Martedì 25 Marzo 2025
REDAZIONE ESTERI

Corea del Nord, inviati a combattere nel Kursk anche i parenti dei disertori

Secondo diversi testimoni, riparati a Seul, Pyongyang avrebbe inviato a combattere famigliari di persone fuggite all’estero

Un soldato nordcoreano catturato delle forze ucraine

Un soldato nordcoreano catturato delle forze ucraine

Roma, 25 marzo 2025 - Arrivano nuove conferme sulla crudeltà del regime nordcoreano di Kim Jong-un. Il dittatore asiatico ha inviato, su richiesta dell'amico e alleato Vladimir Putin, fino ad oggi ben 12 mila suoi soldati a combattere per gli interessi di Mosca nel Kursk. E per non sfigurare ha mandato al fronte militari selezionati tra i Corpi d'assalto e varie un'unità delle forze speciali, perdendo però nei primi mesi di guerra subito 4mila uomini, sia per l'impreparazione alle nuove armi come i droni che per il modo in cui i russi li utilizzano in battaglia: carne da macello, inviati allo sbaraglio.

L’incubo Kursk per i nordcoreani

Così per i nordcoreani il Kursk sta diventando una sorta di punizione. Infatti il regime nordcoreano ha rinunciato a inviare il fior fiore delle sue truppe, e ora Pyongyang  per far numero ha ripiegato su soldati meno preparati, magari qualcuno a cui far scontare il fatto che ha un parente fuggito all'estero, o uno che si è dimostrato poco coraggioso al fronte.

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I parenti dei disertori mandati al fronte

Secondo il Sand Times molti disertori hanno confermato le ritorsioni subite dalle famiglie, punite in varie maniere dall'ostracismo sociale al perdere l'accesso all'istruzione e all'occupazione, fino al vero e proprio arruolamento al posto del parente mancante all'appello. Nel mirino soprattutto le famiglie di disertori o transfughi fuggiti verso la Corea del Sud, ma anche la Cina. I parenti dei fuggitivi si ritrovano così sorvegliati giorno e notte, alcuni vengono trasferiti in zone remote del Paese o vengono incarcerati in campi di lavoro o peggio ancora mandati nel Kursk. E nei casi più 'gravi', parenti di disertori e traditori, non mancano le esecuzioni pubbliche.