Venerdì 15 Novembre 2024

Cesare Battisti arrestato in Bolivia. "E' in volo per l'Italia, sconterà l'ergastolo"

L'ex terrorista dei Pac scovato a Santa Cruz de la Sierra da Interpol, agenti italiani e brasiliani. Torregiani: "Sia la volta buona". Conte: "Giustizia per le famiglie". Salvini twitta: "Sono commosso"

Cesare Battisti è salito sull'aereo che lo riporta in Italia

Cesare Battisti è salito sull'aereo che lo riporta in Italia

Rio de Janeiro, 13 gennaio 2019 - Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia dall'Interpol. Alla cattura hanno partecipato anche agenti italiani e brasiliani. L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac), condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi, è stato preso a Santa Cruz de la Sierra. 

L'ANNUNCIO DEL RIENTRO - Poco dopo le 22, il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha twittato: "L'aereo con Cesare Battisti è decollato in direzione Italia; sono orgoglioso e commosso".  E a 'Non è l'Arena' su La7 il vicepremier ha commentato: quindi "è in territorio italiano", comunicando che ci sarà "uno scalo tecnico, poi l'aereo arriverà alle 12,30 di domani mattina a Ciampino". Dove ad accoglierlo ci sarà anche Salvini.

Subito dopo anche il premier Giuseppe Conte affida la sua gioia ai social: 

IN ITALIA DALLA BOLIVIA - Inizialmente i media brasiliani avevano riferito che l'ex Pac sarebbe stato portato a Brasilia, poi estradato in Italia. Ma su Facebook il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto che "rientrerà in Italia nelle prossime ore, con un volo in partenza da Santa Cruz e diretto a Roma". E ancora: "Poco fa ho sentito al telefono il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, che ho voluto ringraziare a nome di tutto il governo italiano per l'efficace collaborazione che ha portato alla cattura di Battisti. E allo stesso modo ringrazio le autorità boliviane. E' un grazie con il quale sento di interpretare anche il sentimento delle famiglie delle vittime e di tutti coloro che chiedevano fosse fatta giustizia. Siamo soddisfatti di questo risultato che il nostro Paese sta aspettando da troppi anni", conclude Conte. Sarà espulso per ingresso illegale nel paese, dovrebbe arrivare a Roma nel primo pomeriggio di domani, indicativamente verso le 13.30. La conferma arriva anche dal ministro dell'Interno del governo Morales, Carlos Romero, che in una conferenza stampa ha detto: "Nelle prossime ore sarà consegnato dall'Interpol Bolivia alla controparte italiana all'aeroporto internazionale Viru Viru", a Santa Cruz, il principale aeroporto internazionale del Paese.

CONTRORDINE: ERGASTOLO - Contrordine quindi anche sulla pena. In forza di un accordo con il Brasile, l'Italia si era impegnata a garantire che non sarebbe stato applicato il carcere a vita, vietato dalla costituzione del paese sudamericano. Per cui a Battisti, una volta estradato, sarebbe stata applicata la pena massima di 30 anni. Ma ora pare che Battisti tornerà in Italia direttamente dalla Bolivia, perciò dice in un tweet il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede "l'ex terrorista sconterà la pena che gli à stata comminata dalla giustizia italiana: l'ergastolo".

SCHEDA Cesare Battisti, chi è

FOCUS Storia di fughe e protezioni - di Riccardo Jannello

L'ULTIMA FUGA - Battisti si era dileguato dopo l'ordine di arresto emesso da Luiz Fux, giudice del Tribunale Supremo brasiliano, seguito dal decreto di estradizione firmato dal presidente uscente Michel Temer.

VIDEO Pochi istanti prima della cattura

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LA CATTURA - Erano le 17 di ieri (le 22 in Italia) quando una squadra speciale dell'Interpol, formata anche da investigatori italiani e brasiliani, ha fermato per strada l'ex terrorista dei Pac. Quando agenti boliviani lo hanno avvicinato Battisti non ha tentato di fuggire, aveva occhiali da sole e barba finta. In un primo momento, nella ridda di informazioni che si sono susseguite nell'immediatezza della sua cattura, è stato riferito che Battisti fosse in possesso di documenti falsi. In realtà in un secondo momento è stato appurato che i documentI (FOTO) che aveva in tasca erano autentici e rilasciati dalle autorità brasiliane. Nessuno dubbio per gli agenti italiani, in Bolivia già da una settimana, che hanno subito avuto la certezza che si trattasse proprio del latitane. Infatti gli investigatori italiani avevano già circoscritto l'area in cui si trovava Battisti nel Paese sudamericano, poi avevano iniziato a pedinarlo. Quando si è avuta la certezza della sua identità, dopo controlli e riscontri visivi, sono stati fatti intervenire i poliziotti boliviani.

