New York, 13 marzo 2015 - Tim Cook, attuale amministratore delegato di Apple, offrì parte del suo fegato per un trapianto a Steve Jobs, che rifiutò senza indugi. E' quanto si legge in un nuovo libro, "Becoming Steve Jobs", di Brent Schlender e Rick Tetzeli, in uscita questo mese. Secondo il racconto di Cook, Jobs reagì malamente all'offerta di aiuto per allungare la sua vita, quando era malato di cancro al pancreas, e praticamente non gli fece nemmeno finire la frase; l'attuale amministratore delegato ricorda che Jobs gli disse: "Non lascerò mai che tu lo faccia. Io non lo farò mai". Jobs rifiutò anche se Cook aveva lo stesso gruppo sanguigno, raro, che rendeva possibile l'operazione. Visto che il fegato si rigenera, un trapianto parziale da un donatore in vita ha spesso esiti positivi. Cook ha raccontato agli autori di essere rimasto sorpreso dalla reazione di Jobs, secondo gli estratti del libro pubblicati dalla rivista Fast Company. "Chi è egoista non risponde in questo modo" ha raccontato Cook. "Gli ho detto: 'Steve, sono in ottima salute, posso farlo senza mettere la mia vita a rischio'. Steve ha urlato contro di me solo quattro o cinque volte in 13 anni di conoscenza, e questa è stata una di quelle". Jobs ricevette poi un trapianto di fegato nel 2009. Morì nell'ottobre 2011 all'età di 56 anni.
EsteriTim Cook offrì il suo fegato a Steve Jobs per salvarlo. Ma lui rifiutò: "Non lo permetterò"