Domenica 5 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

I genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa. “Fase molto delicata”

“Il dibattito mediatico rischia di allungare i tempi”. Il ministero degli Esteri di Teheran riceve l’ambasciatrice italiana: “Roma prenda distanza da Washington e rilasci Abedini”

Roma, 3 gennaio 2025 - I genitori di Cecilia Sala chiedono il silenzio stampa sulla vicenda della figlia, arrestata lo scorso 19 dicembre in Iran. "La fase a cui siamo arrivati – si legge nel messaggio – è molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione. Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa. Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare nell'evitare di divulgare notizie sensibili e delicate". 

Renato Sala ed Elisabetta Vernoni ricordano che “per provare a riportarla a casa il nostro governo si è mobilitato al massimo e ora sono necessari oltre agli sforzi delle autorità italiane anche riservatezza e discrezione. In questi giorni abbiamo sentito l'affetto, l'attenzione e la solidarietà delle italiane e degli italiani e del mondo dell'informazione e siamo molto grati per tutto quello che si sta facendo”. Ieri la mamma della giornalista era stata ricevuta a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni.

Cecilia Sala e la madre Elisabetta Vernoni (Foto Ansa)
Cecilia Sala e la madre Elisabetta Vernoni (Foto Ansa)

In seguito alla richiesta della famiglia, il Partito Radicale ha annullato la manifestazione che aveva indetto per lunedì 6 gennaio davanti all'ambasciata iraniana per la chiedere la liberazione della reporter.

Abeidini, l’Iran: “l’Italia prenda distanza dagli Usa”

Intanto, da quanto si apprende, l'ambasciatrice italiana a Teheran Paola Amadei è stata ricevuta oggi dal ministero degli Esteri iraniano in merito al caso della giornalista. In questa occasione il funzionario del dicastero Majid Nili Ahmedabadi ha definito “illegale” l’arresto di Mohammad Abedini Najafabadi confermando indirettamente il collegamento fra la detenzione dell’ingegnere iraniano in Italia e il caso Sala. Teheran – ha detto, secondo quanto riportato dall’agenzia Irna – si aspetta che “Roma rigetti la politica sugli ostaggi degli Stati Uniti e crei le condizioni per il rilascio” del cittadino iraniano. “Gli Usa prendono in ostaggio gli iraniani nel mondo, imponendo le loro leggi in altri paesi: questo non solo danneggerà i legami Iran-Italia, ma è contro le leggi internazionali”. 

Abedini: “Pregherò per Cecilia Sala e per me”

Oggi Abedini Najafabadi, arrestato il 16 dicembre a Malpensa su mandato degli Usa, ha incontrato il suo avvocato Alfredo De Francesco. "Pregherò per Cecilia Sala e per me", ha detto Abedini al legale dopo aver chiesto chi fosse la persona che viene sempre accostata a lui nei servizi in tv. L’avvocato ha presentato una nuova istanza perché gli siano concessi i domiciliari. Su questa si pronuncerà un collegio della Corte d'Appello ad hoc e che non contempla il giudice che ha convalidato l'arresto.