Bruxelles, 20 marzo 2025 – È un puzzle tutto da ricomporre quello sul pacchetto difesa, uno dei dossier più caldi sul tavolo del vertice dei leader europei tenuto oggi a Bruxelles. I leader sono divisi sugli strumenti per finanziare l'aumento delle spese per la difesa e il dossier rischia di slittare a giugno. L'Unione europea va avanti nel “sostegno incrollabile” all'Ucraina senza l'Ungheria di Orban, come emerge dal vertice Ue, che ha approvato le conclusioni sull'Ucraina a 26. Per la seconda volta il premier Viktor Orban ha detto no a causa di "divergenze strategiche". La posta in gioco è alta: Zelensky chiede 5 miliardi di armi, poi in collegamento da Oslo avverte: “Dobbiamo continuare a spingere Putin verso la pace. Insieme a voi, agli Stati Uniti e agli altri partner, possiamo farcela. Il fatto che siano in corso sforzi diplomatici non significa che la Russia debba essere sottoposta a minori pressioni. È un fattore estremamente importante per ridurre le possibilità di inganno da parte di Mosca”. Lunedì 24 marzo è previsto un bilaterale Usa-Ucraina in Arabia, a seguire i delegati di Trump vedranno la Russia.

Aggiornamenti in diretta
Il presidente francese Emmanuel Macron sta pianificando un nuovo vertice con un gruppo di leader europei il 27 marzo per discutere di Ucraina e sicurezza in Europa. Lo riferisce Politico.eu, citando tre funzionari. L'incontro farebbe seguito a quelli che si sono svolti a febbraio e marzo tra i leader europei e della Nato organizzati dal presidente francese a Parigi per discutere delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina e della difesa dell'Europa.
Sulla pace in Ucraina "le garanzie di sicurezza sono il grande dibattito. Tutti quanti stiamo cercando di interrogarci su quali garanzie possono essere più efficaci. Tra tutte le strade, quella di un'estensione dei principi o dell'art.5 della Nato anche senza l'ingresso immediato dell'Ucraina sarebbe la soluzione più sensata, anche per svelare un eventuale bluff della Russia". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a margine del Consiglio europeo a Bruxelles.
"Sui dazi bisogna essere prudenti con una risposta automatica. Sono preoccupata dalle conseguenze. Oggi la presidente della Bce Lagarde parlava di una stima di contrazione di 0,3 del Pil che andrebbe allo 0,5 se rispondessimo. Mi sembra lucido, da parte della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, rinviare di qualche giorno" l'attivazione delle contromisure. Così la premier Meloni a margine del vertice Ue.
Poi ha aggiunto: "Andrò alla Casa Bianca ma non c'è ancora una data".
"Nell'ambito della competitività si parla anche dell'unione dei mercati di capitali, fondamentale per attrarre capitali privati e la cosa forse migliore è che nelle conclusioni si fa riferimento alla proposta italiana di usare" il modello "InvestEu per le spese per la difesa. Si va verso un piano più ampio". Lo ha detto Giorgia Meloni, parlando con i giornalisti a Bruxelles.
"Per la prima volta nelle conclusioni del Consiglio europeo entra un riferimento alla neutralità tecnologica. E' stata una lunga battaglia italiana e non solamente italiana così come entrano alcune risposte molto importanti per il settore dell'automotive". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a margine del Consiglio europeo a Bruxelles. "C'è impegno della Commissione europea sulla sospensione delle multe per i produttori non in linea con gli obiettivi e l'anticipo della revisione sui target di emissione: entrambe le questioni rispettano totalmente la posizione italiana", ha sottolineato.
Le risorse" previste dal RearmEu "sembrano molte ma sono virtuali. Noi non chiudiamo ai prestiti" alla base della clausola di salvaguardia nazionale ma "è una scelta che dobbiamo valutare, non abbiamo ancora i dettagli". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni a margine del vertice Ue. Sulla scelta di attivare la clausola o meno entro aprile Meloni ha sottolineato: "L'orizzonte ci sembra ravvicinato".
