Washington, 22 maggio 2018. - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump riceve oggi alla Casa Bianca il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in. Intanto cresce l'incertezza sul summit previsto per il prossimo 12 giugno a Singapore tra Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un. Da Pyongyan, infatti, fanno sapere di non essere disponibili a sotto scrivere un accordo sulla denuclearizzazione dettato in maniera unilaterale dagli Stati Uniti.
Corea del Nord minaccia di far saltare l'incontro Kim-Trump
Secondo la Cnn, gli advisor di Trump dubitano che il vertice con Kim avverrà, mentre il 'New York Times' descrive il presidente Usa “sorpreso e arrabbiato” per il monito di Pyongyang che la scorsa settimana ha minacciato di far saltare lo storico incontro perché indisponibile a sottoscrivere un accordo sulla denuclearizzazione dettato unilateralmente dagli Usa. La Casa Bianca aveva già trionfalmente annunciato la disponibilità di Kim al disarmo totale, irreversibile e verificabile, ma Pyongyang ha chiesto la riduzione della presenza militare americana nella penisola coreana e la sospensione delle esercitazioni militari con Seul. Quando lo scorso marzo Chung Eui-yong, consigliere di Moon per la sicurezza nazionale, ha consegnato a Trump l’invito di Kim, ha dichiarato la disponibilità di Pyongyan alla “totale denuclearizzazione” ma “alle giuste condizioni”. Intanto sale l'attesa anche per la "la grande" prova che Kim ha promesso di dare al mondo entro il 25 maggio: la distruzione del sito atomico sotterraneo di Punggye-ri, dove dal 2006 e fino al 2017 i nordcoreani hanno fatto esplodere sei bombe nucleari sperimentali
Gli Usa restano fermi sulla loro posizione. Steven Mnuchin, ministro del Tesoro, ha assicurato ieri che il presidente Trump non ha alcun ripensamento sul vertice e in un’intervista a 'Fox', Mike Pence, vicepresidente americano, ha fatto sapere a Kim che commetterebbe un grosso errore “a prendere in giro Donald Trump”, perché senza un accordo per la Corea del Nord si profila “il modello libico”. Modello che era stato proposto come opzione da John Bolton, consigliere di Trump per la sicurezza nazionale, mentre il presidente Usa ha offerto a Kim protezione in cambio della denuclearizzazione, dal momento che Muammar Gheddafi, leader libico, è stato catturato e ucciso nel 2011 dopo l’intervento della Nato nel paese.
Moon, dal canto suo, proverà a convincere Trump a non rinunciare all’incontro con Kim, che si potrebbe rivelare, come gli aveva promesso, una gran successo da Nobel per la Pace.