Giovedì 22 Agosto 2024

Caso Passeri, Tajani: “Aveva ingerito 40 ovuli di cocaina. Vigileremo per garantire dignità in carcere in Egitto”

Il ministro degli Esteri: “Continueremo a seguire il caso ma il reato c’era”. Il legale del 31enne pronto a chiedere l’assoluzione e l’estradizione in Italia

Giacomo Passeri

Giacomo Passeri

Roma, 22 agosto 2024 – A poche ore dal disperato appello di Andrea Passeri, fratello di Giacomo, il 31enne di Pescara condannato in Egitto a 25 anni di carcere per traffico internazionale di droga, sulla vicenda interviene il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Purtroppo è stato trovato con un importante quantitativo di droga – ricostruisce il capo della Farnesina – . Il nostro consolato, l'ambasciata, ha seguito la vicenda fin dall'inizio, quando sembrava che fosse soltanto questione di 'fumo', invece si è sentito male all'aeroporto perché pare che sia esploso un ovulo di cocaina dei 40 che aveva ingerito"

L’appello dei familiari e la replica della Farnesina

"È ovvio che la condanna sia stata pesante” rileva Tajani, dopo che ieri il fratello di Giacomo si era detto “stupito e scioccato” per il verdetto e aveva chiesto alla Farnesina "di farlo tornare in Italia, di interessarsi almeno al caso attraverso la documentazione ufficiale rilasciata dalle autorità egiziane". Appello a cui aveva risposto ieri la Farnesina con una nota sottolineando di aver seguito il caso “con la massima attenzione” e di aver già chiesto una visita consolare in carcere con la massima urgenza per prestare ogni necessaria assistenza.

Tajani: “Il reato c’era ma vigileremo sul rispetto dei diritti”

Mentre oggi è lo stesso Tajani a intervenire dopo le sollecitazioni dei familiari e di diversi esponenti politici. “Certamente – assicura il ministro degli Esteri –, noi continueremo a seguire tutto ciò che accade, ma il traffico di droga c'era. Quindi vogliamo che, così come succede per l'Italia, la pena sia la privazione della libertà, non la mortificazione e l'offesa alla dignità del detenuto. Seguiremo il caso, così come seguiamo i 2.500 italiani detenuti nel mondo, anche quelli che non finiscono sui i giornali. Ma se si commettono reati, non è che siccome sei italiano il reato non l'hai commesso. Vigileremo affinché tutti i diritti vengano rispettati; poi vedremo come sarà il processo di appello. Certamente non abbandoniamo nessun italiano, colpevole o innocente che sia”. conclude il capo della Farnesina.

Il legale: chiederò assoluzione ed estradizione

L'avvocato di Giacomo Passeri, intanto, è già al lavoro per presentare l’appello. Shaaban Said fa sapere che chiederà l’“assoluzione” del suo assistito, che dovrebbe essere pronunciata “presto”. Il legale, secondo quanto si apprende, ha fatto sapere di voler chiedere in parallelo l’estradizione in Italia. “Seguirò entrambe le procedure allo stesso tempo”.