Roma, 27 gennaio 2024 – Da tre mesi la Colombia combatte contro gli incendi boschivi che metro dopo metro hanno mandato in fumo fino ad ora almeno 17mila ettari. Ora le fiamme si sono propagate fino a un chilometro di distanza dalla capitale, Bogotà, dove sono in corso gli interventi di spegnimento dei roghi. Lo rivelano le autorità locali che attribuiscono la calamità alle temperature record, che fanno di questo mese di gennaio il più caldo da decenni, oltre alla prolungata siccità.
La ministra colombiana all'Ambiente, Susana Muhamad, ha detto che sono ancora 26 i fronti attivi dallo scorso lunedì e che gli incendi da novembre sono stati complessivamente oltre 340. “Le fiamme sono arrivate vicinissime a Bogotà, a meno di un chilometro dal quartiere di El Paraiso, dove diversi abitanti – fa sapere la Croce Rossa colombiana su X – sono stati ricoverati per gli effetti del fumo”. Ieri è stato riaperto completamente l'aeroporto internazionale El Dorado di Bogotà, dopo che per via del fumo erano state limitate le attività, lasciando a terra 138 voli.
Inoltre, a bruciare sono veri e propri paradisi naturali come le foreste di montagna del parco naturale di Nevada y Cocuy, a 250 km dalla capitale.
Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, nei giorni scorsi ha dichiarato il “disastro naturale”, dirottando fondi destinati ad altri settori pubblici verso la lotta agli incendi.