Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Centrale atomica di Kursk. La Russia accusa l’Ucraina: "È pronta ad assaltarla". Il fantasma di Chernobyl

Le strutture sono simili, in quella russa fu girato un film sull’incidente del 1986 . L’Ucraina respinge le insinuazioni: "Solo propaganda, non c’è nessun piano" .

Le strutture sono simili, in quella russa fu girato un film sull’incidente del 1986 . L’Ucraina respinge le insinuazioni: "Solo propaganda, non c’è nessun piano" .

Le strutture sono simili, in quella russa fu girato un film sull’incidente del 1986 . L’Ucraina respinge le insinuazioni: "Solo propaganda, non c’è nessun piano" .

La centrale nucleare di Kursk è così identica a quella di Chernobyl che è stata usata in ben due occasioni come ’set’ di film sull’incidente nucleare del 1986. Il problema è che la città di Kurchatov, dove sorge, non è troppo lontana dall’area delle operazioni dell’offensiva ucraina nel Kursk: 60 chilometri in linea d’aria dal confine, 30 chilometri dal territorio stabilmente controllato dalle truppe di Kiev e soli 23 dalle prime avanguardie ucraine. E’ al tiro di artiglieria e missili, e il rischio è alto in primis perché la centrale non ha un edificio di contenimento in cemento armato e possono bastare un razzo o un colpo di artiglieria per fare gravi danni e portare a un incidente radiologico. Ad una catastrofe se fosse colpito il reattore.

Servirebbe fermare subito i due reattori ancora in funzione e concordare una zona di esclusione. Ma l’operatore Rosatom ha avuto ordini di non spegnere i due vecchi reattori RBMK e Mosca vuole usare la circostaza per fini propagandistici. Il ministero degli Esteri e quello della Difesa russi hanno infatti accusato ieri l’Ucraina di pianificare un attacco contro la centrale nucleare. "L’Ucraina ha iniziato la preparazione di un attacco alla centrale nucleare di Kursk. Questo potenziale attacco alla centrale nucleare può provocare un disastro su grande scala in Europa", ha detto il ministero degli Esteri russo e quello della Difesa ha confermato il tutto, sostenendo che "sta valutando con la dovuta serietà le informazioni provenienti da canali indipendenti riguardo ai preparativi del regime di Kiev per un attacco alla centrale di Kursk. Se fossero attuati, Kiev riceverà una dura risposta". Pronta la replica ucraina: "È assolutamente falso. Stiamo assistendo a un’altra ondata di folle propaganda russa".

Attualmente, nella centrale nucleare di Kursk sono in funzione due delle quattro unità originarie, 3 e 4, ciascuna con una capacità di 1.000 MW. E la loro vuolnerabilità è chiara. "In primo luogo – scrive il fisico Dmitri Gorchacov in un rapporto dell’associazione norvegese Bellona, che ha una lunga storia di monitoraggio del nucleare sovietico – la mancanza di strutture di contenimento in cemento rende i reattori RBMK più vulnerabili ai danni di attacchi accidentali o deliberati da parte di missili, bombe e artiglieria. In secondo luogo, gli RBMK sono reattori a circuito singolo". "Ciò significa – prosegue – che la stessa acqua e il vapore che passano attraverso il nocciolo del reattore vanno direttamente alla turbina, senza circuiti intermedi. Pertanto, anche senza un attacco diretto al reattore la depressurizzazione e il danneggiamento della sala macchine potrebbero portare a un rilascio di radiazioni. Se c’è il rischio che l’impianto possa essere conivolto in operazioni belliche, i reattori devono quindi essere spenti e raffreddati".

O meglio, dovrebbero. I russi infatti non intendono mettere l’impianto in chiusura né a caldo nè a freddo. Anche l’Aiea chiede moderazione "La centrale nucleare di Kursk – ha detto il direttore generale dell’agenzia sul nucleare, Rafael Grossi – dispone di due reattori pienamente operativi. È imperativo garantire l’integrità fisica della centrale. Vorrei fare appello a tutte le parti in causa affinché esercitino la massima moderazione al fine di evitare un incidente nucleare con il potenziale di gravi conseguenze radiologiche".

Alessandro Farruggia