Strasburgo, 27 novembre 2024 – La seconda Commissione presieduta da Ursula von der Leyen è stata approvata dal plenum del Parlamento europeo con appena 10 voti in più rispetto alla maggioranza assoluta degli aventi diritto, che è di 360 eurodeputati su 720. Un dato pari al 51,39% degli aventi diritto, il peggior risultato di sempre nella storia europea.
Precisamente, la nuova Commissione ha ottenuto la fiducia del Parlamento europeo con 370 voti a favore, 282 contrari e 36 astensioni.
La leader popolare tedesca ottenne a luglio, con un voto segreto, il mandato a formare la Commissione con 401 sì.
Le delegazioni al Parlamento europeo di Movimento 5 stelle, Lega e Alleanza verdi sinistra hanno votato contro il collegio dei commissari. Anche Cecilia Strada e Marco Tarquinio, deputati della delegazione italiana dei Socialisti e democratici eletti nelle liste del Partito democratico, si sono espressi contro la nuova Commissione von der Leyen. Le delegazioni di Fratelli d'Italia, Partito democratico e Forza Italia hanno invece votato a favore.
Le reazioni dopo il voto
Nonostante la maggioranza risicata, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito oggi un "bel risultato" il via libera del Parlamento europeo alla nuova Commissione di Ursula von der Leyen. Il ministro ha augurato "buon lavoro" alla presidente della Commissione Ue. "Meno voti? Non avranno votato alcuni socialisti. L`importante è che parta. Fitto farà benissimo", ha aggiunto, parlando a margine dei Med Dialogues in corso a Roma.
"Nasce una Commissione debolissima e di destra, la peggiore che ci potesse capitare. Debolissima perché supportata da una maggioranza che contiene dentro tutto e il contrario di tutto e che si spaccherà al primo voto possibile, non a caso ha ottenuto meno voti di quelli relativi all'elezione della sua Presidente a luglio. Di destra perché per la prima volta un suo vicepresidente proviene dall'ECR con una maggioranza che si apre ai voti dei nazionalisti e dei conservatori, una apertura che ha fatto perdere i voti alla Von der Leyen. Questa nuova Commissione è votata all'austerity, al bellicismo sfrenato, al nucleare, alla difesa dei privilegi e delle prerogative delle lobby. Non farà nulla per la pace, per la giustizia sociale, per la transizione sostenibile, per i lavoratori dell'automotive in crisi e per aumentare i salari dei cittadini. I veri progressisti con coerenza sono orgogliosamente all'opposizione". Così in una nota la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo.
Il discorso di Von der Leyen
“Questo Collegio è la squadra giusta per questo momento nella storia dell'Europa. Voglio sottolineare la parola "squadra". Saremo una squadra con i cittadini europei, ascoltando e imparando di più dalle realtà quotidiane che le persone affrontano. E saremo anche una squadra con voi e con gli Stati membri. Sappiamo che la vostra fiducia dovrà essere costantemente guadagnata. Non solo per il voto di oggi, ma per tutti i cinque anni. Ecco perché ho chiesto ai Commissari di essere più presenti in questa plenaria e in ciascuna delle vostre commissioni. Di impegnarsi di più ed essere più trasparenti", erano state le dichiarazioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso in plenaria al Parlamento europeo.
''Voglio che le regioni europee e le comunità siano in grado di controllare il proprio destino e di contribuire alla definizione delle nostre politiche. Questo è il compito di coesione e riforme che ho affidato a Raffaele Fitto in qualità di Vicepresidente esecutivo. È una scelta che ho fatto io – ha sottolineato von der Leyen – Anche perché so quanto sia fondamentale dare alle regioni l'importanza politica che meritano''.
Per molte persone la libertà ''consiste nello scegliere dove vivere, lavorare e studiare. Scegliere se far crescere la propria famiglia in un'altra parte d'Europa o nel luogo in cui si è cresciuti'', ha detto von der Leyen, prima di citare esplicitamente il già primo ministro italiano Enrico Letta, menzionando ''la libertà di restare''. La prossima Commissione intende ''difendere la qualità di vita unica degli europei, in tutta Europa. Che si tratti di una comunità costiera o di pescatori, di un'area rurale o di una comunità agricola, di un'isola o di una regione ultraperiferica, di una città o di una delle regioni uniche e diverse d'Europa. Dobbiamo lavorare per affrontare i problemi che le regioni devono affrontare, dai cambiamenti demografici ai cambiamenti climatici o alla necessità di infrastrutture moderne. E questo va al cuore della libertà di cui parlo oggi''.