Roma, 28 dicembre 2024 – Con i suoi post provocatori non smette di alimentare le polemiche sui social Chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini, volto noto della tv. Ultima in ordine di tempo quella sul caso Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran, forse per ritorsione del regime di Teheran in seguito all’arresto di un cittadino iraniano all’aeroporto di Malpensa.
“Lunga vita all’Iran e a chi resiste alle ingerenze imperialiste. Miracolate sioniste e spie con la passione dei viaggi non dovrebbero essere compiante, ma condannate” scrive chef Rubio su X e tanto basta per scatenare una valanga di reazioni, in massima parte indignate. Tra i primi a scagliarsi contro lo chef, il direttore del Tg La7 Enrico Mentana, che già in passato ha avuto accesi scontri con Rubini per le sue posizioni.
Mentana: “Miserabile e indegno d’ascolto”
"Non è obbligatorio avere a cuore la sorte di una giovane donna italiana arrestata in Iran – scrive Mentana su Instagram, dove riprende il commento di Chef Rubio, condannandolo senza giri di parole –. Non è obbligatorio far proprie le raccomandazioni della Farnesina di non dire cose che rischino di far saltare le delicate trattative per riportarla in patria. Ma denunciare falsamente quella donna di avere un ruolo che le aggraverebbe la posizione in modo pericolosissimo è inumano e criminale. C’è solo da sperare che anche in Iran sappiano quanto sia miserabile e indegno d’ascolto costui” conclude il giornalista.
Il precedente
Non è la prima volta che tra il cuoco e il giornalista si accende la polemica. A maggio 2021 chef Rubio prese di mira il direttore del Tg La 7, per un post su Facebook in cui Mentana scriveva: "Nel conflitto israelo-palestinese non ci sono la parte giusta e quella sbagliata, il torto di uno e la ragione dell'altro, le verità assolute di questo o di quello. Solo chi non conosce quella regione, quell'intrico di fedi religiose e di etnie, di colonizzazioni e complicità, di sconfitte e vittorie passate può trattare l'ennesimo conflitto in corso come fosse un partita di Champions tra la squadra del cuore e l'avversario più odiato: e qui sui social è l'atteggiamento dominante".
Parole che hanno scatenato l’immediata e vibrante reazione di Rubio, affidata anche in questo caso a un post sui social. "Non posso accettare che un uomo possa anche solo pensare una roba del genere, che un giornalista possa scrivere un testo così infarcito di propaganda sionista senza che nessun collega dica nulla”. Fino all’affondo finale che la dice lunga sui (pessimi) rapporti tra i due: “Mentana, sei una delle persone che disprezzo di più al mondo, vanne fiero". Oggi un altro capitolo del duello a distanza sul filo delle parole.
“Liberate Cecilia Sala”: mobilitazione sul web
Ma il web si è anche mobilitato per la scarcerazione di Cecilia Sala. Mentre il governo italiano cerca di trattare i termini per la sua scarcerazione, da subito sui social è iniziato a girare l’hashtag #freeCecilia. È previsto anche un sit in organizzato per domani mattina a Torino in piazza Castello. Sul web sono molti a sottolineare che «la libertà di stampa non è un reato», come recita anche il post di Mediterranea Saving Humans. Dello stesso tenore il commento dell’Anpi, o di Amnesty e del suo portavoce Riccardo Noury: “Cecilia Sala è una giornalista. Chi fa giornalismo non sta mai nel posto sbagliato. Il giornalismo non è un reato. Chi fa giornalismo non dev’essere mai oggetto di scambio. Punto”.