E’ una corsa contro il tempo per salvare le cinque persone a bordo del Titan, il batiscafo della OceanGate Expeditions disperso durante un’escursione per visitare il relitto del Titanic. Il piccolo sommergibile, hanno fatto sapere dalla società proprietaria, ha un’autonomia massima di ossigeno di un massimo di 96 ore.
Il miliardario che è andato nello spazio e l'amministratore delegato di OceanGate Expeditions. Sono due dei passeggeri del batiscafo disperso sulle tracce del Titanic.
La Guarda Costiera di Boston conferma che a bordo del sommergibile c'erano cinque persone, fra le quali - secondo indiscrezioni di Sky News e secondo quanto affermato da Hamish Harding in un post su facebook - il pilota francese Paul-Henry Nargeolet e il miliardario britannico Hamish Harding, rinomato a livello mondiale per le sue imprese, era uno dei passeggeri.
Harding lo scorso anno era volato nello spazio a bordo del quinto volo commerciale di Blue Origin, la società spaziale di Jeff Bezos. A confermare la sua presenza sul batiscafo è il figliastro Brian Szasz in un post di Facebook.
Uno dei suoi compagni di avventura sarebbe Stockton Rush, il numero uno di OceanGate Expedistions, l'azienda proprietaria del sommergibile.
Ci sono poi anche un uomo d'affari pachistano e suo figlio a bordo del batiscafo disperso da ieri nelle profondità dell'Oceano Atlantico durante la spedizione sulle tracce del relitto del Titanic: lo scrive Sky News. Si tratta di Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, secondo un comunicato diffuso dalla famiglia.
"Non possiamo confermare l'identità dei passeggeri. I nostri sforzi sono tutti concentrati nelle ricerche e nell'individuare il veicolo", afferma la Guardia Costiera di Boston, che si sta appoggiando per le ricerche anche ai dati e ai mezzi messi a disposizione dalla marina canadese.
“Stiamo facendo il possibile”, dice l'ammiraglio John Mauger spiegando che le ricerche si stanno svolgendo in un'area remota e questo le rende più complesse.
Le ricerche comunque continuano disperate nella consapevolezza che si tratta di una corsa contro il tempo visto che l'ossigeno a disposizione nel sottomarino può durare fra le 70 e le 96 ore. Iniziano intanto a emergere i primi dettagli sull'incidente. Il batiscafo avrebbe perso i contatti con l'equipaggio di Polar Prince, la nave usata per il trasporto all'area del relitto del Titanic, dopo un'ora e 45 minuti dall'avvio della discesa del batiscafo. Da allora è scattata l'emergenza, con le ricerche che si intensificano di ora in ora e sono destinate a continuare nella notte.