Non è l'Ungheria ad essere isolata "ma l'Unione europea". Lo ha detto Balasz Orban, consigliere politico del premier ungherese Viktor Orban, a margine del Consiglio europeo a Bruxelles. "Abbiamo interrotto una collaborazione economica ed energetica basata sul pragmatismo con la Russia, e questo ci è costato molto denaro. Abbiamo avviato una guerra commerciale contro la Cina e adesso vediamo uno scontro con la nuova leadership Usa sulle relazioni commerciali e per questioni ideologiche", ha detto il consigliere a proposito delle politiche di Bruxelles. "Noi ungheresi possiamo tollerare i disaccordi all'interno dell'Ue, ma questa strategia non conduce da nessuna parte, dobbiamo cambiare", ha infine osservato.
L'Unione europea "è un partner strategico centrale delle Nazioni Unite, e siamo estremamente grati per il continuo supporto, sia finanziario che politico, alle attività dell'Onu". Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in un punto stampa insieme al presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. "Crediamo che l'Unione europea sia un pilastro fondamentale della risposta multilaterale alle sfide che affrontiamo in materia di pace e sicurezza, nel clima, nello sviluppo sostenibile, nei diritti umani", ha detto Guterres.
"L'Unione europea ha sempre sostenuto e continuerà a sostenere la Carta delle Nazioni Unite e le regole e i principi che essa sancisce, in particolare quelli di sovranità e integrità territoriale, indipendenza politica e autodeterminazione. Il Consiglio europeo ribadisce il fermo impegno dell'Unione per un multilateralismo efficace e per l'ordine internazionale basato su regole con le Nazioni Unite al centro". E' quanto si legge nelle conclusioni adottate dal Consiglio.
"L'Unione europea rimarrà un partner prevedibile, affidabile e credibile e accoglie con favore l'opportunità di lavorare insieme in un ambiente in continua evoluzione con tutti i suoi partner, nonché con le Nazioni Unite e le sue agenzie per portare avanti il processo di riforma interna, l'iniziativa UN80, per garantire che le Nazioni Unite rimangano efficaci, economicamente efficienti e reattive".
Il Consiglio europeo "condanna fermamente la recente violenza diffusa contro i civili nella regione costiera della Siria e sollecita le autorità di transizione a garantire la protezione di tutti i civili e che gli autori di violenze siano ritenuti responsabili in conformità con le norme e gli standard internazionali. Il Consiglio europeo rileva che una giustizia di transizione globale in particolare è essenziale nel percorso verso la riconciliazione". E' quanto si legge nelle conclusioni sul Medio Oriente adottate dal Consiglio europeo.
Il Consiglio "sottolinea l'importanza di una transizione pacifica e inclusiva in Siria, libera da dannose interferenze straniere, e della protezione dei diritti dei siriani di ogni estrazione etnica e religiosa senza discriminazioni. L'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale della Siria entro confini sicuri dovrebbero essere pienamente rispettate, in conformità con il diritto internazionale. Accoglie con favore l'accordo raggiunto il 10 marzo 2025 tra le autorità di transizione e le Forze democratiche siriane. Il Consiglio europeo ricorda la recente sospensione delle misure restrittive da parte dell'Ue come parte di un approccio graduale e reversibile. L'Unione europea continuerà a esaminare possibili ulteriori sospensioni delle misure restrittive sulla base di un attento monitoraggio della situazione in Siria. Il Consiglio europeo accoglie con favore l'esito della nona conferenza sulla Siria 'Stare con la Siria: soddisfare le esigenze per una transizione di successo' del 17 marzo 2025".

Un allargamento del numero dei partecipanti ai negoziati sull'Ucraina ne faciliterebbe il successo: lo ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite, Farhan Haq. "Affinché i colloqui di pace abbiano successo, ritengo fondamentale ampliarne il quadro" ha concluso, commentando la possibilità di includere immediatamente i Paesi europei nelle trattative.
L'Ucraina non "discuterà" il trasferimento agli Stati Uniti della proprietà delle sue centrali nucleari, compresa quella di Zaporizhzhia occupata dai russi. Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky, il giorno dopo la telefonata con Donald Trump, che aveva suggerito che il suo Paese potrebbe prenderne "possesso". Non solo. "Non ne discuteremo. Oggi abbiamo 15 reattori nucleari in funzione. Tutto questo appartiene al nostro Stato", ha insistito Zelensky nel corso di una conferenza stampa a Oslo.
