Roma, 8 febbraio 2025 - Dimagriti e provati, Eli, Or e Ohad sono stati liberati dopo 19 mesi di prigionia. Catturati nell’attacco del 7 ottobre, sono rimasti nelle mani di Hamas fino a questa mattina, quando il movimento palestinese li ha consegnati alla Croce Rossa in cambio di 183 prigionieri palestinesi.
Lo scambio è avveuto a Deir el-Balah, il centro dell'enclave palestinese che si trova sulla strada per Israele. Ma chi sono i tre ostaggi di cui oggi tutti parlano, liberati con la quinta tranche di scambio previsto dall’accordo di tregua tra Israele e Hamas?
![I tre ostaggi israeliani rilasciati da Hamas a Deir el-Balah](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ODY3NzEyYzItOTJlNy00/0/i-tre-ostaggi-israeliani-rilasciati-da-hamas-a-deir-el-balah.webp?f=3%3A2&q=1&w=1280)
La liberazione
Come nelle quattro liberazioni precedentemente avvenute, gli ostaggi sono stati rilasciati tra una folla di uomini di Hamas armati, in divisa e coi volti coperti da passamontagna e occhiali scuri. Ad assistere, centinaia di cittadini festanti. Anche stavolta, il movimento palestinese ha consegnato degli attestati con su scritti i dati della loro prigionia. Poi, la consegna allo staff della Croce rossa internazionale, che ha trasferito i tre uomini ai militari israeliani, che quindi li hanno riportati in Israele.
Le famiglie: “I loro volti ricordano l’Olocausto"
Hanno vissuto “491 giorni d’inferno”, ha detto oggi il presidente israeliano Isaac Herzoh, che parla di “crimine contro lp’umanità”. E ha incalzato: "Il mondo intero deve guardare direttamente Ohad, Or ed Eli, che tornano affamati, emaciati e addolorati, sfruttati in uno spettacolo cinico e crudele da vili assassini. Ci consola il fatto che vengono restituiti vivi tra le braccia dei loro cari”, ha detto.
Il premier Benjamin Netanyahu: “Scioccanti le immagini del rilascio”. Anche il Forum delle famiglie degli ostaggi ha alzato i toni: “I loro volti ricordano l’Olocausto”.
La stampa israeliana sottolinea anche le condizioni in cui sono apparsi i tre uomini: a differenza degli ostaggi precedentemente liberati, Sharabi, Levy e Ben Ami sono risultati molto magri, le guance scavate, l'espressione triste. “Ha un aspetto terribile: ha 57 anni ma ne dimostra dieci in più”, ha denunciato la madre di Ben Ami, Michal Cohen, all'emittente israeliana Channel 12.
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Chi sono i tre ostaggi Eli, Or e Ohad
Sono Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Ami i tre civili adulti di sesso maschile che Hamas ha liberato oggi in cambio della scarcerazione, da parte di Israele, di 183 detenuti palestinesi.
Il 52enne Eli Sharabi era stato sequestrato insieme al fratello Yossi nel kibbutz Beeri, vicino al confine della Striscia di Gaza, il 7 ottobre del 2023. La moglie e le due figlie erano state uccise nella stanza di sicurezza della loro casa. Yossi è stato ucciso durante il sequestro, il suo corpo rimane nelle mani di Hamas.
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Or Levy ha 34 anni ed è residente a Rishom LeZiom, a sud di Tel Aviv. Il 7 ottobre era al tristemente noto rave Supernova, vicino al kibbutz di Reim, quando è stato rapito. La moglie Einav era stata uccisa durante l'attacco. Il corpo della donna era stato ritrovato nel rifugio in cui aveva cercato di nascondersi con il marito. Il figlioletto Almong, da allora è con i nonni.
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Ohad Ben Ami, che ha 56 anni, era stato anche lui rapito a Be'eri, insieme alla moglie Raz Ben Ami, che era stata rilasciata nel corso della tregua di una settimana del novembre del 2023.
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L’accordo prevede la restituzione di 33 ostaggi (vivi e morti)
Salgono così a 21 gli ostaggi israeliani liberati da Hamas dall'inizio della tregua dello scorso 19 gennaio. Fino a ieri Israele aveva liberato 383 detenuti palestinesi, ai quali si aggiungono i 193 di oggi. Entro la fine della prima fase dell'accordo, dovranno essere liberati in tutto 33 ostaggi fra vivi e morti i corpi consegnati saranno otto - mentre Israele scarcererà in tutto 1.900 ostaggi.