Roma, 3 dicembre 2024 – Sarà cancellata la legge marziale proclamata oggi in Corea del Sud da Yoon Suk Yeol. L’aveva definita una misura necessaria a proteggere il Paese dalle "forze comuniste" ma ora il presidente sudcoreano si vede costretto ad annullarla. L'Assemblea nazionale infatti ha votato compatta contro la revoca del provvedimento: in aula erano presenti 190 deputati su 300 (il partito d'opposizione dispone di 170 seggi). Tutti si sono espressi contro la legge marziale. Secondo l’Articolo 77 della Costituzione coreana, il presidente è obbligato a conformarsi. “Sarà revocata” ha annunciato Yoon. Intanto le forze militari, dispiegate nelle scorse ore dal ministero della Difesa, hanno abbandonato l’edificio.
Da Washington il vice portavoce del dipartimento di Stato americano Vedant Patel aveva chiesto a nome degli Stati Uniti che il voto parlamentare fosse rispettato. In Russia il portavoce di Putin Dmitry Peskov parlava di situazione “allarmante”.
L’annuncio del presidente
Nella sua dichiarazione televisiva, Yoon ha spiegato che la decisione di indire la legge marziale nasce “per salvaguardare una Corea del Sud liberale dalle minacce poste dalle forze comuniste della Corea del Nord e per eliminare gli elementi anti-Stato”. Il presidente ha accusato l'opposizione del Paese di controllare il Parlamento – che ha definito “focolaio di criminali” –, di simpatizzare con la Corea del Nord e di paralizzare il governo con attività anti-statali.
Park An-su, neo-nominato comandante della legge marziale, ha subito fatto sapere che “tutte le attività politiche, comprese quelle dell'Assemblea nazionale, dei consigli locali, dei partiti politici e delle associazioni politiche, così come le assemblee e le manifestazioni, sono severamente vietate”. Inoltre "tutti i media e le pubblicazioni saranno soggetti al controllo del Comando della legge marziale". Per la violazione della legge c’è l'arresto senza necessità di mandato.
Da parte sua, il ministro della Difesa Kim Yong-hyun ha dichiarato che tutte le forze sono in stato di massima allerta e l'Agenzia nazionale di polizia coreana ha convocato una riunione d'emergenza.
Maggioranza e opposizione contro la legge marziale
Il partito di maggioranza conservatore (di cui fa parte anche l’attuale presidente) ha dichiarato di volersi opporre alla legge marziale “insieme al popolo”. Il partito di opposizione ha convocato all’Assemblea nazionale una riunione d'emergenza dei suoi legislatori a seguito dell’annuncio. "Fermeremo tutto questo", ha scritto su Facebook il leader Lee Jae Myung: "Il presidente Yoon Seok Yeol ha tradito il popolo. – si legge ancora nel post – La dichiarazione illegale di legge marziale di emergenza da parte del presidente Yoon è nulla e non valida".
Gli scontri fuori dal parlamento
Dopo l’annuncio di Yoon, le forze dell'ordine si sono scontrate con i manifestanti all'esterno dell'Assemblea nazionale di Seul e i militari che hanno cercato di bloccare il Parlamento dopo che il leader dell'opposizione ha giurato di sfidare l'ordine di legge marziale. Alcuni elicotteri sono atterrati sul tetto dell’Assemblea nazionale, come mostrato dalla tv in diretta, e diversi convogli militari si stanno muovendo attraverso la città di Seul.
Come funziona la legge marziale
In caso di dichiarazione della legge marziale, il presidente deve notificare immediatamente la sua decisione all'Assemblea nazionale che, con il consenso della maggioranza dei suoi membri, può chiederne la revoca. Al momento, il partito del presidente Yoon Suk-yeol è in minoranza, quindi è possibile che il provvedimento venga bocciato.
La proclamazione è arrivata dopo che il Partito Democratico, all'opposizione, ha presentato una legge di bilancio ridimensionata alla commissione parlamentare e ha presentato mozioni di impeachment contro un revisore dei conti e il procuratore capo.
È la decima colta che nella storia della Corea del Sud viene preso questo provvedimento di emergenza. La legge marziale è una norma temporanea, prevista dall’Articolo 77 della Costituzione, emanata dalle autorità militari in un momento di emergenza. La sua applicazione può avere impatti legali, come la sospensione dei normali diritti civili e l'estensione della legge militare. La sua proclamazione è tra i poteri del presidente, che può ricorrervi in caso di guerra, di incidenti gravi o di altre emergenze nazionali.
Anche gli Usa colti di sorpresa
Gli Usa sono rimasti spiazzati come tutti dalla mossa a sorpresa della legge marziale: non erano stati avvisati, hanno fatto sapere. Un'ammissione imbarazzante, che solleva interrogativi sull'intelligence americana e sui rapporti politici con uno degli alleati più stretti di Washington, soprattutto nel decisivo scacchiere asiatico. Colta di sorpresa, non c'è dubbio che ora Washington tema l'apertura di un terzo fronte di tensioni in Asia - dove già la miccia di Taiwan è pronta ad accendersi da un momento all'altro - dopo quelli legati ai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. La Corea del Sud è un partner strategico nell'area dove, secondo gli Usa, si giocherà la partita decisiva dei prossimi anni, quella con Pechino, che intanto continua a rivendicare sempre più minacciosamente l'isola di Taiwan.
La reazione delle Borse
Il won sudcoreano è sceso bruscamente dopo la proclamazione della legge marziale, indebolendosi rispetto al dollaro statunitense come mai in due anni. Finora la valuta è scesa di circa il 2% a 1.433 won per dollaro.