L'Unione europea va avanti nel "sostegno incrollabile" all'Ucraina ma lo fa senza l'Ungheria. I leader - riuniti al Consiglio europeo - hanno approvato le conclusioni sull'Ucraina a ventisei. Per la seconda volta il premier Viktor Orban ha detto no alle conclusioni causa "divergenze strategiche". Orban non condivide proprio il principio su cui si basa la strategia europea: ottenere la pace attraverso la forza. E la forza dell'Ucraina si ottiene con il sostegno economico e militare a Kiev e con l'indebolimento e la pressione sulla Russia, attraverso le sanzioni.
"Il Consiglio europeo ribadisce il suo continuo e incrollabile sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. L'Unione europea mantiene il suo approccio di 'pace attraverso la forza', che richiede all'Ucraina di essere nella posizione più forte possibile, con le sue solide capacità militari e di difesa come componente essenziale. In linea con questo approccio, l'Unione europea rimane impegnata, in coordinamento con partner e alleati che la pensano allo stesso modo, a fornire ulteriore supporto completo all'Ucraina e al suo popolo, mentre esercita il suo intrinseco diritto all'autodifesa contro la guerra di aggressione della Russia", e' il primo punto delle conclusioni approvate. Tuttavia i 26 accolgono con favore "la dichiarazione di Ucraina e Stati Uniti a seguito del loro incontro in Arabia Saudita" e "invitano la Russia a mostrare una reale volontà politica per porre fine alla guerra".

Le forniture di armi all'Ucraina contraddicono le dichiarazioni degli Stati Uniti sulla ricerca di una soluzione del conflitto. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in un briefing. "Le forniture di armi al regime di Kiev vanno contro le intenzioni dichiarate di raggiungere la pace, di muovere le cose verso una soluzione politica e diplomatica", ha detto Zakharova.

I presidenti russo e bielorusso, Vladimir Putin e Aleksander Lukashenko, hanno avuto una conversazione telefonica incentrata "sull'evoluzione della situazione in Ucraina". Lo ha riferito il Cremlino aggiungendo che Putin "ha condiviso le sue valutazioni sui progressi del dialogo russo-americano condotto a vari livelli". Nel corso della conversazione sono stati discussi anche i risultati della recente visita ufficiale di Lukashenko in Russia.
"È stata espressa soddisfazione per la natura costruttiva e sostanziale dei negoziati. Le decisioni prese e il significativo pacchetto di documenti congiunti firmati daranno senza dubbio un importante impulso all'ulteriore rafforzamento delle relazioni reciprocamente vantaggiose russo-bielorusse e all'approfondimento dell'integrazione sindacale", si legge nella nota. "Sono stati toccati i temi della prossima celebrazione dell'80esimo anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica, così come l'interazione all'interno dell'Unione Economica Eurasiatica, di cui la Bielorussia e' presidente quest'anno. I leader saranno in stretto contatto su tutti questi argomenti", aggiunge il Cremlino.
L'Ucraina sta pianificando un nuovo incontro con una delegazione degli Stati Uniti lunedì prossimo (24 marzo) in Arabia Saudita. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un briefing. La struttura prevede "che prima ci sia un incontro tra Ucraina e Stati Uniti e poi, come hanno osservato i partner statunitensi, tra Usa e Russia", ha spiegato il capo dello Stato ucraino
Nel corso della missione a Bruxelles in occasione del Consiglio europeo, il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani ha avuto un incontro con il commissario Ue con delega al Commercio Maros Sefcovic dopo quello del 6 marzo scorso. Come riferisce una nota della Farnesina, il colloquio ha permesso di fare il punto della strategia europea in materia di dazi e tariffe, anche alla luce delle recenti misure adottate da parte statunitense.
Tajani ha presentato il punto di vista del Governo italiano anche alla luce degli esiti della missione tecnica italiana a Washington e dell'incontro avuto dal ministro con il Segretario di Stato americano Marco Rubio a margine del G7 in Canada. Tajani ha ribadito la priorità di uno stretto coordinamento a livello europeo in un'ottica non escalatoria sulla materia dei dazi, mantenendo aperto il dialogo con l'amministrazione statunitense per arrivare a soluzioni equilibrate tra le due parti. Sefcovic ha informato della decisione della Commissione europea di posticipare a meta' aprile l'entrata in vigore di alcuni dazi europei.
