Seul, 21 giugno 2024 – I soldati della Corea del Nord hanno violato il confine con la Corea del Sud. È successo ieri, verso le 11 ora locale (le 4 in Italia), e si tratta della terza violazione questo mese. "Diversi soldati nordcoreani che lavoravano all'interno della zona demilitarizzata sulla linea centrale del fronte hanno attraversato la linea di demarcazione militare – ha riferito il Comando dei capi di stato maggiore congiunti dell’esercito sudcoreano – Dopo le trasmissioni sonore e i colpi di avvertimento dei nostri militari, i soldati nordcoreani si sono ritirati verso nord”.
L’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap riporta che la violazione è stata un incidente: la fonte sarebbe un funzionario del Comando. I soldati del Nord avrebbero poi continuato le loro attività al di là della linea di demarcazione fino a tarda notte. Eppure, sebbene Seul assicuri la natura incidentale, episodi del genere stanno diventando sempre più frequenti: è stato il terzo in un mese. Truppe composte da 20-30 soldati hanno oltrepassato il confine anche il 9 e il 18 giugno.
Le violazioni si inquadrano in un aumento intensivo delle attività dell’esercito nordcoreano nella zona demilitarizzata che separa il paese dalla Corea del Sud. Da aprile, Pyongyang ha ordinato operazioni di rafforzamento del confine, la messa a punto di campi minati, la costruzione di barriere anticarro e il rafforzamento delle strade così da facilitare lo spostamento delle truppe. Un grande numero di soldati sarebbe dispiegato nell’area.
Appena due giorni fa, il leader nordcoreano Kim Jong Un ha accolto il presidente russo Vladimir Putin per la firma di un trattato di reciproca assistenza nel caso di aggressione da parte di una potenza estera. “La Corea del Nord ha il diritto di adottare misure giustificate per rafforzare le proprie capacità di difesa nazionale – ha affermato il capo del Cremlino – “La Russia è pronta a continuare a compiere sforzi politici e diplomatici per eliminare la minaccia di un ripetersi di un conflitto armato nella penisola coreana”.