
Per i medici legali nelle bare non c’era il corpo della donna. Hamas: un errore. E in serata restituisce un’altra salma. Secondo l’esercito i piccoli sono stati assassinati dai carcerieri e non dai missili. Netanyahu: "Mostri" .
di Aldo Baquis
Non conosce limiti la creatività di Hamas per trascinare gli israeliani verso un’atmosfera di crescente orrore e di insicurezza personale. Dopo il macabro show di giovedì della consegna delle bare con i resti di quattro ostaggi – esposte al pubblico di Gaza sotto a una grande effigie di Netanyahu nelle vesti di un vampiro e con l’accompagnamento di brani musicali molto ritmati – ieri gli israeliani hanno vissuto una ulteriore giornata di agonia. L’Istituto di medicina legale di Abu Kabir () ha infatti stabilito che invece dei resti della madre dei bambini Bibas, Shiri, Hamas aveva consegnato ad Israele la salma di una donna palestinese ignota. Un altro corpo è stato poi consegnato ieri sera alla Croce Rossa, sostenendo che fosse "quello giusto". Lo ha poi preso in consegna la polizia e sarà esaminato. Ma l’istituto legale ha anche stabilito che i due figlioletti dai capelli rossi – Ariel (4 anni) e Kfir (allora di 9 mesi) – erano stati soffocati "a mani nude" dai loro rapitori, tre settimane circa dopo la cattura. In precedenza Hamas aveva sostenuto che erano morti in un bombardamento israeliano. "Mostri! Ecco cosa sono – ha esclamato Netanyahu –. Chi mai rapirebbe un bambino e un bebè, per poi assassinarli? Il mondo intero dovrebbe condannare questi delitti orrendi. Non mi darò pace fino a quando quei selvaggi non saranno trascinati di fronte a un tribunale".
Ma Hamas sa bene che in questo momento Israele ha le mani legate. Perché, mentre sta per concludersi la prima fase della tregua, oggi Hamas rimetterà in libertà sei ostaggi israeliani. Fra questi Avera Mengisto e Hisham a-Sayed, che sono stati tenuti prigionieri a Gaza per oltre 10 anni. In cambio Israele libererà 600 detenuti, fra cui oltre 50 condannati all’ergastolo per gravi attentati terroristici. "Ariel e Kfir – ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari, dopo aver preso atto degli esami forensici – non sono morti in un attacco aereo. Sono stati uccisi a sangue freddo. I terroristi non hanno fatto ricorso ad armi, li hanno uccisi con le loro mani. Dopo di che hanno compiuto atti terribili per dissimulare i loro orrori".
Anche l’83enne pacifista Oded Lifshitz è stato ucciso, secondo Hagari, dai suoi carcerieri. Ma i familiari, ha aggiunto, gli hanno chiesto di non divulgare dettagli troppo espliciti. Di fronte al senso generale di orrore e alla possibilità che Netanyahu ordini adesso la ripresa delle ostilità, la zia di Ariel e Kfir, Ofri Bibas-Levy, ha affermato: "Non vogliamo alcuna vendetta adesso. Proprio la loro crudeltà evidenzia la impellenza di riportare a casa al più presto la nostra Shiri, salvare gli ostaggi ancora vivi e dare sepoltura a quanti non lo sono più". Bibas-Levy ha sottolineato che finora Netanyahu non solo non ha ammesso alcuna responsabilità, "ma nemmeno ci ha chiesto scusa. Non c’è perdono per chi li ha abbandonati al loro destino il 7 ottobre, non c’è perdono a chi li ha abbandonati quando erano prigionieri".
In 16 mesi, inoltre, il premier non ha mai visitato il loro kibbutz. Ieri ha invece raggiunto la ribollente città cisgiordana di Tulkarem dove, a quanto pare, si è organizzata la cellula terroristica che giovedì ha deposto cinque ordigni sofisticati in due cittadine vicine a . Dovevano esplodere in autobus affollati nell’ora di punta. Avvenute in ritardo, le deflagrazioni non hanno provocato vittime. I servizi di intelligence avvertono che "Tulkarem sta diventando un’altra Gaza" e che la Cisgiordania "è sul punto di esplodere" dopo che per anni il governo Netanyahu ha sistematicamente indebolito Abu Mazen e i suoi servizi di sicurezza. Impressionati anche da questi sviluppi i leader di alcuni Paesi arabi si sono riuniti ieri a Riad. Sul tavolo c’è un piano egiziano di ricostruzione di Gaza in tre fasi, da completarsi in 3-5 anni. È la prima risposta elaborata dal mondo arabo al progetto di Trump – molto sostenuto da Netanyahu – per una ‘Riviera turistica’ a Gaza, senza Hamas e senza più la presenza di masse di palestinesi.