Roma, 7 febbraio 2025 - I ribelli di M23 e le truppe ruandesi continuano ad avanzare nella Repubblica Democratica del Congo. I miliziani al soldo di Kigali hanno preso la località di Nyabibwe, e si apprestano ad assediare Bukavu, capitale del Sud-Kivu. Intanto a Goma, capoluogo del Nord Kivu appena conquistato dai ribelli, i vertici dell'M23 hanno annunciato l'insediamento di nuove autorità autoproclamate. Il leader è Corneille Nangaa, a capo dell'Alleanza del fiume Congo (Afc), il braccio politico dell'M23. Kinshasa ha emesso un mandato di arresto nei suoi confronti per atti di tortura. Julien Katembo Ndalieni è diventato il sindaco di Goma, mentre Desire Ngabo è il vicesindaco, quest'ultimo è un ex membro dei Wazalendo, gruppi locali di autodifesa che dovrebbero sostenere le Fardc congolesi, e la sua nomina nell'amministrazione di Afc/M23 mostra la confusione che regna all'interno di alcuni gruppi locali.
![Un miliziano di M23](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/YjIxZjc0Y2EtZjIwMi00/0/un-miliziano-di-m23.webp?f=3%3A2&q=1&w=1280)
Più di 150 donne stuprate e bruciate vive
Intanto emergono atrocità commesse da entrambe le parti, e come conseguenze della guerra: più di 150 donne sono state stuprate, e decine bruciate vive, durante l’'evasione di massa dal carcere di Goma avvenuto durante la conquista della città da parte di M23. Centinaia di prigionieri fuggiti dalla prigione di Munzenze lunedì scorso hanno aggredito tra 165 e 167 donne, si legge in un documento delle Nazioni Unite visionato dalla Bbc. L'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha ricevuto segnalazioni anche di casi di violenza sessuale in cui era coinvolto l'esercito Fardc e i sui forze alleate. Il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite discuterà se inviare una missione internazionale per indagare sulle violazioni dei diritti umani in un conflitto che dal 26 gennaio conta già quasi 3.000 morti.
Strage di soldati ruandesi
L'avanzata di M23 e truppe ruandesi però non è così trionfale come sembra, infatti potrebbe aver avuto un alto costo in vite umane tra le file dell'esercito di Kigali. Secondo il Guardian sono centinaia i soldati ruandesi morti nelle settimane scorse combattendo contro le truppe di Kinshasa nell'Est della Repubblica Democratica del Congo. Notizie che smentiscono il presidente ruandese, Paul Kagame, che fino ad oggi ha negato di aver inviato uomini oltre confine a sostegno dell'avanzata dei ribelli dell'M23. Da immagini satellitari del cimitero militare di Kigali, capitale del Ruanda, si riconoscono almeno 600 nuove tombe da quando, tre anni fa, è ripresa l'offensiva dell'M23, ribelli per lo più di etnia Tutsi. Kagame ha ammesso però di sostenere gli insorti per proteggerli dalle milizie Hutu, l'etnia responsabile del genocidio dei Tutsi del 1994, che combattono a fianco dell'esercito regolare congolese. Agenti dell'intelligence hanno detto che le perdite sarebbero di più, nell'orine delle migliaia di uomini, molti sepolti in fosse comune in Congo.
Incontro tra i due presidenti
A cercar di mettere fine a questa sanguinosa guerra domani il presidente congolese Félix Tshisekedi e il suo omologo ruandese s’incontreranno a Dar es Salaam per un vertice straordinario della Comunità degli Stati dell'Africa Orientale (Eac) e della Comunità di sviluppo dell'Africa australe (Sadc). Kinshasa però non accetta l’aggressione, che ha sempre addebitato al Ruanda, e ha chiesto sanzioni contro Kigali.
Il Burundi invia un altro battaglione
Le truppe congolesi Fardc, male addestrate e corrotte, formate da giovani reclute poco equipaggiate, i "Wazalendo" ("patrioti" in swahili), sono state affiancate da circa 3.500 miliziani Mai-Mai e dai ribelli Hutu ruandesi dell'FDLR (Democratic Liberation Forces of Rwanda), in più forze burundesi, caschi blu della missione Onu (Monusco). E il Burundi ha annunciato di aver inviato un ulteriore battaglione rinforzo dei 10.000 già inviati. Il Burundi, piccolo e poverissimo Paese dell'Africa centrale, ha una popolazione prevalentemente hutu, e confina a ovest con la Rdc e a nord con il Ruanda.