Seul, 27 aprile 2018 - E' iniziato nella notte italiana il summit tra Kim Jong-un e Moon Jae-in: un vertice di portata epocale che segna una svolta distensiva tra Corea del Nord e Corea del Sud, cementata dalla auspicata denuclearizzazione. "Una nuova storia comincia adesso", è il messaggio scritto dal leader nordcoreano Jong-un sul libro degli ospiti alla Peace House, edificio a tre piani nella parte sudcoreana del villaggio di confine di Panmunjom, che ospita l'incontro. Luogo altamente simbolico perché è qui che nel 1953 fu firmato l'armistizio fra le due Coree nel sanguinoso conflitto. L'annuncio della "fine della guerra", mai dato ufficialmente finora, arriva per la prima volta oggi, nel terzo summit tra i due Paesi dopo quelli del 2000 e del 2007, il primo in territorio di Seul. "Abbiamo aspettato a lungo questo momento per molto tempo e quando è giunto abbiamo realizzato che siamo una nazione, che siamo vicini - dice ancora Kim -. Siamo legati dal sangue e i compatrioti non possono vivere separatamente".
Il primo round di colloqui tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il leader nordcoreano Kim Jong-un è durato un paio d'ore. Kim era accompagnato da Kim Yo Jong, sua sorella e più fidata consigliera, oltre che responsabile delle relazioni intercoreane. Al fianco di Moon invece il responsabile dell'intelligence nordcoreana e il direttore del suo gabinetto. I due leader, come da programma, hanno avuto pranzi separati. Poi Kim ha attraversato il confine per tornare al Nord, quindi è tornato al Sud per altri eventi finalizzati a rafforzare la fiducia reciproca, tra cui una passeggiata. A seguire nuovi colloqui, la firma della dichiarazione congiunta e la cena finale offerta da Moon a cui parteciperà anche la first lady nordcoreana Ri Sol-ju.
"La guerra è finita"
DICHIARAZIONE DI PACE - La dichiarazione congiunta sancisce la fine delle ostilità. "La guerra è finita" è l'annuncio, mai arrivato formalmente dopo il conflitto degli anni '50, e dato oggi al mondo da Kim e Moon. i due leader hanno convenuto sull'impegno di completare la denuclearizzazione della penisola coreana, concordando anche di ridurre gli arsenali convenzionali a sostegno degli sforzi per ridurre le tensioni militari e rafforzare la pace nella penisola. Le due Coree non devono "ripetere il passato", quando sono state "incapaci di mantenere i loro accordi", ha detto Jong un. Da parte sua il presidente sudcoreano chiede che Panmunjom sia "un simbolo di pace, non di divisione" e ha definito l'incontro un "regalo per il mondo". A testimonianza del clima disteso, quasi conviviale, una battuta di Jong Un, che al suo omologo ha detto: "Non ti sveglierò più all'alba" (il riferimento è ai test missilistici e nucleari condotti per anni da Pyongyang, che il leader nordcoreano ha annunciato di voler interrompere).
LE DECISIONI DI PACE - Il summit è l'inizio di un cammino di riappacificazione che prevede altre tappe, a partire dal viaggio che Moon Jae-in farà in autunno a Pyongyang. Così si legge nella dichiarazione comune. Dal primo maggio inoltre cesseranno anche tutte le attività di propaganda, compresi gli altoparlanti e i volantini lanciati dal sud sul territorio nordcoreano. Le due parti hanno poi concordato la riunione delle famiglie divise e concordato di stabilire un ufficio collegamento intercoreano a Kaeseong, il centro industriale congiunto che sorge in territorio nordcoreano.
I GESTI SIMBOLICI - Tanti i gesti simbolici compiuti da Kim e Moon: dalla stretta di mano, all'inaugurazione della targa per la pace, alla passeggiata in solitaria. I due leader hanno anche piantato un alberello di pino nel villaggio dell'armistizio di Panmunjom. Un vero e proprio rituale di distensione.
TRUMP - Intanto la Casa Bianca benedice da lontano allo "storico incontro", augurando "al popolo coreano ogni bene". E "speriamo che i colloqui facciamo progressi verso un futuro di pace e prosperità per l'intera penisola coreana". "Stanno succedendo cose buone, ma solo il tempo ci dirà!", commenta il presidente Donald Trump. Il vertice anticipa l'attesissimo faccia a faccia tra Kim e il presidente Usa che potrebbe avvenire entro la fine di giugno. Durante lo storico summit, Trump ha twittato plaudendo al successo dei colloqui tra Kim e Moon, ringraziando anche il presidente Cinese, "l'amico Xi Jinping", per il suo "prezioso aiuto" alla buona riuscita del processo di pace.
After a furious year of missile launches and Nuclear testing, a historic meeting between North and South Korea is now taking place. Good things are happening, but only time will tell!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 27 aprile 2018
Please do not forget the great help that my good friend, President Xi of China, has given to the United States, particularly at the Border of North Korea. Without him it would have been a much longer, tougher, process!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 27 aprile 2018
L'ONU - Il segretario generale dell'Onu, António Guterres, "plaude" al summit storico. In una nota del portavoce, Guterres "saluta il coraggio e la leadership che hanno portato a impegni e azioni concordate nella Dichiarazione di Panmunjom per la pace, la prosperità e l'unificazione della penisola". E fa sapre, anche, di contare "sulle parti perché attuino rapidamente tutte le azioni concordate per la riconciliazione inter-coreana, un dialogo sincero, progressi per una pace sostenibile e la denuclearizzazione della penisola".
LA CINA - "La DPRK e il ROK appartengono alla stessa nazione" sottolinea un portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lu Kang, usando gli acronimi per i nomi ufficiali delle due Coree. “Ci auguriamo che le parti interessate manterranno lo slancio per il dialogo e collaboreranno per promuovere la denuclearizzazione della penisola e il processo di risoluzione politica. La Cina è pronta a continuare a svolgere il suo ruolo positivo a tal fine”.