Lunedì 1 Luglio 2024
COSIMO ROSSI
Esteri

Il toto-commissario Ue: Fitto è sempre in pole. La suggestione Belloni

La gestione del Pnrr lancia l’esponente di Fratelli d’Italia. Meno probabile la scelta dell’ex ministro draghiano Franco

Roma, 29 giugno 2024 – “Se dovessi puntare oggi su un nome, direi Raffaele Fitto", scommettono dai banchi della maggioranza di governo. Il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani, del resto, ha già detto chiaro che l’ex governatore pugliese di Forza Italia, ora ministro degli Affari europei per FdI, "sarebbe un eccellente commissario". E il capogruppo azzurro al Senato Maurizio Gasparri lo conferma: "Ci va benissimo".

Anche se c’è almeno un secondo profilo che agli occhi di Meloni si adatta all’incarico europeo: Elisabetta Belloni, direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (il coordinamento dei servizi segreti), diplomatica di alto livello il cui ruolo nella organizzazione del G7 è stato assai enfatizzato da Palazzo Chigi. E non è del tutto da escludere nemmeno Roberto Cingolani, ex ministro dell’Ambiente con Draghi, scelto dal governo Meloni come ad di Leonardo (difesa). Molto meno probabile, invece, che l’esecutivo possa pensare all’ex ministro draghiano dell’economia Daniele Franco.

Fitto mantiene il profilo basso, ma studia per migliorare l’inglese e si sente quasi già commissario in pectore. "Sono tranquillo, quello che viene conviene", risponde a chi già si congratula con lui. Giovedì è volato a Bruxelles con Meloni in qualità di ministro per gli Affari europei, ed è rimasto anche dietro le quinte delle trattative. La gestione dei miliardi del Pnrr lo rende il più accreditato per l’incarico di alto livello in Europa, dove Meloni aspira a guadagnare la gestione di partite cospicue – dal mercato interno ai fondi di coesione o la difesa –, oltre a una vicepresidenza esecutiva. Poiché l’incarico di governo di Fitto è senza portafoglio, se divenisse commissario, Meloni non intende fare rimpasti, ma prendere ad interim o distribuire le deleghe (Affari Ue, Sud, Coesione e Pnrr) tra altri ministri e il sottosegretario Alfredo Mantovano.

Ma anche Belloni ha le credenziali giuste. Diplomatica di lungo corso, prima donna segretaria generale della Farnesina, ha riscosso apprezzamento bipartisan e rivendica perciò il proprio profilo "tecnico". Alla guida dal 2021 del dipartimento di Palazzo Chigi che gestisce i servizi segreti, il suo nome era circolato anche per la successione a Mattarella prima della riconferma del presidente. Molto apprezzata da Meloni, ha il profilo più autorevole per gli incarichi delicati e i negoziati diplomatici sia in ambito economico che in quello della crescente spesa per la difesa comune che interessa l’industria italiana.