Il primo ministro belga Bart De Wever si è unito, per la prima volta, alla riunione organizzata prima dell'inizio del vertice Ue, dai leader di Italia, Paesi Bassi, Danimarca sulle politiche in materia di asilo e rimpatri. Il gruppo informale, guidato dalla premier Meloni, il premier olandese Dick Schoof e la premier danese Mette Frederiksen sostiene controlli più severi sulla migrazione. Il Belgio, precedentemente escluso, è stato ora ammesso grazie all'arrivo a Bruxelles del nuovo governo De Wever, leader del N-Va che al Parlamento europeo siede nel gruppo Ecr, la famiglia europea di Fratelli d'Italia.
Alla riunione ha partecipato, come in passato, anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Il primo ministro belga Bart De Wever si è unito, per la prima volta, alla riunione organizzata prima dell'inizio del vertice Ue, dai leader di Italia, Paesi Bassi, Danimarca sulle politiche in materia di asilo e rimpatri. Il gruppo informale, guidato dalla premier Meloni, il premier olandese Dick Schoof e la premier danese Mette Frederiksen sostiene controlli più severi sulla migrazione. Il Belgio, precedentemente escluso, è stato ora ammesso grazie all'arrivo a Bruxelles del nuovo governo De Wever, leader del N-Va che al Parlamento europeo siede nel gruppo Ecr, la famiglia europea di Fratelli d'Italia. Alla riunione ha partecipato, come in passato, anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
Le discussioni dei capi di Stato e di governo dell'Ue riuniti nel Consiglio Europeo con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si sono concluse pochi minuti fa, riferiscono fonti Ue a Bruxelles. Guterres ha parlato dell'attuale contesto geopolitico, delle sfide che il multilateralismo deve affrontare, comprese quelle finanziarie, e ha ringraziato l'Ue per il suo forte attaccamento all'Onu e ai principi del diritto internazionale.
Guterres ha esortato i leader dell'Ue a impegnarsi positivamente con la quarta conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo che si terrà a Siviglia, l'incontro di Nizza sugli oceani, il G20, la Cop30 e il Summit sociale mondiale. I capi di Stato e di governo e Guterres hanno anche discusso delle opportunità per l'Ue di impegnarsi di più a livello internazionale e di costruire una rete di partner che rifletta l'attuale mondo multipolare. Gli argomenti discussi includono anche la guerra russa contro l'Ucraina, la situazione in Medio Oriente e in altre regioni. Anche i colloqui sull'accordo di Cipro tenutisi a Ginevra all'inizio di questa settimana hanno fatto parte anche della discussione con il segretario generale delle Nazioni Unite. A breve, i leader passeranno all'agenda sulla competitività e all'Eurosummit.

Il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, ha incontrato oggi al Parlamento europeo la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola. Al centro del colloquio, le sfide della politica estera e delle relazioni internazionali, le prospettive dell'economia europea e le strategie per costruire un futuro di stabilità e pace. Fontana era ieri, sempre a Bruxelles, alla presentazione del Vinitaly, domani interverrà alla Conferenza dei presidenti dei Parlamenti del Consiglio d'Europa, a Strasburgo.
"Il tema non è il riarmo dell'Europa, il tema è la difesa dell'Europa, la costruzione della difesa dell'Europa. Quello previsto dalla von der Leyen, di cui apprezzo il passo avanti fatto sull'esclusione delle spese della difesa nel Patto di stabilità, non è un piano europeo. È un piano che per 150 miliardi è europeo e riguarda l'unica cosa di cui può occuparsi l'Europa (che è la parte industriale) e l'altra parte riguarda i debiti nazionali. Quindi è un piano che dovrebbero attivare le Nazioni, ma per farlo - qua ci vorrebbe la risposta di Giorgetti - c'è un tema di come le attivazioni nazionali ricadono poi sulle economie, sulla possibilità di fare debito e sull'aumento dei tassi. Per cui c'è bisogno di un'esclusione dal Patto di stabilità, ma c'è anche bisogno di un'esclusione tecnica che consenta di non pesare sull'aumento del debito e dei tassi di interesse". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al question time al Senato, rispondendo a una domanda sulle alleanze a livello europeo nel settore delle industrie della difesa
"Il ministro della difesa italiano ha proposto a Bruxelles formalmente il centro unico di comando e controllo per l'Europa due anni e mezzo fa. Non abbiamo avuto risposte da Germania e Francia, che non erano interessate a costituire una cooperazione in quello spazio probabilmente perché eravamo visti come competitor industriali". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto al question time al Senato, rispondendo a una domanda sulle alleanze a livello europeo nel settore delle industrie della difesa.