INDIVIDUATO DA AGENTI ITALIANI - Sono stati dunque anche gli agenti dell'Aise (il servizio segreto per l'estero italiano), assieme all'Interpol, a individuare Battisti, secondo quanto riferiscono fonti dell'Intelligence. I nostri 007 erano sulle tracce dell'ex terrorista "da subito dopo la fuga" dal Brasile. "Da giorni gli agenti avevano individuato il rifugio del leader dei Pac in Bolivia". Poi "nelle ultime ore la svolta che ha consentito la cattura". La decisione della fuga è stata presa dopo l'intervento del presidente brasiliano Jair Bolsonaro. "Il Brasile è stato determinante" nell'operazione. "Bolsonaro ha costretto Battisti a fuggire, consentendo a noi di prenderlo", spiegano fonti dell'Intelligence. In Bolivia Battisti "si sentiva al sicuro" e "sperava nell'aiuto" del paese sudamericano. 

Intercettazioni e pedinamenti. Così si è arrivati alla cattura di Battisti

LA GIOIA DI TORREGIANI - L'arresto di Battisti ha fatto esultare Alberto Torregiani, figlio del gioielliere ucciso nel 1979 dai Pac durante una sparatoria dove lui stesso perse l'uso delle gambe. "È fatta. Credo sia la volta buona. Forse davvero è una buona giornata", commenta ancora incredulo Torreggiani: "Non oso pensare che ora possa trovare un escamotage. Sarebbe da scriverci un libro". Poi ha detto: a Matteo Salvini "chiederò di mantenere la fermezza, posiamo gioire ma non essere euforici. Noi vittime non siamo ancora al completo". Anche Maurizio Campagna, fratello di Andrea, agente della Digos ucciso dai Pac a Milano nel 1979, ha commentato la notizia: "Chiederemo appuntamento con il governo e vedremo come si vuol muovere". Battisti fu indicato come l'autore materiale dell'omicidio del fratello. "Bisogna vedere quali passaggi bisogna compiere. In ogni caso sono fiducioso perché dal 2004 a oggi ogni governo si è mosso con determinazione per chiedere l'estradizione. D'altronde, potrebbe far ben sperare il fatto che all'arresto abbia partecipato la polizia boliviana".  

Alberto Torregiani con la mamma Elena (Newpress)
Alberto Torregiani con la mamma Elena (Newpress)

IL FIGLIO DEL PRESIDENTE BOLSONARO - Eduardo Bolsonaro, figlio del presidente brasiliano e deputato ha twittato: "Ha ucciso un poliziotto, ucciso un padre di fronte a suo figlio, sparato e lasciato un uomo paralizzato, è stato condannato all'ergastolo per quattro omicidi ed era un membro del gruppo terroristico di sinistra in Italia PAC (Proletari armati per il comunismo). Ciao Battisti, la sinistra piange!". 

Che in un altro tweet in italiano scrive, indirizzandosi anche a Matteo Salvini: "Il Brasile non è più terra di banditi. @matteosalvinimi , il "piccolo regalo" è in arrivo"

SALVINI: GRAZIE - "Ringrazio per il grande lavoro le Forze dell'Ordine italiane e straniere, la Polizia di Stato, l'Interpol, l'Aise e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti, un delinquente che non merita una comoda vita in spiaggia, ma di finire i suoi giorni in galera. Grazie di cuore al presidente Jair Bolsonaro e al nuovo governo brasiliano per il mutato clima politico che, insieme a un positivo scenario internazionale dove l'Italia è tornata protagonista, hanno permesso questo successo atteso da anni, grazie alle Autorità boliviane e alla collaborazione di altri Paesi amici". Il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini su Facebook ha commentato così l'arresto di Battisti. "Il mio primo pensiero va oggi ai famigliari delle vittime di questo assassino, che per troppo tempo si è goduto una vita che ha vigliaccamente tolto ad altri, coccolato dalle sinistre di mezzo mondo. È finita la pacchia. #dalleparoleaifatti". 

MATTARELLA, CONTE, DI MAIO - "Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - si legge in un comunicato dell'Ufficio stampa del Quirinale -, ha espresso la sua soddisfazione per l'arresto in Bolivia del latitante Cesare Battisti. Mattarella si augura che Battisti venga prontamente consegnato alla giustizia italiana, affinché sconti la pena per i gravi crimini di cui si è macchiato in Italia e che lo stesso avvenga per tutti i latitanti fuggiti all'estero". Per il premier Conte finalmente c'è giustizia per le famiglie colpite dal terrorismo, un risultato atteso da decenni: "Ora lo attendono le nostre carceri". Il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook. "Grazie ad Alfonso Bonafede per il lavoro svolto! Un ringraziamento doveroso va fatto anche alle forze dell'ordine italiane e straniere, all'Interpol e all'Aise per l'impegno profuso. Il primo pensiero va ai familiari delle vittime che, per anni, hanno atteso che venisse fatta giustizia".

LE VITTIME - Battisti è stato condannato all'ergastolo per gli omicidi di Pierluigi Torreggiani e Lino Sabbadin (uccisi il 16 febbraio 1979), Antonio Santoro (ucciso il 6 giugno 1978) e Andrea Campagna (19 aprile 1978).

Le vittime: Pierluigi Torreggiani, Lino Sabbadin, Antonio Santoro e Andrea Campagna (Ansa)
Le vittime: Pierluigi Torreggiani, Lino Sabbadin, Antonio Santoro e Andrea Campagna (Ansa)