Lunedì 3 Febbraio 2025
ALEX LUNG
Esteri

Accusato di abusi su centinaia di bambini: il diario degli orrori dell’insospettabile chirurgo

Joel Le Scouarnec, 73 anni, già condannato per le violenze sulle nipoti, è a processo in Francia per presunti stupri e molestie perpetrati in 25 anni di lavoro in ospedale. “Coperto da colleghi e familiari”. In casa sua è stata ritrovata l’agenda in cui descrive con dovizia di dettagli le sue azioni. E ammette: “Sono un pedofilo”

Il chirurgo francese Joel Le Scouarnec in tribunale rappresentato in uno sketch d'artista (Afp)

Il chirurgo francese Joel Le Scouarnec in tribunale rappresentato in uno sketch d'artista (Afp)

Parigi, 3 febbraio 2025 - A pochi mesi dalla condanna di Dominique Pelicot, reo di aver abusato in gruppo per anni della moglie Giselle, si sta per aprire in Francia un altro processo con gravissime accuse di violenze sessuali. Il protagonista è ancora una volta un uomo apparentemente insospettabile: Joel Le Scouarnec, un tempo rispettato medico chirurgo di una cittadina in Bretagna. Le Scouarnec, che ora ha 73 anni, si trova già in prigione con l’accusa di aver violentato le due nipoti, una bambina di 6 anni e un altro piccolo paziente. Ma la pena di 15 anni, inflitta nel 2020, potrebbe aumentare a causa di quanto emerso da una lunga indagine, che ha portato alla luce presunte violenze e abusi su 299 minori tra il 1989 e il 2014. L'uomo, secondo quanto riportato da Bbc News sulla base di fonti locali, ha ammesso alcune delle accuse. 

"Parenti e colleghi sapevano”

Gli inquirenti, così come l'opinione pubblica, si stanno chiedendo come il medico sia riuscito a nascondere decenni di crimini a sfondo sessuale, oltretutto commessi in un luogo pubblico come l'ospedale. La terribile ipotesi è che i colleghi e i direttori delle strutture in cui Le Scouarnec operava lo abbiano in qualche modo coperto. La sua stessa famiglia potrebbe essere implicata: "È stata la loro omertà a far sì che gli abusi continuassero per decenni", ha dichiarato un avvocato all'emittente britannica. I parenti sarebbero stati a conoscenza dei comportamenti illeciti di Joel già dagli anni Ottanta e sembra che ci siano stati numerosi momenti nei quali le violenze del dottore sarebbero potute essere fermate. Nei primi anni Duemila, l'Fbi segnalò alle autorità francesi che Le Scouarnec aveva visitato dei siti a contenuto pedopornografico; in quell’occasione il medico fu condannato ad appena quattro mesi di reclusione, mai scontati grazie a una sospensione della pena. Inoltre, la magistratura non condivise mai tali informazioni con gli ospedali nei quali l'uomo lavorava. Nel 2006, l'associazione medica regionale respinse le accuse presentate da un collega che nutriva dubbi sui comportamenti di Le Scouarnec. "Abbiamo la prova che tutti questi colleghi sapevano, e nessuno di loro ha fatto nulla", ha sentenziato alla Bbc l'avvocato Frederic Benoist.

Il diario degli orrori

Nel 2017, a seguito dell'arresto dovuto alle accuse delle nipoti, nell'abitazione del chirurgo sono state trovate numerose bambole gonfiabili delle dimensioni di bambini e 300 mila immagini pedopornografiche, alle quali si aggiungevano migliaia di pagine di diario che descrivevano nel dettaglio gli abusi perpetrati sui suoi giovani pazienti. "Sono un pedofilo", si legge in alcuni passaggi. All'epoca, Le Scouarnec si era difenso sostenendo che quanto scritto corrispondeva ad alcune fantasie, che non aveva tuttavia mai messo in pratica. 

Il ricordo nei pazienti

Gli investigatori hanno dunque rintracciato gli ex pazienti, ormai adulti, che hanno raccontato di essere stati 'toccati' dal dottore con il pretesto di una visita medica. Spesso nella stessa stanza erano presenti anche i genitori o altri adulti. Molte delle presunte vittime avrebbero dimenticato gli abusi, in una sorta di meccanismo di autodifesa. L'avvocata Francesca Satta, che rappresenta diverse di loro, ha affermato che due uomini si sarebbero tolti la vita dopo aver ricordato quanto subito durante le visite da Le Scouarnec. Altre vittime hanno convissuto con disturbi legati a "ricordi confusi" dell'infanzia: secondo Olivia Mons dell'associazione 'France Victimes', la rivelazione dei presunti crimini del chirurgo ha dato loro la spiegazione che attendevano da anni.

Violentata nel lettino d’ospedale

E' il caso, ad esempio, di una donna che avrebbe rimosso gli abusi, per poi avere dei "flashback" quando la polizia le ha mostrato una voce a suo nome nel diario di Le Scouarnec. "Ho cominciato a ricordare qualcuno che entra nella mia stanza di ospedale e mi solleva le lenzuola dicendo che avrebbe controllato se tutto stesse andando bene - ha raccontato - Poi mi violenta". Margaux Castex, un'altra delle legali coinvolte nel caso, ha dichiarato che il suo assistito è "traumatizzato" e che "vorrebbe non essere mai stato informato di quanto è successo". Dopo essere stata contattata dalla polizia, un'ennesima presunta vittima di nome Marie ha raccontato di essersi ricordata dello "sguardo gelido" di Le Scouarnec. 

“Flirtava con il pericolo”

Documenti giudiziari ripresi da Le Monde riportano che il dottore si sentiva "onnipotente", e che era ossessionato dall'idea di "flirtare con il pericolo" attraverso "trasgressioni calcolate". "È estremamente intelligente, ma non ha mostrato alcuna empatia", ha ricordato l'avvocata Driguez, che ha difeso le nipoti di Le Scouarnec nel processo conclusosi nel 2020. Il nuovo procedimento si aprirà il 24 febbraio a Vannes e dovrebbe protrarsi fino a giugno: tre aule di un'ex complesso universitario sono state rese disponibili per le numerose presunte vittime, i loro avvocati e i loro famigliari. Molto probabilmente si tratterà di un processo a porte chiuse: per permettere la presenza di stampa e media sarà necessario il consenso di ognuno dei querelanti.