A margine del Consiglio europeo la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme ai primi ministri di Danimarca e Paesi Bassi, Mette Frederiksen e Dick Schoof, ha promosso una nuova riunione informale tra alcuni degli Stati membri più interessati al tema delle soluzioni innovative da applicare alla gestione del fenomeno migratorio e in particolare al rafforzamento del quadro legale in materia di rimpatri.
Insieme a Italia, Danimarca, Paesi Bassi e Commissione europea, hanno preso parte all'incontro i leader di Austria, Belgio, Cipro, Grecia, Lettonia, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Svezia e Ungheria. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha illustrato i principali filoni di lavoro della Commissione in ambito migratorio, concentrandosi in particolare sulla recente proposta di nuovo "Regolamento Rimpatri".
"Il fatto che siano in corso sforzi diplomatici non significa che la Russia debba essere sottoposta a minori pressioni. Si tratta di un fattore estremamente importante per ridurre le possibilità di inganno da parte della Russia. Dobbiamo continuare a

"Abbiamo bisogno di fondi per i proiettili d'artiglieria e apprezzeremmo molto il sostegno dell'Europa con almeno cinque miliardi di euro il prima possibile". Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo intervento in videoconferenza al Consiglio europeo. "Sono necessari investimenti nella produzione di armi sia in Ucraina che nei vostri Paesi. L'Europa ha bisogno di indipendenza tecnologica, anche nella produzione di armi. Tutto ciò che è necessario per difendere il continente dovrebbe essere prodotto qui in Europa. Dobbiamo lavorare insieme per raggiungere questo obiettivo", ha aggiunto.
"Apprezzo coloro che stanno già compiendo passi concreti in questa direzione. Sarebbe giusto che il programma ReArm Europe entrasse in funzione al più presto, e' un'iniziativa molto utile e lungimirante. Continuate a sviluppare le vostre industrie e la vostra ricerca. L'Ucraina ha una tecnologia efficace e moderna soprattutto nei droni e nella guerra elettronica, che può essere utile a tutta l'Europa e ai nostri partner globali, ma il suo ulteriore sviluppo, i costanti aggiornamenti e l'aumento dell'efficienza - insieme ai vostri investimenti nella nostra produzione e coproduzione - sono fondamentali per la nuova base di sicurezza dell'Europa", ha concluso.
L'Italia non userà i fondi di coesione per il piano di riarmo Ue, "tant'è che siamo riusciti ad ottenere che l'utilizzo fosse volontario, quindi noi non lo useremo". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a Bruxelles. "Non e' un rischio troppo grosso per me un progetto europeo di rafforzamento del pilastro della difesa" e "valuteremo tutto cio' che si puo' fare anche pensando agli investimenti privati", ha aggiunto Tajani. "C'è una proposta che ha fatto il governo italiano a questo proposito, quindi è un dibattito aperto", ha specificato. "Certamente dobbiamo rinforzare la nostra sicurezza. Ora il primo obiettivo è quello di arrivare al 2% del Pil per rispettare gli impegni Nato, poi la Nato ci chiederà di fare ancora di più, ma adesso dobbiamo arrivare al 2% e stiamo lavorando per garantire la sicurezza, che non è soltanto fatta da carri armati o aerei, ma lo è anche quella cibernetica", ha concluso.
Il piano di riarmo europeo deve condurre a un miglioramento della spesa per la difesa a livello Ue, perché "non e' importante solo quanto spendiamo, ma come", dal momento che "uniti siamo più forti". Lo ha affermato il premier lussemburghese Luc Frieden, parlando con la stampa all'arrivo al vertice del Consiglio europeo a Bruxelles.
