
L’arrivo ieri all’aeroporto romano di Ciampino di re Carlo III, 76 anni, e della regina consorte Camilla, 77 anni
Quarant’anni fa, in un’altra "dolce primavera italiana", Carlo passava per il figlio strano della regina Elisabetta e al suo fianco c’era Lady Diana in spolverino color salmone. Furono accolti come due rockstar, malgrado le apparenze il matrimonio era già in crisi. Dopo un pranzo officiato da Giuseppe Ciarrapico, durante il quale il futuro re si tolse le scarpe, Giulio Andreotti lo riabilitò senza incertezze: "Non è affatto il picchiatello sfottuto dalla satira, anzi mi hanno impressionato la sua sensibilità per l’ambiente e per l’architettura dei territori. Sempre che la mamma lo lasci fare…".
Con un timing perfetto il sovrano d’Inghilterra torna in visita in Italia proprio nei giorni in cui festeggia vent’anni di matrimonio con Camilla Parker Bowles, oggi regina consorte, anche lei completamente riabilitata dal ruolo e dalla tenacia. E domani, primo monarca britannico a farlo, terrà un discorso a entrambe le Camere del Parlamento, la cui sostanza, come sottolinea Buckingham Palace, sarà "la profondità della relazione bilaterale e di difesa anche nell’attuale contesto internazionale, i valori, la storia e la cultura condivisi". Il tempo si è posato sulle spalle del re come la malattia, ma il meteo è buono e il passo sarà serrato: sull’agenda si contano 17 impegni ufficiali in 4 giorni tra Roma e Ravenna. Depennata per ragioni di salute la visita con papa Francesco, incontrato nel 2017 quando Carlo era solo il primogenito di Elisabetta. Anche nel 1985 il principe si era fatto portavoce di distensione tra le due confessioni e fu ricevuto in udienza privata da Giovanni Paolo II, con la benedizione dell’arcivescovo di Canterbury Robert Runcie favorevole a dimostrare la vitalità del dialogo ecumenico.
A conferma che non si è mai abbastanza nobili per evitare le gaffe, c’è l’aneddoto raccontato anni dopo proprio dal principe: Diana chiese al Santo Padre se sentisse ancora dolore per la ferita riportata nell’attentato di Ali Agca in piazza San Pietro il 13 maggio 1981 e si toccò l’addome per indicare dove era stato colpito. Il Papa equivocò e benedì la pancia in cui aveva capito si stesse formando una nuova vita. I consorti reali avrebbero voluto anche assistere alla messa del pontefice nella sua cappella privata, ma la regina non fu avvisata, si infuriò e fece saltare tutto: questo a conferma delle leggendarie difficoltà di comunicazione con il figlio.
Quarant’anni dopo il re continua ad avere una passione per l’Italia, ma oggi è tutta un’altra storia. Con la moglie è stato ricevuto ieri all’aeroporto di Ciampino dalla sottosegretaria agli Esteri Maria Tripodi, dall’ambasciatore britannico in Italia, Lord Edward Llewellyn, e dall’ambasciatore d’Italia a Londra Inigo Lambertini. Si tratta della prima visita dopo l’incoronazione mentre il mondo traballa, a soli 10 giorni dal ricovero per il malore legato alle cure contro il cancro. Oggi tappa al Colosseo, perché Camilla ci tiene, col ministro della Cultura Alessandro Giuli a fare da cicerone.
Domani a Montecitorio è previsto il discorso del re, che potrebbe persino parlare in italiano, cui seguirà l’incontro con Giorgia Meloni a Villa Doria Pamphili. Prima la coppia reale deporrà una corona sulla tomba del Milite Ignoto all’Altare della Patria e in serata banchetto di Stato al Quirinale dal presidente Mattarella: un modo non banale di festeggiare l’anniversario di matrimonio che cade proprio il 9 aprile. Il viaggio ci concluderà il giorno dopo a Ravenna, una delle poche città che Carlo non ha mai visitato nei suoi 17 viaggi nel nostro Paese. I brindisi saranno tutti made in Italy: vino rosso per lui, bianco per lei.