Venerdì 27 Settembre 2024

Contrattacco Hezbollah. Missili fino ad Haifa. Rifugi presi d’assalto, pazienti nei sotterranei

Raid massiccio dal Libano, 400mila israeliani sotto una pioggia di razzi. Esplosioni, sirene d’allarme, degenti trasferiti nei piani interrati degli ospedali.

Contrattacco Hezbollah. Missili fino ad Haifa. Rifugi presi d’assalto, pazienti nei sotterranei

I sanitari dell’ospedale. di Haifa trasportano i pazienti. nel parcheggio sotterraneo

di Aldo Baquis

TEL AVIV

Sirene di allarme nel cuore della notte. Esplosioni a ripetizione, anche in rioni residenziali. Corse a precipizio verso le stanze protette e verso i rifugi pubblici, mentre il comando delle retrovie rilanciava aggiornamenti sempre più allarmanti, mentre gli ospedali trasferivano tutti i degenti nei parcheggi sotterranei e mentre il cielo si illuminava di rosso ad ogni intercettamento dei missili lanciati dagli Hezbollah. Per diverse ore oltre 400mila israeliani che risiedono fra il porto di Haifa ed il confine col Libano, ossia in una fascia profonda circa 50 chilometri, hanno vissuto in prima persona scene di guerra, secondo una scenografia messa a punto da Hassan Nasrallah in reazione alla uccisione – avvenuta venerdì a Beirut – di un comandante militare a lui vicino e in seguito alle esplosioni degli apparecchi cercapersone e dei walkie talkie dei miliziani.

Malgrado la contraerea israeliana fosse da giorni in stato di massima allerta i miliziani Hezbollah hanno egualmente sparato contro Israele 150 razzi, droni e missili da crociera. In questa occasione hanno anche fatto ricorso a razzi Fadi-1 e Fadi-2 che hanno una gittata di 70-100 chilometri e montano rispettivamente testate da 80 e da 170 chilogrammi. Gli Hezbollah hanno affermato di aver concentrato il fuoco verso la base aerea di Ramat Aviv e contro l’industria militare Rafael, alla periferia nord di Haifa. Le autorità militari israeliane hanno escluso che quegli obiettivi siano stati colpiti e hanno aggiunto che invece sono state centrate zone civili. In questa circostanza i razzi degli Hezbollah hanno solo lambito il tessuto urbano di Haifa (300mila abitanti) ma non hanno colpito la città. Il timore è che, se il conflitto si estendesse ulteriormente, gli Hezbollah possano cercare di colpire le strutture del porto, le raffinerie e altri stabilimenti dove sono stivate sostanze altamente venefiche. Ossia, lo spettro di un disastro ambientale.

Di fronte all’attacco, la protezione civile israeliana ha reagito con la massima rapidità. Ma presto è emerso che nelle aree agricole vicine alla base di Ramat David le abitazioni non avevano affatto stanze protette e che la popolazione era dunque alla mercè del fuoco degli sciiti libanesi. Negli ultimi giorni, e anche ieri, i dirigenti di Israele hanno ripetuto che in questa fase il loro obiettivo è di consentire "il ritorno in piena sicurezza alle loro case degli abitanti dell’alta Galilea", quasi 80mila sfollati da località divenute nel frattempo città-fantasma. Ma ieri quell’obiettivo sembrava essersi invece allontanato.

"Abbiamo assestato agli Hezbollah colpi dolorosi", ha detto il premier Benjamin Netanyahu, riferendosi alle esplosioni degli apparecchi trasmittenti e all’eliminazione di diversi comandanti della unità di élite Radwan. Secondo il capo di Stato maggiore Herzi Halevi quando venerdì sono stati eliminati in un attacco aereo "stavano progettando un’operazione in Israele, l’uccisione di civili e il rapimento di soldati". Israele, secondo diversi analisti, intende colpire Hezbollah con colpi sempre più duri per costringerlo ad abbandonare il suo sostegno indiretto a Hamas e per obbligarlo a ritirare di diversi chilometri le proprie forze dalla linea di confine con Israele. Da Beirut il vice di Hassan Nasrallah, sceicco Naim Qassem, ha replicato che si tratta solo di illusioni da parte di Israele ha ribadito che la sua organizzazione è più determinata che mai a lottare ad oltranza.

Finora sia Israele sia gli Hezbollah si sono comunque astenuti dall’andare a una guerra a tutto campo.