È necessario che l'Unione europea fornisca cinque miliardi di euro di munizioni all'Ucraina. Lo ha detto l'Alta rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles. "Come prima cosa oggi discuteremo dell'Ucraina. Non vedo l'ora di sapere le novitÀ e i sentimenti di Zelensky sulla telefonata di Trump di ieri", ha detto Kallas. "Sono contenta dell'annuncio di Trump che gli Usa stanno cercando di procurare ulteriore difesa area per l'Ucraina. È una notizia importante", ha dichiarato l'Alta rappresentante, aggiungendo di aver proposto di andare incontro alle esigenze di Zelensky fornendo al suo Paese "cinque miliardi di euro di munizioni". "Più forti sono sul campo di battaglia piu' forti saranno al tavolo dei negoziati", ha concluso Kallas.

L'auspicio del governo greco è che il Libro bianco per la difesa presentato dalla Commissione europea venga approvato presto dal ministero dell'Economia. Lo ha detto oggi il primo ministro greco al suo arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles. "Sono contento dei contenuti del Libro bianco. L'ho sostenuto perché è necessario garantire una maggiore flessibilità agli Stati membri per le spese nel campo della difesa. E questo è previsto nel Libro bianco. Spero che venga presto approvato dal nostro ministro dell'Economia", ha detto Kyriakos Mitsotakis. "Dobbiamo avere una discussione più seria se queste opzioni finanziarie devono includere solo prestiti, com'è attualmente, o muoverci in una direzione più ambiziosa con sovvenzioni agli Stati membri per effettuare investimenti importanti che permettano di realizzare la difesa comune a cui aspiriamo", ha concluso il primo ministro.
La decisione del parlamento olandese, di votare contro il Piano di riarmo Ue, "deve essere rispettata da un punto di vista democratico, ma non riflette le esigenze odierne". Lo ha affermato il presidente del Partito popolare europeo (Ppe), Manfred Weber, al suo arrivo al pre vertice del gruppo a Bruxelles. "Le esigenze sono ovviamente di restare uniti e dimostrare a tutti i nostri nemici che nessuno può dividerci. Ecco perché penso che ci debba essere un forte dibattito nei Paesi Bassi su questo argomento. E ancora - per noi come Partito popolare europeo - e' chiaro che abbiamo bisogno solo di un'Europa forte", ha concluso, sottolineando che "questa è una garanzia per la sicurezza e la protezione dei Paesi Bassi".
Israele ha iniziato una nuova operazione di terra a Gaza. "È davvero scioccante. Questo deve finire e l'Europa deve porre fine alla carneficina e al massacro che stanno avvenendo in questo momento". Lo ha dichiarato il premier irlandese, Micheal Martin, all'arrivo al Consiglio europeo in merito all'escalation degli attacchi israeliani a Gaza. "CiÒ che deve accadere ora, credo, È che l'Unione europea, gli Stati Uniti e altri esercitino quanta più pressione possibile su Israele affinché fermi i bombardamenti", ha affermato Martin. "Non c'e' stato alcun preavviso. Molte persone sono tornate alle loro case dopo il cessate il fuoco con l'aspettativa di trovare un certo grado di pace e armonia. Tutto cio' e' stato infranto da quello che sembra essere un bombardamento molto indiscriminato di case e famiglie palestinesi", ha aggiunto.
Il vertice dei 27 leader dell'Ue è chiamato a dare seguito al Consiglio europeo straordinario del 6 marzo, affrontando i recenti sviluppi della guerra russo-ucraina e le prossime tappe in materia di difesa. Tra i temi all'ordine del giorno figurano anche il prossimo Quadro finanziario pluriennale (Qfp), la gestione della migrazione e le tensioni in Medio Oriente.
"Abbiamo un'agenda fitta per il Consiglio europeo", ha spiegato Ursula von der Leyen, a capo dell'esecutivo Ue, a margine del prevertice del Ppe. "Naturalmente - ha aggiunto - discuteremo dell'Ucraina, di come arrivare finalmente a una pace giusta. Ma siamo sfidati nella nostra competitività e siamo sfidati nella nostra agenda sulla sicurezza. Quindi, il tema della competitività sarà importante per questo Consiglio europeo". Inoltre, "il Libro bianco, il nuovo piano per la sicurezza saranno anche al centro della discussione che avremo oggi".
