San Paolo (Brasile), 14 dicembre 2018 - Il presidente brasiliano uscente Michel Temer ha firmato il decreto per l'estradizione di Cesare Battisti. L'ex terrorista dei Pac è ufficialmente un ricercato da quando il magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano, Luis Fux, ne ha ordinato l'arresto perché sussiste il pericolo di fuga. L'Italia da anni ne chiede l'estradizione, perché sconti l'ergastolo.
Ma Battisti non si trova nella sua casa di Cananeia: alcuni vicini hanno riferito ai cronisti giunti davanti alla sua residenza - in attesa degli sviluppi - che non sanno che fine abbia fatto. "È da novembre che non lo vediamo", ha precisato un vicino di casa all'inviata della TV Globo, anche se l'auto del terrorista è parcheggiata davanti a casa sua. Per la polizia federale è a tutti gli effetti un "latitante".
A fine ottobre, dopo essere stato arrestato e liberato dopo tre giorni, Battisti aveva sfidato Bolsonaro. "Fanfarone, non puoi estradarmi", aveva dichiarato riferendosi alla posizione dell'ex presidente Lula da Silva.
TORREGIANI: DOVEVO SORVEGLIARLO IO? - Con una battuta Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, il gioielliere ucciso dai Pac di Cesare Battisti il 16 febbraio del 1979, commenta la firma dell'estradizione per Battisti, e anche il fatto che sia introvabile: "Si è reso irreperibile non so quante volte. Possibile che quando è stato chiesto il suo arresto non si potesse mettere un agente davanti alla sua porta per controllarlo? dovevo sorvegliarlo io?". Torregiani quel giorno rimase paralizzato. E dopo anni "è stanco di annunci" per risolvere il caso dell'ex terrorista. "Ne è stato chiesto l'arresto, e ancora prima che il giudice lo disponesse Battisti doveva essere sorvegliato, considerato che non è la prima volta che si rende uccel di bosco. Che cosa devo fare? Mettermi io a sorvegliarlo? Tutto questo lavoro di carte bollate, di ricerca di accordi tra Autorità giudiziarie e Governi, possibile che sia vanificato perché non si tiene d'occhio uno condannato per quattro omicidi? Per quanto deve ancora continuare questa beffa?".
L'ORDINE DI ARRESTO - Il nuovo provvedimento è stato immediatamente esecutivo: "Cesare Battisti deve essere arrestato per evitare il pericolo di fuga in vista di un'eventuale estradizione", scriveva il giudice, che formalmente ha revocato una misura a favore di Battisti, che lui stesso aveva concesso nell'ottobre dell'anno scorso. La decisione è stata presa su richiesta della Procuratrice Generale, Raquel Dodge. Il Stf si era già dichiarato a favore dell'estradizione di Battisti nel 2010, lasciando però l'ultima parola all'allora presidente, Lula da Silva, riguardo alla sua permanenza nel Paese. E Lula concesse all'italiano la residenza permanente in Brasile nelle ultime ore del suo mandato.
Lo scorso 6 novembre il giudice Fux aveva presentato al Stf la sua relazione sul caso Battisti, chiedendo che fosse esaminata in sessione congiunta da tutti i magistrati dell'Alta Corte. Ora il Stf deve decidere se un presidente può legalmente modificare una decisione del genere presa da un suo predecessore. Il presidente eletto, Jair Bolsonaro, aveva assicurato molte volte - l'ultima ieri, ricevendo l'ambasciatore italiano in Brasile - che intendeva concedere l'estradizione di Battisti, cosa che considerava un "piccolo regalo" per il popolo italiano. Un atteggiamento che è stato molto apprezzato dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. Ma ora è stato il presidente uscente ad anticiparlo.
Il figlio di Bolsonaro a Salvini: "Regalo in arrivo".
L'AVVOCATO - Igor Sant'Anna Tamasauskas, avvocato di Cesare Battisti, ha annunciato che la difesa dell'ex terrorista "ha presentato un ricorso perché sia rivista" la decisione del giudice Luiz Fux. Il legale ha detto di aver saputo dell'ordine di carcerazione dai media e ha ammesso di non sapere dove si trovi il suo cliente: "Sto cercando di mettermi in contatto con lui".
Battisti vive in Brasile dal 2009, e l'ultima residenza conosciuta è a Cananeia, sulla costa dello stato di San Paolo. Nell'ottobre dell'anno scorso è stato arrestato a Corumbà, nello stato di Mato Grosso del Sud, mentre, secondo l'accusa, tentava di attraversare il confine boliviano con 6 mila dollari e 1.300 euro non dichiarati. Liberato dopo tre giorni, è rimasto comunque sotto processo per esportazione illegale di valuta.
IL TWEET DI BONAFEDE - "Il Supremo Tribunale Federale brasiliano, ha ordinato l'arresto di Cesare Battisti. Sono state accolte le nostre richieste di rigettare il suo reclamo. È ciò per cui il Ministero della Giustizia sta lavorando da tempo. Ma saremo soddisfatti solo quando Battisti sarà estradato in Italia", scrive il guardasigilli Alfonso Bonafede.
Il Supremo Tribunale Federale brasiliano, ha ordinato l'arresto di Cesare #Battisti. Sono state accolte le nostre richieste di rigettare il suo reclamo. È ciò per cui il @minGiustizia sta lavorando da tempo. Ma saremo soddisfatti solo quando Battisti sarà estradato in Italia.
— Alfonso Bonafede (@AlfonsoBonafede) 14 dicembre 2018
IL FIGLIO DI UNA VITTIMA .- "Speriamo che sia la volta buona, speriamo che Battisti venga arrestato e sconti la sua pena", dice Adriano Sabbadin, figlio di Lino Sabbadin, il macellaio ucciso a Mestre il 16 febbraio del '79, commentando la decisione del giudice del Tribunale Supremo brasiliano. L'ex terrorista dei Pac nell'omicidio di Sabbadin fece da copertura armata al killer.