Mercoledì 27 Novembre 2024
MASSIMO DONELLI
Esteri

Coca-Cola sta coi gay, l’Ungheria si spacca

Da icona dell’America tradizionalista agli slogan di sinistra. Orban: boicottiamola

Il poster della Coca-Cola in Ungheria: "Zero zuccheri, zero pregiudizi"

Il poster della Coca-Cola in Ungheria: "Zero zuccheri, zero pregiudizi"

Budapest, 8 agosto 2019 - Come cambia il mondo! C’è stato un tempo (delirante, ma vivace oppure vivace, ma delirante, fate voi) in cui non si doveva bere Coca-Cola per non finanziare la guerra in Vietnam. Allora – fine anni ’60 e a seguire – si diceva che la Coca fosse non solo yankee, ma proprio fascista. E, perciò, andava boicottata. Mezzo secolo dopo, contrordine compagni: la Coca è di sinistra, è viva e lotta assieme a noi. Che cosa è successo? Procediamo con ordine. Da ieri e fino a martedì 13 sulla Óbudai, la più grande isola danubiana a due chilometri dalla capitale ungherese Budapest, si svolge lo Sziget Festival, manifestazione musicale nata nel 1993 e capace di richiamare oltre mezzo milioni di turisti.   Allo Sziget Festival si sono esibite le più famose rock star, da Patti Smith a Lou Reed, dai The Birds ai Motörhead. E quest’anno sono in cartellone, tra gli altri, Ed Sheeran e i Kodaline. Fin qui tutto nella norma. Solo che gli organizzatori hanno deciso di dedicare lo Sziget Festival 2019 alla Love Revolution. Ed ecco che è scesa in campo alla grande, com’è abituata a fare, la Coca-Cola. I bibitari di Atlanta hanno furbescamente riempito le strade di Budapest con una campagna che strizza l’occhio alle coppie Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) fotografate mentre smezzano una Coca sotto lo slogan "Zero zuccheri, zero pregiudizi". Minima spesa intellettuale, massima resa pubblicitaria. Perché la campagna ha fatto uscire dai gangheri István Boldog, 52 anni, vicepresidente di Fidesz (in ungherese vuol dire Unione dei Giovani Democratici), il partito politico di Viktor Orbán, 56 anni, da dieci alla guida del Paese.   Furibondo, Boldog ha invitato gli ungheresi a boicottare Coca-Cola, in piena coerenza, peraltro, con l’omofobia dichiarata del partito. Che nel giugno del 2018 si era manifestata in maniera plastica: gli attacchi sistematici del quotidiano filogovernativo Magyar Idok, infatti, avevano indotto l’Opera nazionale ungherese a togliere dal cartellone il musical Billy Elliot, capace, secondo Orban e soci, di trasformare i piccoli ungheresi in omosessuali. Ora, il sovranista Boldog non riuscirà a far saltare lo Sziget Festival. Ma è riuscito in un’impresa memorabile: cambiare il posizionamento politico della Coca-Cola, simbolo yankee per eccellenza, da destra a sinistra. E qui, per fortuna, a tirarci fuori dalla trappola degli opposti cretinismi, arriva l’ironia dell’immortale Giorgio Gaber con la ballata ‘Destra-Sinistra’ del 1994: «(…) Fare il bagno nella vasca è di destra/Far la doccia invece è di sinistra/Un pacchetto di Marlboro è di destra/Di contrabbando è di sinistra (…) Io direi che il culatello è di destra/La mortadella è di sinistra (…) Se la cioccolata svizzera è di destra/ La Nutella è ancora di sinistra".   E via cantando a presa in giro con un ritornello implacabile: "Tutti noi ce la prendiamo con la storia/Ma io dico che la colpa è nostra/È evidente che la gente è poco seria/Quando parla di sinistra o destra". Giusto. Chissà come si divertirebbe oggi Gaber con certi governanti. E, ahimè, con certi governati. Intanto, la Coca-Cola è sempre lì…