Roma , 14 aprile 2020 - Ci ha pensato la pioggia. L'Ucraina respira. I devastanti incendi che dal 7 aprile - dopo un primo incendi il 4 aprile - hanno colpito la zona di esclusione dell'incidente nucleare di Chernobyl, distruggendo 12 villaggi abbandonati e bruciando grandi quantità di biomassa radioattiva e quindi rilasciando in atmosfera radionuclidi che cascheranno al suolo a decine o forse centinaia di chilometri di distanza, sembrano essere sotto controllo.
Forest fires spread near #Chernobyl’s former nuclear power plant#Ukraine pic.twitter.com/isf9xZCk3n
— Ruptly (@Ruptly) April 13, 2020
"Nella notte e per tutta la mattina - ha annunciato il viceministro dell'interno Aton Gerashchenko - ha piovuto sul Kiev oblast. Una ispezione condotta alle 7 del mattino da uno dei nostri elicotteri ha mostrato che non esiste più un fronte di fuoco in tutte le aree colpite, ma singoli focolai di ceneri fumanti. Entro sera il fuoco sarà completamente eliminato". "Il fuoco - ha confermato in tarda mattinata Yegor Firos capo dell'ispettorato ambientale statale - è sato completamente estinto, e la pioggia ha dato una mano fondamentale". Fonti indipendenti ucraine confermano le piogge, non intese ma estese e persistenti, e la riduzione degli incendi ma indicano che c'è ancora qualche focolaio. Secondo il servzio meteo ucraino non sono previste piogge nei prossimi giorni e a partire da domani mattina e per due giorni sono attesi forti venti fino a 50/60 chilometri all'ora: se i roghi non fossero davvero completamente spenti, gli incendi potrebbero riaccendersi e continuare a distruggere le forste della regione, rilasciando radionuclidi. L'allarme quindi deve essere ancora alto.
Gli incendi forestali sono da anni una costante nell'area di esclusione di Chernobyl, e in buona parte sono colposi: vengono appiccati da contadini che vogliono bruciare residui agricoli. Ma non è raro che a colpire siano dei piromani: in questo ultimo caso la polizia ne avrebbe fermati due. Per contenere e spegnere gli incendi nella zona di esclusione l'Ucraina ha attuamente 415 pompieri su 68 mezzi impegnati. Fondamentale il supporto di 3 aerei e 3 elicotteri, che il giorno di Pasquetta hanno effettuati lanci per 538 tonellate di acqua. I pompieri hanno realizzato 110 chilometri di strisce antifuoco e realizzato una trincea a protezione di un sito con rifiuti nucleari, che il fuoco aveva avvicinato a meno di 2 chilometri. Le fiamme avevano raggiunto e distrutto anche la centrale ferroviaria di Yanyu, alle porte della città di abbandonata di Pripyat, che prima dell'incidente ospitava i lavoratori della centrale, che sorge a 3 chilometri di distanza. Un altro foclaio da sud aveva avvicinato l'area della centrale a circa tre chilometri.