dal Vaticano e dall'Italia (16-18 ottobre).  Moon consegnerà "questo messaggio", ovvero l'invito di Kim, quando incontrerà il pontefice, al quale chiederà poi la benedizione e il supporto a favore di pace e stabilità della penisola coreana, ha riferito la Yonhap.

LA POLITICA DI KIM - L'invito a Francesco si inserisce nel quadro della politica del disgelo a livello internazionale che Kim Jong-un sta portando avanti nell'ultimo anno, culminata nello storico incontro col presidente Usa Donald Trump ("Ci siamo innamorati", ha detto scherzosamente il tycoon recentemente a proposito del rapporto con Kim) e nell'apertura alla Corea del Sud. Ieri il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha riferito da Seul che il leader nordcoreano è pronto a permettere agli ispettori internazionali di visitare sia il sito di test nucleari sia quello sperimentale dei missili. Pompeo ha incontrato domenica "il leader supremo", prima di dirigersi in  Cina, ultima tappa della missione di tre giorni in Oriente. La proposta, essenziale per verificare la denuclearizzazione del Nord, era stata avanzata dallo stesso Kim nel summit di settembre a Pyongyang con il presidente sudcoreano Moon Jae-in. 

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LA RELIGIONE IN COREA DEL NORD - La libertà religiosa è sancita dalla costituzione del Nord, ma tutte le attività religiose sono soggette a restrizioni estremamente rigide e completamente bandite al di fuori delle istituzioni.  All'inizio del XX secolo, prima della divisione della penisola, Pyongyang era un centro missionario regionale con decine di chiese e una fiorente comunità cristiana che le valse il titolo di 'Gerusalemme dell'Est'.  Ma Kim Il Sung, il defunto capo fondatore del Nord e il nonno del sovrano attuale, considerava il cristianesimo come una minaccia al suo dominio autoritario e lo sradicò con esecuzioni e deportazioni in campi di lavoro.  Il regime del Nord da allora ha permesso alle organizzazioni cattoliche di gestire progetti di aiuto nel Paese impoverito, ma i rapporti diretti con il Vaticano sono inesistenti.  Quando Papa Francesco ha visitato la Corea del Sud nel 2014, ha organizzato una messa speciale a Seoul dedicata alla riunificazione delle due Coree.  Un sondaggio del 2014 condotto da Korea Gallup ha mostrato che il 22% dei sudcoreani si identifica come buddhista, mentre quasi il 30% è cristiano.