Martedì 17 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Gli effetti della cloropicrina, l’arma micidiale usata da Kirillov contro l’Ucraina

Il comandante della Difesa nucleare russa ucciso oggi a Mosca era accusato da Londra di aver usato armi proibite sul campo di battaglia. La storia di questo veleno ci riporta alla Grande guerra. Il buco nero delle armi biologiche

Roma, 17 dicembre 2024 - Il generale Igor Kirillov ucciso oggi a Mosca - comandante della Difesa nucleare - era stato accusato di aver usato armi chimiche in Ucraina per conto di Vladimir Putin, tra queste la famigerata cloropicrina, agente soffocante che ci riporta alla Grande guerra, allora era stato utilizzato in modo massiccio dai tedeschi, costringeva i soldati a sfilare la maschera antigas e li rendeva quindi ancora più vulnerabili. 

Un soldato con una maschera antigas: ma la micidiale cloropicrina riesce a penetrare anche quella protezione
Un soldato con una maschera antigas: ma la micidiale cloropicrina riesce a penetrare anche quella protezione

Che cos’è la cloropicrina

La cloropicrina viene usata anche in agricoltura come funghicida e insetticida. Usata come arma danneggia polmoni, occhi e pelle. La reazione è immediata e va dalla lacrimazione oculare alla tosse, dal soffocamento alle difficoltà di respirazione al vomito. Ma la cloropicrina può diventare fatale per i polmoni, rischia infatti di sviluppare un edema polmonare. 

A questo link del Ministero della Difesa le info sulle armi chimiche

Come agisce il veleno

La cloropicrina, come chiarisce l’Cdc Usa, “può essere assorbita attraverso l’inalazione, l’ingestione e la pelle”.

La Convenzione che vieta le armi chimiche

Nel 1993 la Convenzione di Parigi per la proibizione delle armi chimiche ha messo al bando tale categoria di armi di distruzioni di massa e ha istituito l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPAC) con sede a L’Aja.

Ecco due punti base della Convenzione:

  • proibisce sviluppo, produzione, acquisizione, detenzione, conservazione, trasferimento ed uso di armi chimiche e dei materiali ad esse collegati
  • introduce un sistema di verifiche sotto controllo internazionale 

Il ‘buco nero’ delle armi biologiche

Gli addetti ai lavori però osservano che oggi la frontiera più pericolosa è sicuramente rappresentata dalle armi biologiche, soprattutto perché parliamo di organismi viventi, quindi imprevedibili. In questo caso c’è un ‘buco nero’, non esistono sistemi di verifica.