L'Ucraina rimane la priorità per l'Unione europea, così come la discussione sul tema del rafforzamento della difesa. Lo ha affermato la premier della Lettonia, Evika Silina, all'arrivo al vertice del Consiglio europeo a Bruxelles. "Serve un'Europa più forte per questioni di sicurezza", ha detto Silina, osservando come sia importante anche dare slancio all'economia con investimenti nell'industria della difesa.

Una delle priorità dell'Estonia per questo vertice europeo è la "possibilità, a cui stiamo puntando e che auspichiamo, di programmi centralizzati per sovvenzioni e simili, specialmente per il fianco orientale. Ciò sarebbe molto utile per garantire la sicurezza di quest'area". Lo ha dichiarato il primo ministro estone, Kristen Michal, all'arrivo al vertice Ue.

"L'Ue deve nominare un proprio rappresentante che possa sedere al tavolo dei negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina". Lo dice il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, a margine del summit a Bruxelles. Nel Consiglio Europeo di oggi, afferma: "Dirò in modo molto forte che vediamo bene la proposta del governo finlandese. Da qualche mese il governo finlandese e anche il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa sostengono la necessità che l'Europa faccia un passo avanti e partecipi ai negoziati di pace che si stanno svolgendo proprio in questi giorni insieme a Stati Uniti, Russia e Ucraina. L'Europa deve essere al tavolo". La Finlandia, continua, "ha proposto una strategia negoziale, per cui abbiamo inevitabilmente bisogno di una squadra negoziale e anche di un rappresentante che parli a nome di tutti gli europei. Appoggeremo questa proposta del governo finlandese e, logicamente, anche la proposta che il presidente del Consiglio Europeo ha fatto in modo informale a tutti i leader", conclude.
Si sta svolgendo, presso l'Europa Building di Bruxelles, la riunione di coordinamento sul tema delle migrazioni, co-presieduta da Italia, Paesi Bassi e Danimarca. Ai lavori partecipa anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
"Il 70% dei cittadini europei pensa che solo l'Unione europea possa difenderli. Per questo, dobbiamo essere più forti, i nostri cittadini devono sentirsi più sicuri". Lo ha detto la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, arrivando all'Europa Building di Bruxelles per il Consiglio europeo. Per far sentire al sicuro i cittadini europei "dobbiamo mandare un messaggio chiaro sull'Ucraina", ha sottolineato Metsola, aggiungendo: "Per far questo abbiamo bisogno di un'economia più forte e la rafforziamo assicurandoci che arrivi il messaggio che l'Europa è aperta agli affari e che l'accesso ai capitali è più semplice". E ancora. "Come terzo punto, dobbiamo semplificare. In Parlamento - ha spiegato - stiamo negoziando e iniziando il dibattito sul Quadro finanziario pluriennale. I cittadini vogliono vedere come i soldi vengono usati e come questi soldi saranno usati nei prossimi anni determinerà la direzione che prenderemo".

"Devo dire che il termine 'riarmo' non mi piace affatto, non lo condivido. Dobbiamo parlare in modo diverso, rivolgerci ai nostri cittadini in modo diverso quando parliamo della necessità di migliorare la sicurezza e le capacità di difesa dell'Ue". Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez al suo arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles. "L'Unione europea è un progetto politico di soft power", ha motivato. "Anche noi abbiamo il dovere di usare un hard power, ma penso che sia molto, molto importante sottolineare i nostri punti di forza quando si tratta di soft power". Questa "l'obiezione principale" del premier spagnolo al piano ReArm Eu della Commissione europea. Ha poi assicurato che Madrid resta "molto impegnata non solo ad aumentare la nostra spesa per la difesa, ma anche ad avere questo angolo di sicurezza". "E' importante tenere conto che le sfide che affrontiamo nel vicinato meridionale sono un po' diverse da quelle che affronta il fianco orientale", ha puntualizzato Sancherz.
