Roma, 8 novembre 2014 - Quindici nuove personalità internazionali si sono unite all'appello "Let Catalans vote" per chiedere che i catalani possano votare in una consultazione sull'indipendenza dalla Spagna per decidere il loro futuro politico. Tra i nuovi firmatari ci sono anche due fra i massimi intellettuali italiani: il Premio Nobel Dario Fo ed lo scrittore Andrea Camilleri.
'SCELTA DEMOCRATICA' - Il manifesto, presentato lo scorso sabato, insiste sul fatto che "il modo migliore di risolvere i legittimi contrasti interni è il ricorso agli strumenti della democrazia". Così, i venticinque firmatari fanno notare che "impedire ai catalani di votare appare in contrasto con i principi ispiratori delle società democratiche".
'MOBILITAZIONE POPOLARE' - Il governo di Madrid ha fatto dichiarare incostituzionale il voto sull'indipendenza di carattere consultivo previsto per domani. Ma la mobilitazione popolare, sostenuta dal governo regionale, non si è fermata e domani dovrebbe tenersi comunque un "processo partecipativo" di massa, in pratica una consultazione referendaria informale di valore politico.
DA CRUYFF A CHOMSKY - Oltre a Fo e Camilleri, nella lista spiccano il linguista e filosofo americano Noam Chomsky; il grande calciatore olandese Johan Cruyff; il dissidente cinese Wuer Kaixin, leader delle proteste di Tian'anmen; lo scrittore sudafricano Ronald Kasrils, attivista anti-apartheid ed ex Ministro; lo scrittore pakistano Tariq Alì, attivista per i diritti umani; il blogger e dissidente cinese Hu Jia, premio Sakharov per la libertà di pensiero del Parlamento europeo e il giornalista Ignacio Ramonet, ex-direttore de Le Monde Diplomatique.
LUNGA LISTA - I nuovi firmatari si vanno così ad aggiungere agli altri dieciche già avevano dato il loro sostegno lo scorso sabato: i premi Nobel per la pace Desmond Tutu e Adolfo Pérez Esquivel, il regista Ken Loach; la sociologa Saskia Sassen; il pensatore Richard Sennett; lo scrittore António Lobo Antunes; il critico letterario Harold Bloom; Bill Shipsey, fondatore di Art for Amnesty International; l'ispanista Paul Preston; e il diplomatico americano Ambler Moss.