Giovedì 31 Ottobre 2024

Corea del Nord-Russia, “Insieme fino alla vittoria finale in Ucraina”. Choe Son Hui da Lavrov: “Rafforzeremo l’arsenale nucleare”

La ministra degli Esteri di Pyongyang ha incontrato l’omologo russo. Crescono i sospetti di un accordo: truppe nordcoreane in cambio di tecnologia nucleare. E la Cina ce dice? “Affari loro”

Roma, 1 novembre 2024 - La Corea del Nord esce allo scoperto confermando l'aiuto militare alla Russia nella guerra in Ucraina. Lo ha fatto Choe Son Hui, ministra degli Esteri di Pyongyang, durante l'incontro con l'omologo russo Sergey Lavrov.

Ieri il test del missile balistico intercontinentale Hwasongpho-19
Ieri il test del missile balistico intercontinentale Hwasongpho-19

"A fianco della Russia fino alla vittoria"

"Staremo sempre fermamente al fianco dei nostri compagni russi fino al giorno della vittoria", ha detto Choe Son Hui, sottolineando: "Non abbiamo alcun dubbio che sotto la saggia guida del rispettato presidente Putin, l'esercito e il popolo russo otterranno una grande vittoria nella loro sacra lotta per proteggere i diritti sovrani e proteggere la sicurezza del loro Stato". Lavrov ha aggiunto: "Sono stati stabiliti legami molto stretti tra gli eserciti e i servizi speciali dei due Paesi".

"Continueremo a rafforzare l'arsenale nucleare"

Ma la ministra nordcoreana non ha solo confermato i timori di una possibile entrata in guerra delle truppe del suo Paese, secondo gli Usa sarebbero almeno 8.000, ma anche alzato il livello di allerta dell'Occidente affermando che, in barba alle sanzioni e alle condanne, la Corea del Nord continuerà a rafforzare il suo arsenale atomico per essere pronta a una "rappresaglia nucleare". Aumentando così i sospetti, più volte denunciati da Kiev, di un accordo tra Pyongyan e Mosca di truppe e armi convenzionali in cambio di tecnologia nucleare.

"Egemonia irreversibile nello sviluppo di armi nucleari"

Oggi il leader nordcoreano Kim Jong-un, che ieri ha supervisionato il lancio di un potente missile balistico intercontinentale 'Hwasongpho-19', ha affermato che la Corea del Nord si trova in una posizione di "egemonia irreversibile" nello sviluppo di armi nucleari. Per Kim "l'unica pace" è nella capacità di "dissuadere il nemico", per questo Pyongyang deve continuare ad armarsi.

E la Cina? "Affari loro"

E la Cina cosa pensa? Le nuove strette relazioni tra Pyongyang e Mosca non sono motivo di sua preoccupazione per Pechino, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian. Che ha tagliato corto su un tema sul quale il governo cinese resta ancora molto vago: "La Corea del Nord e la Russia sono due stati sovrani indipendenti. Il modo in cui sviluppano le relazioni bilaterali è una questione loro".

Pronti 8.000 soldati nordcoreani

Ieri anche Washington ha confermato: circa 8.000 soldati nordcoreani sono stati inviati nel Kursk e sono pronti a entrare in combattimento. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha avvertito: "Se queste truppe dovessero impegnarsi in operazioni di combattimento o di supporto al combattimento contro l'Ucraina, diventerebbero legittimi obiettivi militari".

I tre generali di Kim

Per l'appoggio alla Russia Kim Jong-un si è affidato a tre generali, tutti suoi stretti collaboratori che dovranno coordinare gli almeno 8.000 soldati nordcoreani, secondo le stime del segretario di Stato americano, in combattimento nel Kursk. Kim non ha voluto deludere l'amico Purin quindi ha inviato persone di fiducia: due militari di alto rango, Kim Yong-bok e Ri Chang-ho, e un maggiore generale Sin Kum-cheol. Secondo le informazioni fornite dall'intelligence di Seul si sa che Kim Yong-bok è colonnello generale ed è vice capo dello Stato maggiore dell'Esercito popolare coreano (Kpa) con la piena responsabilità delle forze per le operazioni speciali (Sof). Fa anche parte del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori ed è il comandante della Grande unità combinata del KPA (nota come 'taeyonhap pudae'), nell'ambito dell'XI Corpo d'armata (il cosiddetto 'Storm Corps'). Il tenente generale Ri Chang-ho, invece, è a capo del Reconnaissance General Bureau, la potente intelligence militare nordcoreana dal giugno del 2022: Ri ha accompagnato Kim Jong-un a diversi eventi significativi quest'anno. Sin Kum Cheol, capo della direzione operativa principale, si occuperebbe della logistica.