A quanto si apprende, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato questa mattina la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen a Bruxelles. Inoltre, von der Leyen ha partecipato alla riunione sull'immigrazione, copresieduta da Meloni, in vista del Consiglio Ue a Bruxelles. "Il colloquio - si legge in una nota di Palazzo Chigi - ha consentito di approfondire i temi all'ordine del giorno del Consiglio europeo, a partire dal rilancio della competitività e dal rafforzamento della difesa in tutti i suoi ambiti, concentrandosi in particolare sugli aspetti relativi al finanziamento degli investimenti. A questo riguardo, la presidente Meloni ha ribadito la necessità di porre l'accento sulla partecipazione del capitale privato, per esempio attraverso il modello Invest-EU, come proposto da parte italiana, e su strumenti europei davvero comuni che non pesino direttamente sul debito degli Stati".

"Questi sono giorni decisivi per l'Europa. Abbiamo un'agenda fitta per il Consiglio Europeo". Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, a margine del prevertice del Ppe a Bruxelles. "Naturalmente - aggiunge - discuteremo dell'Ucraina, di come arrivare finalmente a una pace giusta. Ma siamo sfidati nella nostra competitività e siamo sfidati nella nostra agenda sulla sicurezza. Quindi, il tema della competitività sarà importante per questo Consiglio Europeo". Inoltre, "Readiness 2030, il Libro bianco, il nuovo piano per la sicurezza saranno anche al centro della discussione che avremo oggi".

Secondo la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, è necessario attuare "con urgenza" la Bussola per la Competitività presentata della Commissione europea. L'integrazione commerciale è fondamentale per la prosperità economica e può mitigare gli effetti delle misure protezionistiche unilaterali come i dazi statunitensi, rimarca in audizione al Parlamento europeo, evidenziando come il piano per l'Unione del risparmio e degli investimenti presentato ieri rappresenti "un ulteriore passo fondamentale".
Le analisi della Bce indicano che una maggiore apertura al commercio globale potrebbe compensare le perdite derivanti da dazi e relative ritorsioni da parte Ue, la quale deve quindi accelerare la finalizzazione degli accordi commerciali internazionali e rafforzare gli scambi tra gli Stati membri, spiega la presidente della Bce. Sul versante interno, il mercato unico nei primi trent'anni di esistenza "ha aumentato il pil dell'Ue tra il 12% e il 22% e raddoppiato il volume degli scambi interni", ricorda, spiegando che un'ulteriore integrazione ridurrebbe le barriere commerciali e renderebbe l'Europa più resiliente agli shock globali, creando al contempo "la scala necessaria per prosperare".
Nell'ambito della creazione dell'euro digitale, la Bce sarà "pronta" e avrà "finito a ottobre i compiti a livello tecnico, di stabilità finanziaria e di definizione di un quadro regole unico". Lo ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, durante un'audizione al Parlamento europeo, esprimendo la sua "sincera speranza" che anche l'Eurocamera possa riuscire a portare a termine il suo iter legislativo entro quella data. L'obiettivo è quello di "rimuovere la vulnerabilità a cui siamo esposti" per quanto riguarda le stablecoin statunitensi, criptovalute ancorate al valore del dollaro, che l'amministrazione Usa targata Donald Trump è intenzionata a promuovere all'infuori degli Stati Uniti: il rischio è che in assenza di alternative eurocentriche queste possano prendere piede, a scapito del ruolo dell'euro sulla scena globale e della sovranità monetaria dell'Eurogruppo.

"Escludere gli Stati Uniti dai progetti comuni per l'industria della difesa europea? Questa è una cosa da valutare, noi dobbiamo anche tenere presente che siamo parte della Nato. Sono favorevole a sviluppare l'industria della difesa in Europa, però credo che escludere ogni rapporto con l'industria della difesa americana sia un errore. Quindi bisogna parlare e vedere in concreto cosa si può fare. Qui non è bianco o nero, ma stiamo lavorando giorno per giorno per vedere come si può rinforzare la sicurezza dell'Europa e rafforzare il pilastro europeo all'interno della Nato". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del pre-vertice europeo del Ppe. "Rafforzare la difesa europea, garantire pià sicurezza all'Europa, significa rafforzare anche il pilastro europeo della Nato, perchè la Nato rimane un punto di riferimento fondamentale anche per il futuro della sicurezza dell'Europa a partire dall'Ucraina per arrivare fino all'Atlantico", ha aggiunto.