Martedì 22 Aprile 2025
REDAZIONE ESTERI

Cina accerchia Taiwan con 71 aerei e 21 navi da guerra. “Testati attacchi multipli e mirati”. Messaggio agli Stati Uniti

Nuove esercitazioni di Pechino attorno all’isola, risposta alle dichiarazioni del capo della Difesa Usa Hegseth che aveva promesso di “contrastare l’aggressione cinese”

Navi da guerra cinesi intorno all'isola di Taiwan (Ansa)

Navi da guerra cinesi intorno all'isola di Taiwan (Ansa)

Roma, 1 aprile 2025 – Grandi manovre della Cina attorno a Taiwan. Nella ridda di esercitazioni a cui assistiamo da anni, ma pericolosamente intensificatesi negli ultimi mesi, quella di oggi sembra avere un duplice obiettivo. Da un lato toccare il nervo scoperto di Taipei, dall’altro inviare un messaggio all’amministrazione Trump, dopo che il capo del Dipartimento della Difesa Usa Pete Hegseth ha promesso pochi giorni fa di contrastare “l’aggressione” di Pechino all’isola. Lo ha fatto durante la sua prima visita in Asia, in un contesto tutt’altro che casuale e che, probabilmente, è stato mal digerito dai vertici del Dragone. Poche settimane fa era arrivata la conferma dei piani cinesi circa una “potenziale” invasione di Taiwan nel 2027. E ancora oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha ribadito che Taipei farebbe bene ad abbandonare le sue ambizioni indipendentiste perché “non vi è alcuna possibilità che abbiano successo”, sottolineando che “la tendenza storica alla ‘riunificazione della Cina’ è inarrestabile”. 

L’esercitazione cinese

I numeri dell’esercitazione odierna su larga scala sono impressionanti: Taiwan ha dichiarato che Pechino ha schierato 71 aerei e 21 navi da guerra attorno all'isola autonoma. Il numero di navi da guerra includeva il gruppo di portaerei Shandong, ha detto il ministero della Difesa ai giornalisti durante una conferenza stampa

Fonti militari cinesi parlano di operazioni per testare "attacchi mirati". Manovre che hanno per obiettivo “quello di testare le capacità dei nostri soldati in operazioni integrate", in particolare "attacchi di precisione da più direzioni", comunica il Comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione, come riporta l'agenzia ufficiale cinese Xinhua. Le esercitazioni sono state condotte "a nord, a sud e a est" dell'isola. I militari confermano di aver "organizzato formazioni navali e aeree, in coordinamento con le forze missilistiche e i sistemi di lancio di razzi a lunga gittata, per condurre esercitazioni di intercettazione nei cieli, di assalto a obiettivi in mare, attacchi su obiettivi a terra e assedio e controllo congiunto".

I funzionari di Taiwan hanno immediatamente condannato le esercitazioni, definendole “sconsiderate” e “irresponsabili”. Le mosse di Pechino sono lette dagli analisti come ‘tattiche della zona grigia’: senza ricorrere ad azione di conflitto aperto, la Cina esercita pressioni militari sull’isola per metterne in difficoltà le difese, evitando, almeno per il momento, di innescare una guerra su vasta scala.

Tajani su Taiwan

Oggi anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, è intervenuto sulla questione Taiwan. "La posizione dell'Italia è per la difesa dello status quo, lo abbiamo ribadito nell'ultimo documento del G7 Esteri in Canada in cui abbiamo manifestato preoccupazione per la politica nell'Indo-Pacifico della Cina non solo verso Taiwan ma anche verso i Paesi del sud dell'area, come le Filippine", ha detto il titolare della Farnesina davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.