Roma, 30 luglio 2024 - Era Fuad Shukr l'obiettivo del raid di Israele su Beirut. Noto anche come Hajj Mohsin, è considerato uno dei comandanti di Hezbollah nel sud del Libano, ma soprattutto il numero 2 dell'organizzazione paramilitare sciita dietro il leader Hassan Nasrallah. Per il governo di Tel Aviv c'è lui dietro l'attacco missilistico a Mafalda Shams, sulle alture del Golan, costato la vita a 12 giovanissimi.
Secondo l’identikit delineato dalle autorità statunitensi, Shukr ha prestato servizio nel più alto organo militare di Hezbollah, il Consiglio della Jihad. Nato nel 1962, è stato uno stretto collaboratore del defunto comandante del Partito di Dio, Imad Mughniyah, e ha avuto un ruolo centrale nell'attentato del 23 ottobre 1983 alla caserma dei Marines americani a Beirut, in cui persero la vita 241 militari americani e altri 128 rimasero feriti. Per il suo coinvolgimento in quell'attentato, gli Usa hanno messo sulla sua testa una taglia di 5 milioni di dollari per informazioni che avessero portato "alla sua localizzazione, all'arresto o alla condanna in qualsiasi Paese". Washington lo ha designato come un "terrorista globale" e ne ha sequestrato tutti i beni sotto giurisdizione Usa.
Shukr ha inoltre aiutato le truppe filo-regime di Assad nella campagna militare di Hezbollah contro le forze di opposizione siriane. Secondo quanto riferito dai media israeliani, diversi anni fa è stato designato dall'Idf come comandante del progetto dei missili di precisione di Hezbollah.